Punt ...non solo piacenza.......

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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miciolo

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BOBBIO VAL TREBBIA (PC)

Ritorniamo nella media Val Trebbia x percorrere i tecnici sentieri curati e mantenuti dai ragazzi dell' MTB Bobbio e da altri volontari, tra cui Italo incontrato oggi. A tutti loro va il nostro ringraziamento x come hanno saputo valorizzare un territorio che nel week end vede decine di biker percorrere i sentieri.

A Piancasale, un gruppo di case appena prima di Bobbio, troviamo Paolino e rivediamo dopo un mare di tempo Alby.

L'idea è di percorrere la linea che dal Monte Materano scende sull'Om Rus, poi sul Marchetti trail, risalita e x finire la bella discesa della Costa del cannone.

Tra una chiacchiera e l'altra sfanghiamo la prima salita passando nei pressi del bel Oratorio di San Martino di Fognano:



Per arrivare alla partenza del trail denominato Materano c'è anche un breve tratto a spinta, x non perdere l'abitudine :loll::



Il trail alterna tratti nel bosco a tratti all'aperto:









arriviamo sull'Om Rus e le difficoltà non diminuiscono, ...anzi;
Alby su un tratto gradonato:



la successiva tratta dell'itinerario denominata Marchetti trail invece è molto + scorrevole:



Finita la prima discesa ci spostiamo in direzione Ponte Gobbo di Bobbio, dove poco dopo prendiamo un taglio che in breve tempo ci porta con una dura salita, all'inizio del tral denominato Costa del cannone.

Il trail è molto scorrevole e veloce, con un fondo perfetto grazie alle piogge della settimana scorsa:









Incontriamo anche Leo e Marco
...altro pianeta:









Il giro termina come al solito tra birre, panini e caffè corretti al Bar di Perino. :prost:

...altro che barrette:celopiùg:
 
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miciolo

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VALTOLLA (PC)

Oggi escursione impegnativa in Valtolla nella nostra provincia cercando di percorrere le belle discese su ambo i versanti della vallata.

....ma dov'è la Valtolla?
Siamo in Alta Val d'Arda e come punto di partenza del nostro tour abbiamo scelto il parcheggio adiacente alla Diga di Mignano.
Alle nove precise siamo in sella e, x la prima volta quest'anno, percorriamo i primi km rimpiangendo il tepore delle coperte.
Ci sono tre gradi ed il primo tratto è tutto all'ombra ed è in piano; ma basta abbandonare la strada di fondovalle che un tiepido sole inizia a scaldarci ed i tratti in salita ci scaldano ancora di +.

La salita è su strade secondarie poco trafficate in direzione Parco Provinciale del Monte Morìa dove arriviamo tra una chiacchiera e l'altra.

La nostra prima discesa è il Diavolo, bel sentiero che scende in costa dal Monte Morìa, a tratti è esposto e nella prima parte molto aereo:







la nostra Rampage :smile:









In alcuni tratti il sentiero è molto scavato:



Arriviamo a Taverne, altra risalita e siamo pronti stavolta per una discesa + guidata, nel bosco, molto divertente.

Partiamo con Bramble, a seguire Poggiata e x finire Hula hoop:











siamo sulla strada di fondovalle e, siccome non ne abbiamo ancora abbastanza, passiamo sull'altro lato della valle ed iniziamo a risalire, prima su asfalto e poi con dei malefici tagli su sterrata/sentiero, sino a raggiungere la sommità del Monte Vidalto.
Rimettiamo i paramenti da discesa e giù!!!



e qui scatta la ravanata; imbocchiamo un poco evidente sentiero, ripidissimo, molto scavato ed eroso dall'acqua che rende praticamente impossibile lo stare in sella.

picchiando giù a sx inizia il trail:



in alcuni tratti si scende.



bella veduta sul Lago di Mignano, praticamente vuoto:



arriviamo ad una strada che taglia il nostro sentiero da capre dove, passandoci le bici,riusciamo a superare un tratto che affrontato in solitaria darebbe parecchi problemi:



Dalla strada finalmente il sentiero diventa + "umano", saltiamo in sella ed in un attimo siamo alle macchine.

Nel complesso giro parecchio impegnativo di 38 km x un D+ di 1600 mt con diversi tratti a spinta sia in salita che in discesa, tutti concentrati sulla sponda dx dell'Arda sul Monte Vidalto.

Giro che ti fa comunque apprezzare la birra di fine giro.

Grazie Paolino, a buon rendere!! :prost:
 

gigi58

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Campomorone (Ge).

