Ultimissime da sirbonedda enzo & C.
>Siamo arrivati a
Villa Amengual dopo 280 km in quattro giorni di pedalata. Da Futaleufu'
ci siamo inerpicati su per la cordigliera in un percorso fantastico su
un fondo sterrato in ottime condizioni. Fiumi in piena, montagne
innevate sino a quote bassissime, cascate e foreste incontaminate ci
hanno ammorbidito la fatica fisica. Per un lungo tratto si costeggia un
lago dal colore azzurro turchese, poi ancora scenari mozzafiato con un
susseguirsi infinito. Ogni tornante, ogni dosso nascondono spettacoli
della natura uno piu' bello dell'altro. Sostiamo per mangiare qualcosa
a meta' percorso, una piccola "tienda" dove facciamo fuori piccoli
panini col formaggio, la fame e' tanta, le energie si consumano
rapidamente sia per la fatica dei 35 kili a traino, che per la bassa
temperatura che ci costringe a pedalare coperti come se stessimo sul
ghiacciaio dell'Everest. Prima di Villa Santa Lucia un'inattesa salita,
anzi muro, con pendenza al 16% ci ricorda che
> siamo ciclisti quasi
della domenica, ma nessuno mette il piede a terra. Alessandra si
trascina dietro lo stesso peso mio e di Roberto, ma la fatica in
proporzione e' almeno del 40% in piu'...e chi la ferma?
>Arriviamo sul
mitico "camino austral" dopo 76 km, troviamo un hospedaje
(alloggiamento) che e' lo stesso dove avevo pernottato con Sergio e
Daniele 6 anni fa, ma la proprietaria (la mama) e' passata a miglior
vita e il figlio ha ridotto la casetta in un tugurio sporco e
disordinato come un campo di zingari, ma almeno c'e' acqua calda che
facciamo scorrere abbondante per togliere un po di croste di sporcizia
accumulata negli ultimi 5 anni. Cena dietetica e a nanna, stanchi ma
felici dentro i nostri sacchiletto puliti e profumati.
>La mattina
piove, ma l'idea di rimanere li ci incoraggia a partire nonostante il
freddo pungente e l'acqua. Primo assaggio di camino austral per i miei
compagni di viaggio, prime esclamazioni di stupore per il paesaggio
mozzafiato. I settantacinque chilometri di percorso sino a La Junta
sono tosti, un'infinita serie di saliscendi attraverso l'eden
patagonico. La pioggia sottile e fastidiosa ci costringe a pedalare con
la giacca a vento, il freddo e' pungente e le soste sono veloci, giusto
il tempo di una foto e si riparte, l'ipotermia e' dietro l'angolo.
Arriviamo a La Junta con gli indumenti bagnati, siamo stanchi e
affamati, ma in pochi minuti ci facciamo una doccia calda e siamo come
nuovi. A cena mangiamo la gallina piu' buona che abbia mai assaggiato,
ma dovevo aver molta fame, e' una carne che non mi fa impazzire. La
mattina si fa colazione in compagnia di un rappresentane della nestle'
che sbarca il lunario in questa regione disabitata del Cile,
> ci da
informazioni sul percorso, che peraltro conosco per averlo gia' fatto,
e ci aggiorna sulla situazione politica ed economica del Cile. Si parte
che non piove verso Puerto Puyuguapy, piccolo villaggio sulle rive del
pacifico nel fiordo Ventisquiero. I cinquanta chilometri di percorso
sono tra i piu' belli che si possano percorrere su una bicicletta,
nessuna descrizione, nessuna foto possono dare un'immagine della
bellezza di questo angolo remoto della patagonia. Foreste fittissime di
faggio australe, acqua che scende a cascata dalle montagne innevate,
una strada che letteralmente penetra nella giungla patagonica orlata da
le tipiche piante a foglia larghissima dal gambo commestibile, che
assaggiamo, alte piu' di un metro, le "nalcas". A Puerto Puyuguapy
troviamo un comodo hospedaje con market annesso, ma la cena a base di
salmone, e' povera, siamo costretti a cercarci una "cucineria" per
cenare una seconda volta, ora si puo' dormire.....
>Sveglia
prestissimo, fuori piove incessantemente, la neve e' bassa. Partire in
queste condizione e' da suicidio. Leggo la relazione di viaggio del
2003, testualmente scrivevo: il percorso piu' duro mai fatto in vita
mia. Una salita con rampe che non scendono mai sotto il 10% con punte
del 18% su fondo sconnesso e una discesa ripidissima. Su in cima c'e'
la neve, si rischia l'ipotermia, ma non abbiamo lo sponsor e un
contratto da rispettare, il nostro buonsenso ci suggerisce di caricare
bici e carrittos su una camionetta e goderci i novanta chilometri con i
1500 metri di dislivello al caldo e rilassati...di fatica ce ne sara'
ancora tanta!
>Hasta luego!