Aaaah, ho capito, è uno sfottò ma il cavalletto serve quando sono in giro a fotografare.
So che assieme al cestino mina la virilità del mezzo ma con tutto il testosterone già spruzzato dai MTBikers da pianura non arreco certo danno alla categoria.
Aaaah, ho capito, è uno sfottò ma il cavalletto serve quando sono in giro a fotografare.Perché è ovvio che prima vanno montati i catarifrangenti alle ruote e solo dopo si passa alle cose meno necessarie
Le tacchette le ho fissate più vicine possibile all'arco plantare, perché questa è la posizione che tenevo precedentemente con i vecchi pedali.
mah...Li vedrò senz'altro, grazie. Conosco un poco di biomeccanica e sono piuttosto sensibile ai "messaggi" del corpo.
Puoi non esserlo, ci mancherebbe.mah...
permettimi di non essere tanto d'accordo, perlomeno per una "buona" pedalata...
bel pippone.Puoi non esserlo, ci mancherebbe.
Qui cominciamo comunque ad entrare nel mio campo.
Innanzitutto va fatta una prima grande distinzione: l’atleta e lo sportivo amatoriale. Non si diventa atleti, per i quali è necessari anche una predisposizione fisica, a 50 anni ma nemmeno a 40 o 30. Pure a 20 si comincia ad essere fuori quota. In età giovanile è più semplice impostare il fisico alla massima performance possibile, perché questo è sano, robusto e duttile.
Per gli sportivi da baggina invece L prima regola è non farsi male perché un qualsiasi infortunio, sia esso di natura traumatica o da sovraccarico, richiede tempi sempre più lunghi con l’avanzare dell’età e sempre più incompleti.
Imporsi delle posture che non sono proprie, o non più sostenibili dal fisico, crea più danni che presunti benefici. Saper ascoltare il proprio corpo è quindi fondamentale per continuare a fare il galli cedroni attempati: anche il piccolo dolorino localizzato va evitato, specie se riguardante le articolazioni, anche a costo di una impostazione in teoria meno performante ma più comoda e sostenibile: si può pure giocare ad essere atleti ma se si chiede troppo al fisico è un sogno che dura poco.
Do, anzi ho già cominciato a dare, una guardata a quanto consigliatomi, anche per cultura personale, e devo dire che taluni tutorial vanno nel verso che ho scritto, ma sempre con l’attenzione su quello che il mio corpo può permettersi e nell’ottica del massimo comfort possibile.
Per me resti un giovanottoverificato, si, son più vecchio!!!
c@zzo, ormai qui dentro son quasi tutti più giovani di me...
Ma anche perchè (a parte piedi piatti) l'arco plantare è un arco e non è fatto per scaricare il peso del corpo ne quando si cammina ne tantomeno in bici. Viene naturale usare l'appoggio metatarsale, ma anche solo se bisogna saltare o atterrare da un salto in piedi, è pure una questione di equilibrio, sarebbe come provare a camminare sui talloni o andare in bici con i talloni sul perno dei pedali, si perde l'equilibrio. Utilizzando la parte centrale del piede invece verrebbe male dopo poco al piede e alle ginocchia perchè si andrebbe a sbattere sui nervi (ipotizzando di avere solo il perno e non il pedale) e una superficie di appoggio non piana, la posizione più naturale sarebbe usare la parte finale dei metatarsi.bel pippone.
son vecchio anch'io, forse più, e mai stato atleta, ma non riuscirei a pedalare con l'asse del pedale sotto "all'arco plantare".
nemmeno per andare a prendere il gelato.
mica siamo tutti vecchi allo stesso modo.
Azz... se sono già al trombonismo devo essere proprio vecchio! :D :D :Dbel pippone.
Questo è poco ma sicuro. Nella mia consapevolezza di avere già un piede nella fossa :) mi compiaccio delle mie due corse settimanali di (ormai) 10km cad e dei 50-60 km domenicali in bici (con sta storia della zona rossa conosco ormai ogni limacciosa pozzanghera delle campagne tevigliesi :) ).mica siamo tutti vecchi allo stesso modo.