Ritorniamo a percorrere, con Riki ,lo stupendo percorso, già fatto in primavera un paio di volte, in diverse varianti.
Questa volta però,aggiungeremo,alla traccia, la cima del monte Figna,aggirando a destra il m.te Taccone, per poi scendere ai Laghi del Gorzente. Escludendo quindi il sentiero n°5 che ,a mio giudizio, è uno dei tratti più belli di questo trail.

Il giro "esplorativo" è lungo con l'incognita del sentiero a scendere ai Laghi del Gorzente, dal Passo di Rocca Vergone, che purtroppo risulterà per lunghi tratti, non ciclabile...pazienza.

Molto bello il sentiero a seguire ,a fianco del torrente ,da Cascina Preadoga a raggiungere i Laghi.

La rimanente parte del trail è quella percorsa l'ultima volta con Claudio,Ila,Paolino e Tado.

Alcune foto.
Il sentiero,a tratti non ciclabile che aggira il m.te Taccone

20211016_203606.jpg
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IMG-20211017-WA0017.jpg

Arrivo alla vetta del m.te Figna.

Vedi l'allegato VID-20211017-WA0008.mp4
20211016_203520.jpg
Vedi l'allegato 20211016_123501.mp4
IMG-20211017-WA0011.jpg

La prima parte di discesa dal m.te Figna.

20211017_080702.jpg
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Il sentiero per i laghi del Gorzente.

20211016_141343.jpg
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I Laghi del Gorzente.

20211016_143710.jpg

Il resto del trail è ben descritto con foto nel report di Claudio.

Messaggio contenuto nella discussione '...non solo piacenza.......' https://community.mtb-mag.com/t/non-solo-piacenza.311900/post-9063191

Alla prox.
:prost:
 
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gigi58

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RECCO (Ge).

Altra trasferta in territorio Ligure "sole,mare e monti" ,dopo quella di sabato scorso a Campomorone, su percorso già collaudato più volte.

Questa volta a Recco, prendiamo spunto e manipoliamo un tracciato di Lazzadielle, scaricato da itinerari dal Forum.

Risultato finale ,un giro molto pedalato ,con un solo brevissimo tratto a spinta per raggiungere la chiesetta sopra Sori, belle discese, sentieri di collegamento ciclabili "stupendi" da percorrere e due salite in asfalto.
Trail da 47 Km.per 1900 D+ circa.

Con Riki ed Enrico partiamo subito su un'iniziale tratto in asfalto, con pendenze importanti per circa 250/300 mt. d+ per pochi km.

20211023_195127.jpg

Dopo ,imbocchiamo il primo sentiero a circoscrivere il fianco del promontorio di Recco del M.te Castelletto, per raggiungere il versante di Sori.

Il sentiero è tutto panoramico vista mare,tutto ciclabile, tra Ulivi e muretti a secco...fantastico!

20211023_100829.jpg 20211023_195039.jpg
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Sotto breve filmato del sentiero.


Arrivamo alla chiesetta di Sant'Apollinare ,brevissimo tratto di asfalto e altro bellissimo sentiero ,simile a quello percorso prima, in leggera discesa fino al borgo di Capreno.

Da qui ,inizia la prima salita in asfalto a raggiungere prima, la trattoria di Casa Cornua, dopo ,il Boschin di Pozzuolo.

20211023_114236.jpg

Breve salita alla Croce e iniziamo la discesa.

20211023_113242.jpg
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La discesa iniziale è ripida,poco battuta, con pietrame smosso....non facile da percorrere!

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Sotto filmato della discesa dalla cresta del m.te Passuolo.


Arrivati alla sella, Cian da Cola, aggiriamo il m.te Castelletti ,evitando di spingere la bike per raggiungere la cima.

20211023_115026.jpg
20211023_194916.jpg

Il sentiero, sempre vista mare, tutto ciclabile ,con qualche "stop and go" per superare ostacoli, prosegue fino ad arrivare alla chiesetta sopra Sori.
L'ultimo tratto di sentiero ,per il m.te S.Croce ,di circa 200 mt è a spinta (unico tratto su tutto il percorso).

Sotto video del tratto di dorsale prima della chiesetta sopra Sori del M.te S.Croce.


Breve sosta a spolverare i viveri e iniziamo la discesa verso Sori.

20211023_121451.jpg
20211023_123010.jpg
20211023_123752.jpg

Sotto filmato della parte iniziale della discesa e un tratto del bel sentiero di collegamento a Teriasca.


A circa metà della discesa deviamo a sinistra ,per imboccare un lunghissimo e altrettanto bel sentiero di collegamento al borgo di Teriasca.

