Questa settimana, causa malattia (=tante ronfate e tante letture), mi sono concesso il lusso di comprare una rivista di MTB, cosa che non facevo da mesi e mesi.
La scelta è ricaduta su "MBAction" (già di Dicembre 2014), l'unica seria rimasta in circolazione ormai, e sono stato sorpreso dalle critiche non troppo velate rivolte alle MTB "moderne" con geometrie "enduro race".
La prova della Lapierre Spice 527 è stata particolarmente illuminante......
Riporto testualmente:
"In curva: dipende tutto dalla velocità alla quale la si vuole affrontare, perchè a quelle più basse il mezzo si appesantisce non poco e bisogna poter accelerare per ritrovarne l'agilità.
Ad aiutare è infatti soltanto un attacco di ridotta lunghezza, in quanto angoli, altezza da terra, larghezza del manubrio, pesi abbastanza spostati in alto ed interasse generoso "remano contro" nei singletrack più stretti, sempre che non si abbia il passo di chi l'ha sviluppata, cioè Nicolas Vouilloz. Questo genere di collaborazioni ha in effetti sia vantaggi che dei limiti.... Il primo approccio non ispira poi alcuna particolare confidenza, se non si arriva già da geometrie più avanzate e non ci si è abituati a spostare leggermente più in avanti la propria posizione. Il biker medio si pone alla guida di una bici basandosi fondamentalmente sull'appoggio al manubrio, ma in tempi di scelte progettuali anche molto diverse tra loro non è la cosa più conveniente da farsi. Bisogna cercare invece di comprendere la distribuzione dei pesi più funzionale, un po' per volta e senza fretta, intervenendo poi di conseguenza pure sulla tarature delle sospensioni.
Ancora una volta ne approfittiamo invece per far riflettere sulla voglia di "enduro a tutti i costi", poichè affinchè risulti poi realmente un divertimento sfruttare un mezzo del genere ci vogliono sia i percorsi che le velocità, a meno che non si sia pronti a tutto pur di provare anche soltanto il puro e semplice piacere del possesso di siffatto modello".
Voi che ne pensate?? E' solo questione d'abitudine, di adattamento??
O in effetti quest'ultima evoluzione di geometrie è più adatta a dei "PRO" o "simil-PRO", in grado costoro di tirarne fuori tutti i pregi azzoppandone i difetti, mentre al contrario i biker "normali" non riescono a fare altro che esaltarne i difetti, affossandone i (teorici) vantaggi??
Conviene davvero "stare al passo" e "comprare moderno", o meglio in questo caso "rimanere sul classico" ???
ola,
McVit
La scelta è ricaduta su "MBAction" (già di Dicembre 2014), l'unica seria rimasta in circolazione ormai, e sono stato sorpreso dalle critiche non troppo velate rivolte alle MTB "moderne" con geometrie "enduro race".
La prova della Lapierre Spice 527 è stata particolarmente illuminante......
Riporto testualmente:
"In curva: dipende tutto dalla velocità alla quale la si vuole affrontare, perchè a quelle più basse il mezzo si appesantisce non poco e bisogna poter accelerare per ritrovarne l'agilità.
Ad aiutare è infatti soltanto un attacco di ridotta lunghezza, in quanto angoli, altezza da terra, larghezza del manubrio, pesi abbastanza spostati in alto ed interasse generoso "remano contro" nei singletrack più stretti, sempre che non si abbia il passo di chi l'ha sviluppata, cioè Nicolas Vouilloz. Questo genere di collaborazioni ha in effetti sia vantaggi che dei limiti.... Il primo approccio non ispira poi alcuna particolare confidenza, se non si arriva già da geometrie più avanzate e non ci si è abituati a spostare leggermente più in avanti la propria posizione. Il biker medio si pone alla guida di una bici basandosi fondamentalmente sull'appoggio al manubrio, ma in tempi di scelte progettuali anche molto diverse tra loro non è la cosa più conveniente da farsi. Bisogna cercare invece di comprendere la distribuzione dei pesi più funzionale, un po' per volta e senza fretta, intervenendo poi di conseguenza pure sulla tarature delle sospensioni.
Ancora una volta ne approfittiamo invece per far riflettere sulla voglia di "enduro a tutti i costi", poichè affinchè risulti poi realmente un divertimento sfruttare un mezzo del genere ci vogliono sia i percorsi che le velocità, a meno che non si sia pronti a tutto pur di provare anche soltanto il puro e semplice piacere del possesso di siffatto modello".
Voi che ne pensate?? E' solo questione d'abitudine, di adattamento??
O in effetti quest'ultima evoluzione di geometrie è più adatta a dei "PRO" o "simil-PRO", in grado costoro di tirarne fuori tutti i pregi azzoppandone i difetti, mentre al contrario i biker "normali" non riescono a fare altro che esaltarne i difetti, affossandone i (teorici) vantaggi??
Conviene davvero "stare al passo" e "comprare moderno", o meglio in questo caso "rimanere sul classico" ???
ola,
McVit