Haran
Biker superis
- 30/8/07
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- Orbea Rallon M-Team / Yeti Sb5.5 / Cannondale Scalpel Carbon 1 Hi-Mod
in alcune zone diciamo venete sono comparsi dei divieti al passaggio di mtb, moto, cavalli eccE che senso c'è a rompere i coglioni non rispettando un divieto seppur ingiusto, l'unica cosa che rischi di rompere è il salvadanaio per pagare la multa se ti beccano, ma non cambi la situazione.
Piuttosto facciamo una petizione online o raccolta di firme, che forse magari smuove qualcosa.
Qui in zona raccolgono firme contro le moto da crossin alcune zone diciamo venete sono comparsi dei divieti al passaggio di mtb, moto, cavalli ecc
divieti espressi da sindaci inferiori che senza chiedersi cosa firmassero hanno prodotto tali limiti astrusi.
ho provato a parlare, a chiedere, a fare le petizioni come dici tu, ma
non
serve
ad
un
emerito
cazzo
dato che , mi hanno risposto che avrei dovuto contattare una squadra, o più squadre in modo da aver del peso su cui far leva, di scrivere a tizio a caio.. tutte puttanate insulse, solo per farti perdere la voglia di fare le cose per bene.
risultato?
i cancelletti, i cartelli, i dissuasori, sono stati spianati ( con mia immensa gioia ) da chi passeggiava a cavallo, ed anche da chi mandriava a piedi, perchè le panze erano troppo larghe da attraversare anoressici cancelletti posti da alcuni microcefali del cai.
ripeto quando i divieti sono partoriti da stronzi, non possono essere che delle kagate.
quindi vanno messi nel water, e si tira lo sciacquone.
Un altra cosa ridicola … la raccolta firme ….Qui in zona raccolgono firme contro le moto da cross
"E' ora di finirla": una petizione contro i motociclisti "maleducati" lungo sentieri, pascoli e boschi di Milies
La misura è colma e per questo si è deciso di passare dalle parole ai fatti. E' partita lo scorso 10 luglio e proseguirà fino ad ottenere il maggior numero di firme possibili la petizione indetta da un residente di Segusino, S. R., e da un gruppo di altre persone esasperate che vivono a Milies o...www.qdpnews.it
in alcune zone diciamo venete sono comparsi dei divieti al passaggio di mtb, moto, cavalli ecc
divieti espressi da sindaci inferiori che senza chiedersi cosa firmassero hanno prodotto tali limiti astrusi.
ho provato a parlare, a chiedere, a fare le petizioni come dici tu, ma
non
serve
ad
un
emerito
cazzo
dato che , mi hanno risposto che avrei dovuto contattare una squadra, o più squadre in modo da aver del peso su cui far leva, di scrivere a tizio a caio.. tutte puttanate insulse, solo per farti perdere la voglia di fare le cose per bene.
risultato?
i cancelletti, i cartelli, i dissuasori, sono stati spianati ( con mia immensa gioia ) da chi passeggiava a cavallo, ed anche da chi mandriava a piedi, perchè le panze erano troppo larghe da attraversare anoressici cancelletti posti da alcuni microcefali del cai.
ripeto quando i divieti sono partoriti da stronzi, non possono essere che delle kagate.
quindi vanno messi nel water, e si tira lo sciacquone.
Tra l'altro uno di quelli che gira con la moto da cross è consigliere comunale.Un altra cosa ridicola … la raccolta firme ….
Se il comune non vuole le moto non serve nessuna raccolta firme
Pensa te …. Quindi le moto continueranno a girareTra l'altro uno di quelli che gira con la moto da cross è consigliere comunale.
Non è mai il problema del singolo sentiero, che ci può anche stare sia vietato. Sono i divieti generici su aree o parchi + o - vasti che sono quelli più fastidiosi.Un divieto non é mai un provvedimento condiviso da tutti al 100%. Prendete ad esempio i divieti di balneazione in luoghi pericolosi: eppure c'é chi se ne frega e poi, purtroppo, ci rimette le penne o ci rimette la vita chi deve soccorrere. Ci sono tanti esempi di questi divieti necessari perché ti salvano la vita.
Invece i divieti come quelli di cui discutiamo qui, se é giusto o meno praticare un sentiero in bici, appaiono anacronistici e talvolta generici. Chiudere un sentiero alle bici perché in un tratto ci sono particolare esigenza di tutela posso pure capirlo, ma fare una chiusura indiscriminata con la solita giustificazione dei "passaggi che rovinano" é un assurdo.