20211023_130658.jpg

Dal borgo inizia la discesa , dapprima su stretto sentiero cementato tra il borgo, per trasformarsi poi in stretto selciato,a tratti gradinato fino a Sori.

Da fondovalle, iniziamo la seconda lunga salita in asfalto, fino ad arrivare nuovamente a Case Cornua.

Abbandoniamo l'asfalto e iniziamo l'ultimo e interminabile sentiero che ci riporterà allo start iniziale.

Il sentiero sulla dorsale è ,inizialmente, per tutto il tratto un continuo saliscendi con alcuni "stop and go" per il superamento di ostacoli costituiti da pietre di grosse dimensioni, ma sempre ciclabile.

20211023_153039.jpg

Sotto il video di alcuni tratti con arrivo alla Cappelletta.


La discesa finale dal M.te Castelletto è ripida, su pietrame smosso con alcuni passaggi al limite della ciclabilità, ma sempre fattibile.

Video ultima discesa.

https://youtu.be/OjVWs8w0e8A

Arriviamo sull'asfalto che inizialmente avevamo percorso e siccome non vogliamo tralasciare nulla di quello che la Liguria può offrire,l'ultimo tratto di discesa a raggiungere l'auto è una bella, lunga e ritmica scalinata a "martello pneumatico".

Questa la traccia GPX.

Alla prox.
:prost:
 
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miciolo

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MONTE CAREVOLO (PC)

come ormai ci succede spesso, in questo periodo dell'anno scatta un pò di repulsione nei confronti della bike.
Saranno le temperature che al mattino ci ricordano che l'inverno è vicino, sarà che stiamo invecchiando e diversi acciacchi saltano fuori ma ...quanto si sta bene a letto!!!

Con queste premesse il giro di sabato è saltato ma alla domenica subentrano i sensi di colpa!!
...e allora Ila propone un giro "leggero" sul Monte Carevolo con partenza da Gambaro, qualche km dopo Ferriere.

Domenica mattina alle nove siamo in sella e ci sciroppiamo velocemente il tratto in asfalto che da Gambaro porta alla sterrata che si imbocca qualche km dopo l'abitato di Selva.

A dire il vero nel bosco non fa neanche freddo, siamo solo io e Ila circondati dai faggi nel loro acceso abito autunnale:





Nei pressi di Passo Crociglia si alza un freddo vento da Nord e dalle maniche corte si passa alla giacca a vento:









Là davanti la nostra meta:



Gli ultimi 100 mt D+ non sono pedalabili e la bici passa sulle spalle:





finalmente in cima:



l'ultimo tratto con un pò di impegno lo si pedala anche:



mentre Ila continua con il suo portage:





Siamo in cima al Monte Carevolo, che con i suoi 1552 mt rappresenta uno dei primi rilievi sullo spartiacque tra Val Nure e Val d'Aveto:



Dopo aver "pranzato" in un angolo riparato dal vento, mettiamo i paramenti da discesa e giù in direzione Passo del Mercatello!!







la prima parte di discesa nel bosco è molto impegnativa, alcuni tratti di sentiero sono solcati da profonde fenditure causate dagli enduristi a motore e dall'acqua. Passato il tratto ripido il sentiero diventa godibilissimo, pur restando sempre molto wild:



percorriamo un bel sentiero che scende a Caserarso:



Su sterrata prima, su sentiero ed infine su mulattiera rientriamo a Gambaro percorrendo un itinerario che Ila conosce a memoria.
.....ma con qualche imprevisto, alcuni tratti del sentiero presentano piante cadute a causa dell'abbondante nevicata dello scorso inverno e le vie alternative x bypassarle a volte non sono molto agevoli:



e stamattina leggendo le notizie locali:

https://www.ilpiacenza.it/cronaca/e...l-carevolo-interviene-il-soccorso-alpino.html

abbiamo riconosciuto i due escursionisti incontrati in cima al Carevolo che fortunatamente hanno trovato una zona coperta x i cellulari e sono riusciti ad allertare i soccorsi dopo essersi persi.

Sono zone che, pur non raggiungendo altezze elevate, possono confondere chi non le frequenta abitualmente.

Quindi sempre GPS, pile di ricambio ben cariche e
...casco in testa ben allacciato, luci accese anche di giorno e prudenza, sempre!! (cit.N.Cereghini)!!!
 

miciolo

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Dopo aver cambiato idea non so quante volte, alla fine decidiamo di ripercorrere un itinerario nelle Prealpi Bresciane, zona Garda che dovrebbe assicurarci meteo buono per tutta la durata del giro.

