Perdete il punto della questione.
L'outdoor non è infinito, la wilderness non è una risorsa inesauribile.
Il grosso problema delle eBike, ed è molto pertinente al PRIMO post di questa discussione, è l'aver reso più accessibile e appetibile la pratica della MTB in alta montagna sui sentieri.
L'aumento vertiginoso dei praticanti non è indolore.
Anche fossimo tutti dei santi rispettosi del prossimo, all'aumentare del numero di bici che percorrono un sentiero, aumentano inevitabilmente le possibili occasioni di attrito e scontro tra i vari fruitori. Anche con tutte le attenzioni e cautele del caso.
Aggiungeteci gli inevitabili meccanismi legati ai grandi numeri:
- se assumiamo il senso civico e il rispetto come una distribuzione gaussiana sulla popolazione, se con 100 persone hai 1 completo imbecille e 5 maleducati, se aumenti a 1.000 hai 10 imbecilli e 50 maleducati
- all'aumentare della popolazione di idioti, si innesca il processo di mutuo riconoscimento e sostegno. Se il singolo completo imbecille e i suoi 5 sodali, in un gruppo di 94 persone, avevano remore a comportarsi come tali, all'aumentare dei numeri si riduce tale effetto
C'è un aspetto controverso sulle eBike, ed è quello che fa litigare di più quando si tratta il tema.
I "puristi" sostengono che tra gli elettrici siano più alte le % di idioti e maleducati, per la mancanza della fase "gavetta", quella che ti costringe a sputare sudore e sangue prima di poter effettivamente affrontare certi giri. L'idea insomma che chi fa il percorso tradizionale maturi una maggior consapevolezza della delicatezza e del rispetto che certi luoghi meriterebbero.
Sarò sincera, lo pensavo anch'io. Ma negli anni ho cambiato opinione. L'atteggiamento consumistico e predatorio è ugualmente diffuso (in %) tra tutti gli utenti della montagna. Nei rifugi scialpinistici hanno cominciato a fregare attrezzatura dai locali comuni. Se salite in vetta al Gran Paradiso ci troverete gente a far merenda sui pochi m² accanto alla madonnina di vetta, non curanti che ciò impedisce agli altri di salire e apprezzare il panorama. Sulle vie di roccia più blasonate vedrete gente muovere sassi sui sottostanti senza tante remore. Sulle salite dei passi, a bordo strada, ci trovate le bustine dei gellini. E sono tutte attività che richiedono fatica, sudore e gavetta. Per cui l'assunto che sia la facile accessibilità garantita dal motore a rendere le persone meno sensibili, va a decadere.
Anche non volendo fare la solita "nostalgica" del passato, anche assumendo che le % di stronzi non siano cambiate negli anni, non se ne esce.
Se aumenta la frequentazione, aumentano proporzionalmente gli stronzi. E se fanno gruppone, si riduce la percezione che quelli si comportino da stronzi.
Godetevi la montagna e la MTB come la conosciamo oggi. Per quanto possiamo impegnarci, arginare il processo è impossibile.
Siamo tanti. Ovunque. Dappertutto.