idem con frittelle di patate
non a questi livelli per cui forse potrei passare sul ponte (non lo so forse no ...). pero' mi blocco completamente se il tratto da fare a piedi o in bici e' veramente esposto. settimana scorsa sono uscito a piedi (trekking) ed un pezzo ho dovuto veramente tirare fuori un coraggio da leone. mi sono messo a pensare di tutto pur di non vedere giu ...
cmq sai @
panzer division la nostra si chiama acrofobia non vertigini. le vertigini e' una "malattia" che ha cause fisiologiche. la nostra e' solamente pazzia
no, non lo sapevo, grazie dell'informazione.
ecco, i sentieri esposti sono la mia croce. mi paralizzo, divento di pietra.
non centra se sono in bici o a piedi..... è una fobia che mi manda in tilt il cervello.
ed è uno dei motivi per cui molto molto raramente vado a fare giri in mtb in montagna, specie su sentieri che non conosco.
Ma lo sai che anch'io, fino a qualche anno fa, non sopportavo i luoghi esposti e privi di ripari?
E che tutt'ora provo notevole fastidio quando sono su certi balconi di palazzi?
Però mi sento di dire che questo genere di paura è superabile, nel mio caso è stato un misto di interesse e l'appoggio di un amico che mi ha insegnato le tecniche fondamentali di arrampicata e soprattutto i metodi per garantire la mia sicurezza.
E così a quarant'anni suonati mi sono ritrovato a scalare, senza problemi, pali e tralicci di altezze non indifferenti; ovvero, mi sento più al sicuro legato con un cordino alla cima di un traliccio alto 25 metri, che sul terrazzino della soffitta di casa mia, a soli 5 metri e mezzo di altezza.
Io, che anni fa dicevo "mai e poi mai!"
Mai dire mai, a volte basta solo volerlo per esserne capaci.
Per dirti, quella foto della scala con il ponticello alla enduro dei Tre camini... non so se avrei osato percorrerlo, se mi fossi trovato là.
dovresti chiedere a Strega di quel ponticello con la scala.
il giorno del prologo mi sono messo a piedi in cima alla scala a guardare sotto.
se noti, il ponticello da un lato non ha il parapetto. dall'altra c'era un vuoto di 3-4 metri.
io non ci volevo nemmeno correre. sono stato li a fissare il passaggio almeno una mezz'ora, da solo come uno scemo.
poi ho visto passare alcuni atleti, mi son fatto coraggio, e mi sono buttato.
e il passaggio era di una banalità sconcertante che quasi mi veniva da prenderm a pungni in testa.
però il cervello mi diceva di non farlo, mi facevo film in testa di io che rotolo giù per il pendio ecc....
non è affatto facile convivere con questa cosa.
quando vado a pedalare in val rosandra, passo di fianco ad una falesia dove fanno arrampicata su roccia.
una parete verticale. la ciclabile passa a 3/4 di altezza della parete.
io vedo questi di fianco a me , ma appesi nel vuoto. li guardo.....e hai presente quella sensazione, che è esattamente come se avessi le palle strette in una morsa? (scusate la finezza, ma rende perfettamente l'idea).
eppure uno di loro mi ha detto che questa fobia è curabile, e che proprio l'arrampicata potrebbe un po aiutarmi.
mi ha spiegato tutta una storia dietro a questo problema ed i modi di attenuarlo.
magari non risolverlo, ma conviverci meglio.
boh.....io al solo pensiero di quelli che arrampicano vado in paranoia...