Per gli esseri viventi è facile, data l'età, sapere quale fase della vita si vive:
un uomo di tre anni è bambino, un cane di tre anni è un cane adulto, un cavallo di tre anni è un giovane cavallo.
La maturità si raggiunge ad età diverse. Semplice!
Per un gruppo di persone che si coagulano e si organizzano intorno ad un'idea, un progetto, una passione, uno scopo, il discorso cambia.
Come si fa a dire se della gente che *non andava in bicicletta*, oggi ha raggiunto un qualche grado di maturità? Se l'idea di organizzare una giornata in compagnia di altri bikers è un segno? Di maturità.
Se percorro a ritroso questi tre anni scanditi dalle tre edizioni di questa escursione, e penso a come ero io e a come eravamo tutti noi. Se penso a come venivamo visti dai nostri paesani alle prime uscite di gruppo. Se penso a quello che conoscevamo del nostro territorio e quello che conosciamo oggi. Se penso a come guidavamo e come guidiamo. Se penso alle nostre bici di allora e di adesso. Se penso alle conoscenze con altri bikers di allora e di oggi. Se penso al conto in banca di allora. Non ci penso. E' meglio!
Anche se tutti noi uscivamo in mountainbike, mi viene difficile pensare che siamo gli stessi bikers. Ma siamo le stesse persone.
Viviamo in una comunità piccola. Molto piccola. Sempre più piccola. Purtroppo.
Abbiamo problemi reali. Ci portano via le scuole! Cosa possiamo fare noi per evitare tutto ciò? Forse niente.
Ma possiamo fare molto per migliorare la qualità della vita di ognuno di noi, e quindi della comunità. Abbiamo la possibilità di far conoscere il territorio che i nostri padri e i nostri nonni hanno frequentato, lavorato e curato per darci un futuro. Questo territorio abbandonato e lasciato all'incuria del tempo, oggi è sconosciuto alla quasi totalità dei gavoesi.
Allora riprendiamocelo! Noi lo facciamo con le nostre bike, ma dove si va in bicicletta, si può andare anche a piedi. Per questo abbiamo pensato alla camminata nel giorno dell'escursione, e per questo ogni tanto ci portiamo gli amici... condividiamo i nostri giri con chi in bici non ci va.
Da questo punto di vista siamo cresciuti, credo.
Ma infondo, dentro di me, sento che dobbiamo ancora fare tanto. Dobbiamo fidarci maggiormente di noi stessi, delle nostre capacità e delle capacità dei nostri compagni di viaggio, dobbiamo condividere le idee, con i nostri compagni di viaggio. Dobbiamo lavorare con i ragazzi delle scuole. Dobbiamo proporre un modello di vita all'aria aperta che forse, oggi, qui non esiste. E possiamo sognare una opportunità per qualcuno. Un piccolo ecosistema.
Ciò che abbiamo fatto fino ad oggi può essere considerato un punto di arrivo o la base su cui costruire un progetto per il futuro?
La prossima edizione dovrà ricalcare questa
formula oppure potrà essere rivista?
Ci vuole tanto, forse non riusciremo a fare niente, ma sarebbe bello provarci. Cambiare le cose.
Possiamo dormire un sonno tranquillo col sorriso sulle labbra o dobbiamo sognare?
Con il vostro aiuto, con la presenza di tutti voi, forse, il sogno potrà essere più vicino alla realtà.
Un giorno... cresceremo.