Bisogna capire certe cose prima di esprimersi riguardo alla delocalizzazione industriale verso i paesi asiatici, molto spesso la percezione che abbiamo è distorta.
1) Artigianale è tutto ciò che è prodotto in loco che si esprime e si rende tale con l'ausilio, inderogabile, della sensibilità umana. Il tatto, l'udito, l'ossessione per il dettaglio (la casa di Wittgenstein) , la protezione insana del proprio segreto anche a costo della continuazione (es. Stradivari), i cicli di reiterazione misurazione - sviluppo - creazione che si protraggono fino al raggiungimento della perfezione e tanto altro. Non è artigianale qualsiasi cosa si esuli anche solo per una di queste caratteristiche. Per comprendere affondo ciò di cui parlo leggete L'uomo artigiano di Sennet o Oltre l'uomo artigiano di Fontana.
2) Riguardo alla delocalizzazione e alla globalizzazione c'è da fare qualche premessa. L'industria si è spostata in Oriente perché è un eccellenza in tanti campi (oltre che per i salari ancora concorrenziali), dal silicio alla plastica Abs, dal carbonio all'alluminio. Sono diventati imbattibili per le loro capacità produttive, apprendendo molto dalla lean production del toyotismo e Co (macchine flessibili).
Tuttavia produrre in Cina non è sempre vantaggioso, bisogna mettere in conto gli onerosi costi di spedizione, e la necessità di dover richiedere lotti grandi o grandissimi (migliaia, centinaia di migliaia, milioni di pezzi). Solo in questo modo si possono abbassare i costi e avere un minimo di margine. Nel caso di Santa per molto tempo ha adoperato una tecnica chiamata Small Batch (piccoli lotti) ossia rivolgersi all indotto locale per quantità produttive piuttosto basse, nell ordine delle centinaia (mensili è chiaro). Che cosa succede dunque dal 2008 in poi? Accade che il numero di richieste sale esponenzialmente, il produttore, spiazzato, deve aumentare le richieste senza preavviso, i magazzini non predisposti per tali quantitativi si intasano, la supply chain rallenta e il profitto sul totale diventa ancora più esiguo. Gioco forza dover aumentare la produzione, questo si ottiene delocalizzando per tenere i costi bassi, ma al tempo stesso avendo la certezza di coprire quei costi con un tot numero di clienti. Qual'è il modo migliore per aumentare i consumers? Facendoli diventare prosumer (consumatori + produttori di contenuti), fidelizzandoli e lasciando che essi stesso creino profitto, scrivendo recensioni, lasciando pareri, feedback, ammaliando altre persone semplicemente con un commento su un forum come questo.
Quando vi renderete conto di questo, e quando sarà chiaro a tutti, sono certo che questo tipo di discussioni non avrà più modo di nascere.
VOI siete Santacruz, e non c'è nulla più di artigianale in essa, non fatevi abbindolare dal "assemblato a mano". Anche l
iPhone è "assembled in California" ma alla Foxconn ci sono tentativi di suicidio ogni mese per via degli assurdi standard di produzione che vengono richiesti ai dipendenti (che se non ricordo male si attesta ad un milione di anime). Gli stipendi in Cina aumentano del 17% l anno, tra qualche tempo non sarà più conveniente e si ritornerà al buon vecchio indotto, così potrete tornare a pensare che le bici le fanno come in Ferrari, una a una, minuziosamente xD