Ho fatto la salita classica San Ponzo-Grotte-asfalto-agriturismo. Cè un sacco dacqua dappertutto, il terreno è un po pesante ma fino alle grotte si viaggia bene, anche sullo strappo dopo si sale con aderenza, ma occhio alle sgomme. Il traverso in piano che segue lho fatto praticamente tutto a piedi, cè un condiglione di fango, acqua, foglie ramini e rametti ruzzati dagli animali. Appena ritorna la pendenza si arriva bene fino allasfalto. Dallagriturismo (Il Guardamonte) sono andato a prendere il Che cen chi vulan che andrebbe rivisto un attimo nella parte iniziale. La seconda metà è sporchissima e ancora innevata. Il traverso è ancora bello innevato, perlomeno nel tratto che ho fatto io che è rivolto a nord e in ombra. SullErnia del Disco è caduta una bella pianta proprio sopra la passerellina allinizio, non la tocca ma non si passa da nessuna parte, da tagliare. Cè acqua che corre prima del primo salto e nella esse tra la bascula e la Bara. Nel pezzo che costeggia il Semola cè giù un piantone più o meno cento metri dopo la nostra immissione. Situazione condiglione anche nella salita di giunzione con la strada delle grotte, ho spinto. Sul Bidone tutto bene, si và, in alto cè un po di ramaglia, quando si fa il pezzetto di giunzione sulla stradina si riesce a stare a sinistra fuori dalla malta, dove abbiamo pulito, il pezzo prima del taglio della strada delle grotte è molto viscido. Da lì in poi si scorre bene fino a giù e in qualche curva si può osare qualche drift.
Note:
1)Daini 1: mi sembra di dire sempre le stesse cose ma è incredibile con quale eleganza e silenziosità si muovano i daini nel bosco. Mentre facevo la salita alle grotte ne è partito un gruppo sopra di me, saranno stati 5 o 6, ad una trentina di metri, li vedevo ma non li sentivo, ok, cera lo squish-squish delle gomme e un po dacqua che scrosciava ma in fondo sono animali grossini con 4 zampe.
2)Daini 2: quando arrivo alla bascula di solito mi concentro sulla basculla stessa, controllo direzione e velocità, poi, quando arrivo allo stallo, guardo oltre e oggi ..15 metri davanti a me sul sentiero cera un daino, e poi ne è sbucato un altro e un altro ancora. A quel punto la bascula è scesa e ho avuto da fare.
3)Sooth ha sistemato il salto che ci ha stesi praticamente tutti, ora è in grado di spararci direttamente in trauma in un qualsiasi ospedale della Padania, se si prende piano, se si va forte Margherita Hack avrà qualcosa di nuovo da studiare.
4)Bella la rinnovata ultima passerellina dellErnia.
5)Bella molto anche la nuova passerella del Bidone finita ieri, luscita va presa decisa ora che la terra in atterraggio è molle
6)Bello lo spondone più in alto, quando sarà solido si potrà prendere un po di velocità anziché perderne, in quella curva
7)Capetto: la spondina che hai messo ieri dove correva lacqua non è del tutto inutile, sai?
8)Il pezzo nuovo che avevo tracciato con la neve e sul quale nutrivo buone speranze ha un tot di rovi da togliere, il road gap si può fare ma richiede un bel po di movimento terra (e poi pilu), i più cè un lungo pezzo dove corre e muore dellacqua e la regola n.1 del trail building è: Tieni lacqua lontano dal sentiero!
9)In compenso abbiamo carta bianca per usare quel pezzo come meglio crediamo, ho conosciuto il padrone del bosco, ciclista anche lui, e mi ha detto che non ci sono problemi.
10) Rubrica delle cose perse e ritrovate: dopo le chiavi perse e ritrovate da DeCif ieri, alla seconda risalita ho ritrovato i guanti che avevo perso nella prima, purtroppo mancano ancora all'appello un tot di utensili seminati in giro.
mi are che anche lì, come nelle civette, ci si un bel po' da fare. Ieri il Fabri e io abbiamo continuato a riparare quello che il maltempo si ostina a rovinare. Il problema è che ogni volta dobbiamo ripartire quasi dallo stesso punto e poi risalire. Di questo passo il pezzetto nuovo chiisà quando lo puliremo :O(