L'itinerario lo abbiamo già percorso diverse volte e, pur non avendo numeri impossibili ( 30 km x 1400 mt D+) non va preso sottogamba ed affrontato solamente da biker che non soffrono l'esposizione e che sono disposti a spingere la bike per alcuni tratti. ....se si finisce di sotto, casco e protezioni servono a ben poco :prega:

Lo start è dal comodo parcheggio sopra a Vesio, sulle alture tra Tremosine e Limone, dove alle nove occupiamo l'ultimo posto libero.
Tutti i posti sono occupati da camper e auto con targhe austro/tedesche.

Guadagniamo quota prima su una facile sterrata sino a La Cocca e poi su sentiero, sino ad incontrare le prime Gallerie.



Questo è il tratto + spettacolare del giro, il sentiero in parecchi tratti è molto esposto e si susseguono diverse brevi gallerie.



















Su questo interminabile traverso raggiungiamo la Bocca di Fobia:



Ora una discesa da antologia, il sentiero sembra appena manutenuto; inizia la sagra del tornante con innumerevoli radici dove apprezziamo le dimensioni delle nostre ruote:











Arriviamo sulla strada che porta a Passo Nota, risaliamo sino al Rifugio, dove prendiamo la sterrata a dx che dopo qualche strappo iniziale inizia a scendere.
La sterrata è molto veloce ma dobbiamo prestare attenzione a non perdere la deviazione a sx verso la Bocca dei Sospiri che si affaccia sul Garda:



Ora il trail diventa il classico sentiero gardesano, tutto roccia e gradoni dove gli amanti del tecnico possono trovare pane per i loro denti:







Tra foto e sezioni in movimento il giro è durato circa sei ore alle quali dobbiamo aggiungere circa 4 ore di auto tra A/R da Piacenza.

Unica nota negativa una caduta di Ila a Passo Nota sulla sterrata proprio sotto il Rifugio.
Ci siamo accorti di non aver preso la strada giusta e nel dietro front, praticamente da ferma, si ritrova a terra.
Il + stupido dei voli, ma a rimetterci è la spalla già infortunata in passato.
Comunque grande Ila che, a botta calda, è riuscita a portare a casa la discesa dalla Bocca dei Sospiri che proprio banale non è!!
 

luca9913

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Dopo aver cambiato idea non so quante volte, alla fine decidiamo di ripercorrere un itinerario nelle Prealpi Bresciane, zona Garda che dovrebbe assicurarci meteo buono per tutta la durata del giro.

L'itinerario lo abbiamo già percorso diverse volte e, pur non avendo numeri impossibili ( 30 km x 1400 mt D+) non va preso sottogamba ed affrontato solamente da biker che non soffrono l'esposizione e che sono disposti a spingere la bike per alcuni tratti. ....se si finisce di sotto, casco e protezioni servono a ben poco :prega:

Lo start è dal comodo parcheggio sopra a Vesio, sulle alture tra Tremosine e Limone, dove alle nove occupiamo l'ultimo posto libero.
Tutti i posti sono occupati da camper e auto con targhe austro/tedesche.

Guadagniamo quota prima su una facile sterrata sino a La Cocca e poi su sentiero, sino ad incontrare le prime Gallerie.



Questo è il tratto + spettacolare del giro, il sentiero in parecchi tratti è molto esposto e si susseguono diverse brevi gallerie.



















Su questo interminabile traverso raggiungiamo la Bocca di Fobia:



Ora una discesa da antologia, il sentiero sembra appena manutenuto; inizia la sagra del tornante con innumerevoli radici dove apprezziamo le dimensioni delle nostre ruote:











Arriviamo sulla strada che porta a Passo Nota, risaliamo sino al Rifugio, dove prendiamo la sterrata a dx che dopo qualche strappo iniziale inizia a scendere.
La sterrata è molto veloce ma dobbiamo prestare attenzione a non perdere la deviazione a sx verso la Bocca dei Sospiri che si affaccia sul Garda:



Ora il trail diventa il classico sentiero gardesano, tutto roccia e gradoni dove gli amanti del tecnico possono trovare pane per i loro denti:







Tra foto e sezioni in movimento il giro è durato circa sei ore alle quali dobbiamo aggiungere circa 4 ore di auto tra A/R da Piacenza.

Unica nota negativa una caduta di Ila a Passo Nota sulla sterrata proprio sotto il Rifugio.
Ci siamo accorti di non aver preso la strada giusta e nel dietro front, praticamente da ferma, si ritrova a terra.
Il + stupido dei voli, ma a rimetterci è la spalla già infortunata in passato.
Comunque grande Ila che, a botta calda, è riuscita a portare a casa la discesa dalla Bocca dei Sospiri che proprio banale non è!!
Il giro giusto x me ...
 
