topic movimentato, ci ho messo mezz'ora della mia pausa pranzo per capire che perdete più tempo a scrivere che a pedalare.
Secondo la mia esperienza di mtb (dal 1988) ognuno va come gli pare, col passo che gli pare, con la bici che gli pare.
Io mi sento ancora la voglia e l'età che avevo nel 1988 anche se oggi mi prendo meno rischi.
Per me è importante uscire con gruppi omogenei, cioè XC con XC, enduro con enduro, ma poi sulla velocità non si incolpa nessuno, ci si aspetta in salita ed in discesa, ognuno ha la sua velocità in base alle capacità/rischi che uno si vuole prendere.
Con questo voglio dire che chi esce col Nomad sa già che non l'ha presa per fare le ciclabili in città o una gara XC, ma per perdersi per sentieri di montagna.
è un peccato che molti che hanno il nomad, non hanno l'allenamento/voglia per fare giri lunghi, con molto dislivello, per protarlo dove non ci sono impianti, dove ci si arriva solo con gambe e sudore, ma ognuno ha le proprie capacità e tempo diverso per allenarsi, non lo si può recriminare a nessuno.
Io sono ancora dell'idea che conquistare un passo o una vetta è una grande soddisfazione, come è una grande soddisfazione scendere a tutta da un sentiero impossibile.
Visti questi "problemi", per il NOMAD RADUNO AL CIMONE, io e Lumaca abbiamo pensato di proporre un giro pedalato con possibilità di accorciarlo a 700m di dislivello (diviso in 3 salite), ma essendo un giro a 8 (si pranza tutti insieme al rifugio), chi se la sente può arrivare a fare 1200m di salita. Le discese rimangono cmq di 400m e 900m di dislivello tutto su singletrak nel bosco, con 3000 curvette e velocità supersonica.
Mentre per il giorno dedicato ai soli impianti, ricordo che ci saranno alcuni trasferimenti da pedalare, poca salita, qualche pezzo a spinta e tanti, ma tanti km di sentieri naturali e piste artificiali (bike-park), sfruttando 2 seggiovie, 1 furgone e 1 funivia.
Se avete voglia di singletrack @manetta, io e Lumaca siamo lieti di portarvi a fare i sentieri più belli.