IP 7 significa: "Protection against full immersion for up to 30 minutes at depths between 15 cm and 1 metre"
Se lasci la bici per oltre 30 minuti immersa in acqua credo che il cambio sia solo uno dei problemi che si riscontreranno
La mia affermazione non voleva screditare l'affidabilità del cambio elettronico, ma evidenziare quanto segue.
1 metro d'acqua significa acqua a 0.1 bar di pressione. In condizioni dinamiche, cioè mentre il deragliatore impatta sull'acqua o viceversa, si hanno certamente pressioni ben superiori. Pertanto, magari il cambio non ha problemi comunque, ma lo si sta usando al di fuori delle condizioni garantite dallo standard ipx7.
È la stessa ragione per cui nuotando in superficie si riesce a far entrare l'acqua negli orologi resistenti a 30 m di colonna d'acqua.
Attrezzatura professionale (non parlo di MTB) che può essere usata a contatto con l'acqua ha dei gradi di protezione ben più spinti, ovviamente a costi ben superiori.
A qualcuno sembra che l'elettronico costi caro, mentre a me sembra che costi fin troppo poco per essere affidabile. E non sto dicendo che non sia affidabile, ma lo sto solo confrontando con altri miei riferimenti. Sarà l'economia di scala!
Ciò detto, senza alcuna polemica (e ci mancherebbe mettersi in età adulta a far polemica su dei giocattoli), dopo aver usato il cambio elettronico io (per me e non per gli altri) preferisco un banale
XT, e lo preferirei anche se costasse di più di un elettronico. Sono per il "less is more", come la monocorona rispetto alla doppia, ma l'elettronico secondo me non è less del meccanico.
Capisco tuttavia il fascino della tecnologia... però se questa è la motivazione capisco di più chi spende 10'000 € per un obiettivo Leica o 200'000 € per una Bentley che 600 € per un accrocchio elettronico fatto di componenti cinesi, che mi attrae nè più ne meno di un regolabarba Braun.
Non serve a un razzo, ma non penso proprio che lasciare una bici immersa in acqua per 30 minuti possa dare dei problemi, probabilmente neanche ad un cambio elettronico.