Quando avvengono divieti del genere vuol dire che qualcuno, spesso in forma associata, ha fatto delle pressioni per ottenere i divieti. Si chiamano caca-cazzi.
Ma come funziona? ti hanno chiesto un documento? se uno dichiara di non averlo che succede? non penso ti portino in caserma.Ero in salita, per una volta con una leggera XC, sul sentiero che da Passo tre Croci (o passo della Lora) conduce al Passo Zèvola. Tornavo da cima Carega (anche là tutto vietato).
Ero fiducioso nei confronti delle due carabinierE che ho incontrato (erano in tre, l'unico carabinierOpresente avrebbe preferito soprassedere).
Tra l'altro ho raccontato loro che avevo appena terminato di prestare i primi soccorsi ad un escursionista a piedi, precipitato per 60 metri nei pressi di Bocchetta Mosca: si è salvato per miracolo, riportando però diverse fratture esposte. E' stato poi elitrasportato all'ospedale di VR,
Torno lassù regolarmente 3/4 volte l'anno. Se mi ricapiterà, mi farò identificare come Ajeje Brazorf.
Non c'entra nulla con il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Quel giro rimane un classico e ovviamente si può fare. Il Parco tocca zone quali il gruppo dello Schiara, i Monti del Sole e limitrofi dove per altro sentieri da percorrere in MTB o e-mtb sono ben pochi e poco accattivanti. Solita polemica inutile. CiaoMa quindi il superclassico "giro dei 5 rifugi" da Cortina (Ra Stua, Sennes, Fodara Vedla, Pederu', Fanes) si puo' ancora fare o no? E al Biella ci si puo' andare?
Il problema principale è che la mtb come la intendiamo noi porta un introito prossimo allo zero. Quando vedi i punti di ricarica alle malghe o ai rifugi lo capisci abbastanza bene.Il motivo è presto spiegato: non devono rendere conto dei mancati introiti derivati da turismo o attività equiparabili all' interno del parco,
Esatto, puoi dire di non avere i documenti e dare un nome diverso. Io da un lato sono stato troppo fiducioso, dall'altro volevo proprio verificare fino a dove si può spingere la discrezionalità e il buon senso di una persona nell'applicazione di una regola palesemente vessatoria e ridicola.Ma come funziona? ti hanno chiesto un documento? se uno dichiara di non averlo che succede? non penso ti portino in caserma.
92 minuti di applausi.Solita polemica inutile scatenata da una gestione del Parco politica e non scientifica e da un articolo molto fazioso contro le MTB. Il Parco Dolomiti Bellunesi è già di per sé un colabrodo con sentieri fatiscenti, iniziative culturali pressoché nulle e giustamente ci concordo sulla frase a fine articolo: un museo.
La regolamentazione dell'accesso alle aree del parco in bicicletta esistente da tempo, peraltro chiaramente riportata sul loro sito. Perché questa ulteriore precisazione quando nessuno si sogna di andare ad incasinarsi in sentieri assurdi, poco attraenti e soprattutto pieni di zecche? Il presidente Vigne ben farebbe a farsi un' esame di coscienza sulle innumerevoli sparate fatte in questi anni di sua gestione.
Ieri ero a Canazei, fatto giro dal Belvedere del Pordoi fino a Selva-Ciampinoi e ritorno, in parte su trail dei Park Fassa e Sassolungo, in parte su sentieri "misti", e si girava benissimo, tanta gente ma l'aver cercato di separare il più possibile i sentieri pedonali da quelli ciclabili (quasi tutti parte del Sellaronda) evidentemente funziona. Vedi il caso della sterrata della Città dei Sassi che dal Passo Sella porta verso il Rifugio Comici, c'è una segnaletica molto chiara, bici da una parte, pedoni dall'altra. Scendendo verso Selva invece i sentieri sono differenziati, uno è solo bici, l'altro solo pedoni. Nei tratti misti i cartelli invitano al rispetto reciproco in varie lingue.Ad ogni modo le zone frequentabili con una certa tranquillità non mancano, basta anche cercare di evitare le giornate più affollate e difficilmente si hanno problemi. Per dire, non mi vedrete mai in bici sul Giau o sul Pordoi in luglio e agosto, troppo casino. Semmai ci vado in ottobre o ad inizio primavera, quando non c'è quasi nessuno, e mai di domenica.
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