Siccome l'energia non si crea ma si trasforma (a meno di trasformazioni in cui si applica la nota
formula e=mc2, ovvero fissione/fusione nucleare), per accendere un faro da 400 watt devi produrne almeno altrettanti (ti condono l'attrito e la dispersione per riscaldamento della nota legge P=RI2, ove R è la restenza dei cavi che ovviamente dissiperanno calore).
Un ciclista pro elite, in volata (bada ben bada ben bada ben: "in volata") scarica sui pedati oltre 400 watt. Ma non lo fa per tutta la tappa.
Inoltre, se vuoi muoverti, devi anche erogare potenza utile al movimento, per vincere gli attriti del terreno, le salite, il vento, etc.
Conclusione: o hai una gamba da robocop, oppure stai la buio
Dimenticavo, giusto una nota. Fatta 10 volt la tensione che avrai ai morsetti della dinamo, devi portare al faro 40 A. Un cavo da 40ampere è, diciamo, poco maneggevole e un pò pesantuccio. Inoltre eviterei di usare il telaio della bici come conduttore per il ritorno (come nelle vecchie graziella), perché 40 ampere scaldano soprattutto in prossimità delle saldature, dove delle microscintille posso fondere la saldatura e aprirti il telaio nelle parti costituenti.
Se comunque hai il telaio in carbonio, allora avrai sicuramente già pensato al secondo cavo.
Ultima nota: è probabile che il faro funzioni a corrente alternata, quindi meglio un alternatore della dinamo.
Ci VEDIAMO stasera (se il faro si accende).