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gigi58

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RECCO.

Seconda escursione sui sentieri di Recco.

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In settimana indecisione sulla location ...VARAZZE O RECCO?
Decidiamo,con Riki, su Recco ,con un nuovo itinerario.
La prima parte fino al m.te Cornua è uguale al trail che avevamo percorso due settimane prima.

I sentieri di raccordo,tutti ciclabili, a raggiungere il versante di Sori, fino alla chiesetta di Sant'Apollinare prima e al Borgo di Capreno,dopo ...sempre stupendi!

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Raggiungiamo,a seguire su asfalto, case Cornua.
Breve tratto e imbocchiamo il sentiero basso che aggira la vetta del monte che è tutto ciclabile.

Il panorama vista mare è ,come sempre, unico!

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Dall'alto si vede la vetta del promontorio di Portofino....nostra meta ,prima della discesa finale per Camogli.

Iniziamo ora la discesa sul "Sentiero Storico Colombiano" che ,volendo ,scende fino a Ferrada...ma decidiamo di stare in quota.

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Il sentiero è ,a tratti tecnico, sempre ciclabile...top!
L'ultimo troncone si addentra nel bosco su stretta mulattiera fino al Borgo di Calcinara.

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Dopo inizierà un'interminabile ,single trail tutto ciclabile, di cresta....impegnativo per i continui rilanci ma si riesce a percorrerlo tutto in sella...stupendo.

Si oltrepassano ,a seguire,diversi passi fino al monte Tugio e al Passo Spinarola si comincia a scendere.

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La discesa ,che termina sul sentiero del Caravaggio ,è bella, a tratti molto tecnica, condita con qualche rilancio...tanto per non perdere l'abitudine!

Raggiungiamo il Borgo di Ruta e iniziamo la salita ,in asfalto ,alla vetta del promontorio di Portofino per l'ultima e lunga discesa a Camogli.

La parte iniziale,del sentiero di discesa,è già nel parco e come si pensava è curatissima,molto flow e veloce...divertente!

Dopo ,a circa metà del tragitto ,dal borgo di San Rocco ,diventa un'interminabile scalinata fino a Camogli!

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Raggiungiamo Camogli e passerella sulla splendida balconata a mare...con sosta ristoro.

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Dopo la sosta ,in pochi km ,si ritorna allo start iniziale.

Risultato finale un trail,molto,molto pedalato.
45 Km per 1560 mt di D+ che sembrano non eccessivi...ma che per i tanti rilanci diventa abbastanza impegnativo!

La traccia da cui abbiamo preso spunto è questa,a cui abbiamo apportato modifiche ,sulla discesa dal mo te Cornua.
Abbiamo poi aggiunto la salita al m.te di Portofino con seguente discesa a Camogli.


Alla prox!
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BELIN DE ZENA (GE)



Quando arriva l'inverno e la neve imbianca le cime dei nostri monti, dove vanno gli anziani??

O al lago o al mare e siccome al lago ci siamo stati la scorso w.e., la tappa in Liguria è d'obbligo.

Ila, dopo il trascorso infortunio, non vuole stare a casa; con le mani sul manubrio, non sente dolore, quindi, alle 7 puntuali, con Paolino, siamo al casello di Piacenza Ovest. La destinazione è Genova Nervi dove alle 9:00 siamo in sella x ripercorrere, dopo circa tre anni i bei sentieri che scendono dal Monte Fasce.
Non fa freddo, solo un moderato vento da nord che, secondo le previsioni meteo, durante il giorno dovrebbe riforzare.

Subito ci sciroppiamo gli 800 mt di dislivello che portano alla cima del Monte Fasce da dove partono diversi sentieri.



Imbocchiamo il Geometra un trail di nuova realizzazione, molto divertente e panoramico:





Lasciamo il Geometra per scendere su un altro sentiero x noi nuovo, su alcune mappe denominato Scatafasce su altre Metanodotto:
il tutto molto flow:





Troviamo stranamente parecchio movimento sui sentieri, tantissime e-bike, mtb molte meno.
Poco dopo capiamo il perchè:



c'è un Raduno degli SpunciaBike, Associazione che raccoglie diversi iscritti e che si occupa anche della manutenzione di diversi sentieri della zona.
Vuoi non fare un salto?? Ad un pezzo di focaccia e ad una birra non si dice mai di no!!:prost:

...anche perchè dopo si scende meglio!! :loll:



