Come promesso....
Domenica mattina ore 6: mi sveglio presto perché ormai ho la sveglia incorporata e puntualmente suona alle 5, mi rigiro nel letto per una mezz'ora e poi mi alzo, caffè, Luckies e sguardo al cielo che è di un
bell'assurroterso (il temporale di sabato sera ha spazzato via un po' di afa), decido in 2 minuti il giro da fare, mi preparo, prendo la macchina fotografica e inforco la Rossa; destinazione... dalla Ely
. Mi saluta con il suo classico sorriso e mi offre il classico caffè della domenica mattina, due chiacchiere e stavolta parto sul serio!
Destinazione:
(il cocuzzolo appiattito a destra della foto
)
dopo una manciata di km sono già fuori dalla Gavardina in località Nuvolera, imbocco via dei marmi, attraverso il paese giungo all'inizio delle cave di marmo e quindi inizio a salire lungo l'autostrada (così soprannominata da noi locals la strada misto sterrata/bitume che collega le varie cave di marmo)
ancora qualche kilometro
ed è già ora di una sosta
per togliermi il casco...
tanto a queste velocità assurde non rischio niente
la salita è salita vera! Non conosco la pendenza media di tale ascesa ma.... l'è dura...
le piogge del sabato hanno lasciato il segno scavando una sorta di canale al centro della carrareccia dove l'acqua piovana è sceva a valle
devo tenerne conto dopo quando affronterò la discesa: DEVO cercare di scendere ADAGIO
Con lo sguardo fiero e fisso avanzo imperterrito verso la cima
della serie "barcollo ma non mollo"
.durante l'ascesa passo in mezzo a numerose cave di marmo
da queste parti il marmo è fonte di lavoro per molti (e per alcuni è anche causa di morte), si cava marmo fin dai tempi dei romani, l'altare dalla patria a Roma è costruito anche con marmo proveniente da queste cave.
Finalmente finisce l' "autostrada", e si entra nel bosco
l'aria è più fresca e mi rinvigorisce la pedalata, un piccolo torrente mi fa compagnia con lo scroscio delle sue acque
qui l'acqua piovana ha aperto addirittura una voragine nel sentiero
"devo scendere adagio...devo scendere adagio....devo scendere adagio..".
Passata la località "le aive" (google traslate bresciano/italiano: la acque), la sterrata finisce sul penultimo tornante della strada asfaltata che collega Botticino a Serle, salita preferita di molti bitumari che poi scollinano e scendono a Nuvolera per concludere "il giro di Serle". Immancabilmente le battute dei ciucciamarmitte non mancano mentre mi passano alla velocità della luce spingendo un 50/25 mentre io ho ancora le gambette piene di acido per i 5 km con il rampichino a 4,5 Km/h. Il caso ha voluto che l'ultimo che mi ha fatto una battuta per via della mia velocità, lo ha fatto appena prima di questa cementata:
la foto non rende l'idea ma non esagero se dico che sfiora i 30% di pendenza
( [MENTION=80923]Tc70[/MENTION] hai presente il tratto che parte dalla fontanella di Castello di Serle e sale in parte alla chiesetta?), e al mio invito di seguirmi il bitumaro mi ha risposto: "fai bello tu: sali con il rampichino!!".... ma va a
La cementata si snoda per un paio di km o poco più salendo sempre con pendenze di tutto rispetto fino a sbucare nell'altopiano di Cariadeghe
che è monumento naturale e luogo in cui si possono trovare diversi sentieri percorribili anche in mtb. Leggera discesa per alcune centinaia di metri e poi l'ultimo strappo su sentiero per arrivare finalmente qui:
All'ex monastero di S.Bartolomeo di origine medioevale, da cui si domina la pianura bresciana e non solo: a destra la Maddalena a sinistra parte del lago di Garda contornato dal Baldo e dal Pizzocolo, con il cielo sereno si possono vedere anche gli appennini. Purtroppo la batteria della macchina fotografica mi ha tradito sul più bello, e comunque non si sarebbe visto un granchè dato che si era alzata la foschia e si vedeva tutto uniformemente grigio...
Mi godo comunque il panorama con la mia Luckies
e mi preparo mentalmente alla discesa
"devo scendere adagio...devo scendere adagio...devo scendere adagio...