Ma io mica ho scritto di aver attaccato le tacchette sull’arco plantare, anche perché non ho mai visto un paio di scarpe che lo permettesse. Ho solo scorso la slitta con i fori il più possibile verso questo ma sempre in zona metatarsale siamo.Ma anche perchè (a parte piedi piatti) l'arco plantare è un arco e non è fatto per scaricare il peso del corpo ne quando si cammina ne tantomeno in bici. Viene naturale usare l'appoggio metatarsale, ma anche solo se bisogna saltare o atterrare da un salto in piedi, è pure una questione di equilibrio, sarebbe come provare a camminare sui talloni o andare in bici con i talloni sul perno dei pedali, si perde l'equilibrio. Utilizzando la parte centrale del piede invece verrebbe male dopo poco al piede e alle ginocchia perchè si andrebbe a sbattere sui nervi (ipotizzando di avere solo il perno e non il pedale) e una superficie di appoggio non piana, la posizione più naturale sarebbe usare la parte finale dei metatarsi.
Il posizionamente delle tacchette ha una certa escursione lungitudinale perchè esistono piedi con conformazioni anatomiche un pochino diverse. Di fatto però in genere una posizione intermedia si rivela spesso quella giusta.Ma io mica ho scritto di aver attaccato le tacchette sull’arco plantare, anche perché non ho mai visto un paio di scarpe che lo permettesse. Ho solo scorso la slitta con i fori il più possibile verso questo ma sempre in zona metatarsale siamo.
Tra un po’, quando rientro, verifico come sono ora montate le tacchette rispetto la linea metatarsale. Magari si sta discutendo sul nulla. :)Il posizionamente delle tacchette ha una certa escursione lungitudinale perchè esistono piedi con conformazioni anatomiche un pochino diverse. Di fatto però in genere una posizione intermedia si rivela spesso quella giusta.
Per montare le tacchette al limite inferiore, oppure superiore, devi avere dita dei piedi molto lunghe, oppure molto corte
La definizione "zona metatarsale", però male si sposa con la più precisa "linea di articolazione del metatarso" che dovrebbe essere qualla di riferimento, fermo restando minimi aggiustamenti personalizzati.
Magari si parte in una posizione intermedia e poi, col tempo e i tentativi, si trova quella più congeniale
Ah beh, certo, soprattutto se non sai nemmeno quello che hai tu stesso fatto! (Dove avresti posizionato le tacchette nel caso specifico)Magari si sta discutendo sul nulla. :)
Non essere precipitoso. Infatti... ;)Ah beh, certo, soprattutto se non sai nemmeno quello che hai tu stesso fatto! (Dove avresti posizionato le tacchette nel caso specifico)
Però sei grande, non hai bisogno di noi per capire quando sbagli, ormai (personalmente) non perdo più tempo al riguardo nemmeno con mio figlio!
che ti avevamo detto?!?!Il meccanismo click'r ha sempre funzionato istantaneamente, anche quando mi vedevo già col muso a terra.
Al momento non ho ancora avuto sganci involontari dovuti, che ne so, a colpi o sollecitazioni particolarmente violente.
A dire il vero tu li avevi sconsigliati.che ti avevamo detto?!?!
non buttare soldi nella "soluzione ibrida", prenditi una coppia di pedali flat e usali con un paio di scarpe adatte, non quelle che hai.
piuttosto, visto il tuo uso, meglio una scarpa da trekking/avvicinamento, che magari non si "sposerà" benissimo con i pedali come un paio di 5.10, ma ti sarà comoda nei tratti a piedi.
le tue, lavale e tienile da parte, sia mai che vai a fare spinning, si gode di "ottimi panorami", specie nelle file dietro!
appunto, ti avevo sconsigliato gli "ibridi" perchè ti saresti trovato bene con gli spd!A dire il vero tu li avevi sconsigliati.
Ad ogni modo ho voluto aggiornate per memoria del forum e a beneficio di coloro che dovessero trovarsi nel medesimo dilemma.
Un'altra considerazione va fatta sul fatto che questi pedali sono proposti per uso urbano, per la necessità di sganciare rapidamente da un semaforo all'altro e con tutte le insidie che questo ambiente comporta, ma che nel mio uso si adattano perfettamente.
Forse la costruzione non sarà idonea alle innondate di fango di questi mesi, pertanto una pulizia e lubrificazione dei cuscinetti e del meccanismo spd sarà necessaria a fine stagione.
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