Dopo esserci carburati ben bene siamo pronti x affrontare il Corsaro che, per l'occasione, è stato pettinato e soffiato:

Il Corsaro non è semplicissimo; alterna passaggi su roccia a tratti nel bosco dove si può far scorrere la bici con una parte bassa bella tosta:







Appena prima del traliccio, Ila non vede una socca (trad. ceppo) nascosto dalla vegetazione ed il front flip dei poveri è assicurato:



per fortuna la caduta non comporta alcuna conseguenza, la spalla infortunata di Ila regge il colpo e siamo pronti a ripartire per la parte finale del Corsaro:



Via le protezioni ed affrontiamo il trail Nino in salita:



ancora un breve tratto di asfalto già percorso qualche ora prima:



ed imbocchiamo lo stretto traverso che ci porta all'inizio del Tupango:



Il trail Tupango si divide in Tupango alto, che non presenta particolari difficoltà ed in Tupango basso , con alcuni passaggi + tecnici ma sempre fattibili in sella.









L'ultimo tratto, dove occorre valutare bene la traiettoria da compiere:



Dopo aver percorso un breve tratto su asfalto ed aver reintegrato i liquidi persi con la birretta di fine giro, raggiungiamo le auto.

Ringraziamo gli Spuncia del Caprone scoreggiante x la focaccia e la birra che abbiamo veramente gradito. Ci saremmo fermati volentieri anche ad apprezzare polenta e cinghiale che stavano preparando, ma poi le discese sarebbero state per noi troppo impegnative!!

 

miciolo

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PIANI D'AGLIO (PC)

Lo scopo dell'escursione di ieri era provare la nuova discesa che scende dalle creste del Monte Capra e che si va a congiungere con il Pistino del monte Armelio.

Sappiamo inoltre che i siti meteo prevedono precipitazioni nel primo pomeriggio, tutti tranne uno: Il Meteo che le prevede anche nel corso della mattinata.

E' nostra intenzione comunque arrivare sulle creste del monte Capra con un largo giro ad asfalto zero, molto + consono al nostro modo di andare in bici. Ci sono anche diversi tratti a spinta ed i tempi si allungheranno di conseguenza.

Per questi motivi appena dopo alle 8 siamo in sella con Paolino.

La sterrata sino a Villanova tra una chiacchiera e l'altra è piacevole:



mi raccomando, ...se vi scappa non fatela sulla strada!!



la dura salita verso il Rifugio Maramotti:



Raggiungiamo l'ex miniera d'amianto sotto un cielo che + blu non si può:



continuiamo sempre su bel sentiero sino ad Aglio:





Al fontanone prendiamo la ripida salita che poi diventa pedalabile:



Pur essendo ben presente in paese un cartello di divieto ai mezzi motorizzati, .....questo è il risultato:



Siamo in una zona x noi nuova, i boschi sono fantastici.
Meno fantastico è quello che inizia a scendere dal cielo che ci obbliga a coprire gli zaini:



Prendiamo ora il CAI 153, ci sono anche parecchi tratti a spinta ma nel complesso il sentiero si rivela una piacevole sorpresa:











Su una sterrata al limite dell'agibilità grazie a moto e jeep, incrociamo un gruppetto di e-biker che procedono in senso contrario. Ancora poco e siamo ai Piani d'Aglio:





Ora piove veramente forte; inizialmente decidiamo di scendere dai Piani direttamente ad Aglio e poi a Perino ma, dopo un meeting, decidiamo di continuare.
Sotto una pioggia incessante svalichiamo la cresta del Monte Capra e ci ritroviamo sulla nuova traccia in discesa, nostro obiettivo della giornata.

Sgonfiamo le gomme, anzi io solo quella posteriore; la gomma anteriore è sgonfia. Un maledetto ramo di prunolo si è incastrato tra pneumatico e parafanghi qualche km prima.
Il foro è veramente piccolo; ma perchè il lattice non lo chiude?
.... perchè semplicemente non ce n'è manco una goccia dentro!!!
Devo ringraziare la mousse inserita nello pneumatico che mi ha permesso di terminare il giro senza problemi evitando di mettere il vermicello.

Le macchine fotografiche nel frattempo prudentemente finiscono negli zaini (sta piovendo veramente forte) ed il fotoreport va a farsi benedire.

Scendiamo sul nuovo trail, senza incontrare particolari difficoltà, il sentiero è molto scorrevole e non presenta tratti particolarmente impegnativi. E'solo molto lungo e se almeno non piovesse.....

Arriviamo nei pressi del prato da cui parte, una volta attraversato, il sentiero che porta alla sella del Monte Armelio.

Fare la parte alta del Pistino in queste condizioni non è molto salutare e decidiamo x un + tranquillo rientro su sentieri e tratti sterrati un po' meno tecnici.

Arriviamo alle auto in uno stato indecente; solo il busto è ancora asciutto grazie alla giacca a vento, tutto il resto è zuppo d'acqua.

In 20 anni è la terza bagnata epica e non credo ce ne sarà una quarta :il-saggi:

P.S.: una volta a casa ho messo il lattice, ho gonfiato la gomma e tiene alla grande.
La mousse, altra bella invenzione; da un lato ti rende la vita complicata quando devi smontare e montare la gomma ma dall'altro ti permette di terminare il giro e di affrontare le discese con pressioni basse senza correre il rischio di danneggiare il cerchio.
 
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gigivag

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PIANI D'AGLIO (PC)

Lo scopo dell'escursione di ieri era provare la nuova discesa che scende dalle creste del Monte Capra e che si va a congiungere con il Pistino del monte Armelio.

Sappiamo inoltre che i siti meteo prevedono precipitazioni nel primo pomeriggio, tutti tranne uno: Il Meteo che le prevede anche nel corso della mattinata.

E' nostra intenzione comunque arrivare sulle creste del monte Capra con un largo giro ad asfalto zero, molto + consono al nostro modo di andare in bici. Ci sono anche diversi tratti a spinta ed i tempi si allungheranno di conseguenza.

Per questi motivi appena dopo alle 8 siamo in sella con Paolino.

La sterrata sino a Villanova tra una chiacchiera e l'altra è piacevole:



mi raccomando, ...se vi scappa non fatela sulla strada!!



la dura salita verso il Rifugio Maramotti:



Raggiungiamo l'ex miniera d'amianto sotto un cielo che + blu non si può:



continuiamo sempre su bel sentiero sino ad Aglio:





Al fontanone prendiamo la ripida salita che poi diventa pedalabile:



Pur essendo ben presente in paese un cartello di divieto ai mezzi motorizzati, .....questo è il risultato:



Siamo in una zona x noi nuova, i boschi sono fantastici.
Meno fantastico è quello che inizia a scendere dal cielo che ci obbliga a coprire gli zaini:



Prendiamo ora il CAI 153, ci sono anche parecchi tratti a spinta ma nel complesso il sentiero si rivela una piacevole sorpresa:











Su una sterrata al limite dell'agibilità grazie a moto e jeep, incrociamo un gruppetto di e-biker che procedono in senso contrario. Ancora poco e siamo ai Piani d'Aglio:





Ora piove veramente forte; inizialmente decidiamo di scendere dai Piani direttamente ad Aglio e poi a Perino ma, dopo un meeting, decidiamo di continuare.
Sotto una pioggia incessante svalichiamo la cresta del Monte Capra e ci ritroviamo sulla nuova traccia in discesa, nostro obiettivo della giornata.

Sgonfiamo le gomme, anzi io solo quella posteriore; la gomma anteriore è sgonfia. Un maledetto ramo di prunolo si è incastrato tra pneumatico e parafanghi qualche km prima.
Il foro è veramente piccolo; ma perchè il lattice non lo chiude?
.... perchè semplicemente non ce n'è manco una goccia dentro!!!
Devo ringraziare la mousse inserita nello pneumatico che mi ha permesso di terminare il giro senza problemi evitando di mettere il vermicello.

Le macchine fotografiche nel frattempo prudentemente finiscono negli zaini (sta piovendo veramente forte) ed il fotoreport va a farsi benedire.

Scendiamo sul nuovo trail, senza incontrare particolari difficoltà, il sentiero è molto scorrevole e non presenta tratti particolarmente impegnativi. E'solo molto lungo e se almeno non piovesse.....

Arriviamo nei pressi del prato da cui parte, una volta attraversato, il sentiero che porta alla sella del Monte Armelio.

Fare la parte alta del Pistino in queste condizioni non è molto salutare e decidiamo x un + tranquillo rientro su sentieri e tratti sterrati un po' meno tecnici.

Arriviamo alle auto in uno stato indecente; solo il busto è ancora asciutto grazie alla giacca a vento, tutto il resto è zuppo d'acqua.

In 20 anni è la terza bagnata epica e non credo ce ne sarà una quarta :il-saggi:

P.S.: una volta a casa ho messo il lattice, ho gonfiato la gomma e tiene alla grande.
La mousse, altra bella invenzione; da un lato ti rende la vita complicata quando devi smontare e montare la gomma ma dall'altro ti permette di terminare il giro e di affrontare le discese con pressioni basse senza correre il rischio di danneggiare il cerchio.
Ciao, grazie per le bellissime foto. Puoi condividere la traccia?
 
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miciolo

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Ciao, grazie per le bellissime foto. Puoi condividere la traccia?
ciao,
ti allego la traccia del giro di sabato.
E' stato un giro explo e di conseguenza i tratti a spinta sono molti.
...deve piacere il genere, altrimenti diventa un calvario!!
Nella parte in discesa noi abbiamo saltato volutamente il pistino del Monte Armelio perchè pioveva troppo.
Se aggiungi il Pistino dell'Armelio ti fai una discesa tutta su single trail dal Sasso del Ponticello sino alla Statale 45.
 

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Perduca e Parcellara
Pochissime uscite in bici in questo periodo...se ci sono le condizioni vado a fare windsurf.
Oggi...avevo voglia di uscire dalla nebbia...
Falsa partenza da Perino......mi ero dimenticato le scarpe a casa!!!
Quindi torno a PC... ritorno a Perino... e finalmente parto!
La zona è esposta al timido sole del mattino...solo in qualche punto il fango è notevole in salita verso la Perduca...il resto ben coperto da foglie e ottimo grip

Pietra Perduca, discesa a dx appena dopo agriturismo, risalita, Pietra Marcia e finale Pietrail.
Divertente e superpanoramico.
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miciolo

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MONTE AIONA (PR/GE)



Bella escursione di Cicloappenninismo in zona Monte Penna, Monte Aiona nell' Appennino Ligure alla ricerca di trail x noi inediti. Cosa non semplice in quanto è da quasi 50 anni che prima a piedi e poi in bici bazzichiamo la zona.
...ma Paolino, nelle sue ultime precedenti esplorazioni, ha scovato un paio di sentieri che fanno proprio al caso nostro e bisogna andarli a provare.

Lo start è dal Rifugio Casermette del Penna, dove alle 8:30 siamo in sella per affrontare l'escursione che ci terrà impegnati tutta la giornata.

Dopo aver abbandonato il grigiore della bassa e del fondovalle, qui troviamo un cielo senza una nuvola, e il sottile velo di ghiaccio delle pozzanghere si scioglierà velocemente.

Percorriamo la rilassante sterrata che ci porta a Passo Incisa:



Da qui parte l'inedito sentiero per Prato Mollo che transita per il Passo dei Porciletti:



con diversi tratti a spinta arriviamo a Prato Mollo:



Facile salita al Passo della Spingarda e ben + impegnativa risalita sino alla cima sud del Monte Aiona:





la vista è spaziale:

nella parte alta della foto, oltre lo strato nuvoloso, spunta l'Arco Alpino:



l'Appennino con il Mar Ligure sotto una coltre di nubi:



in un momento, dove le nuvole si diradano, riusciamo anche a veder "camin che fumano" grazie allo zoom delle nostre compattine:



non fa assolutamente freddo, siamo a 1700 mt a novembre inoltrato in maniche e braghe corte



Ora perdiamo quota per intercettare un tratto di Alta Via dei Monti Liguri (sigla AV) per noi inedito:



Ormai i faggi sono in tenuta invernale e non è facile individuare il sentiero, coperto in alcuni punti da un considerevole strato di foglie:



La discesa è bellissima, molto wild con parecchi tornantini che esaltano i nostri nose press dei poveri:



La discesa sui Laghi di Giacopiane x me e Ila è inedita ed è molto più scorrevole di quella che percorriamo solitamente:







Ora dobbiamo riguadagnare il dislivello perduto sulla comoda sterrata che ci riporta in quota:







Ora le bici finiscono in groppa x 200 mt di dislivello sino ad intercettare il Passo Prè de Lame:



Si sta facendo tardi, nei versanti a nord il sole non c'è + e noi dobbiamo ancora passare per il Passo del Cirighetto dove il sentiero, solitamente molto esposto, a volte presenta tratti franati non semplici:



ed eccoci sul versante nord del Monte Aiona:



fortunatamente il sentiero è perfettamente percorribile, addirittura in sella se non si soffre l'esposizione!!!



Ritroviamo gli ultimi raggi di sole sul versante ad Ovest:



Un'ultima foto al mare di nubi ed al Monviso che fa capolino in lontananza:



Il merito di questa escursione va a Paolino che è riuscito, nonostante conoscessimo già molto bene la zona, a portarci su sentieri per noi nuovi, dal fondo perfetto.

......abbiamo spinto e spallato parecchio, ....ma questa è un'altra storia!! :soffriba:
 
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Classifica mensile dislivello positivo