Beh oddio, qualcuno c'è ancora eh! Attirato dai soldoni facili! E poi a fare i funerali di stato ai soldati caduti! Ma mi facciano il piacere! Stavano facendo solo il loro lavoro! E loro lo sanno (non ti danno cinquemila euro al mese per farti due giretti con il blindato)... non meritano più stima degli altri caduti sul lavoro e finché non si renderà tributo a tutti loro allo stesso modo, io mi rifiuterò sempre di sopportare i minuti di silenzio e menate simili!
Chiudo l'OT
Mi sono trovato in sintonia con vari tuoi posts in questo 3d ma quì non ti seguo più e non sono assolutamente d'accordo. Crepare sul lavoro (o attraversando una strada, cambiando una lampadina o anche andando in bici...) può capitare a tutti ma non per questo, per il fatto di essere diventato vittima, diventi automaticamente un eroe. E questo perchè, pur essendoci una quota di rischio, maggiore o minore, in tutte le attività umane, una cosa è lavorare in fabbrica, in un cantiere o magari svolgere le faccende domestiche a casa propria, un'altra cosa è svolgere per lo Stato un compito che consiste proprio nel rischiare la propria vita al fine di salvaguardare gli interessi della nazione. I militari che vanno in zona di guerra sanno benissimo che una delle varie cose che gli possono accadere è quella di rimanere uccisi o gravemente feriti e, nonostante tutto, scelgono (sia pur pagati, com'è giusto che sia...) di accettare questo rischio pur di svolgere un compito al servizio del paese. Lo stesso ragionamento vale anche per i poliziotti, i magistrati antimafia o antiterrorismo, i pompieri, i medici chiamati ad intervenire per contrastare delle epidemie e altri: tutte le categorie che ho nominato sopra sono accomunate dalla particolarità di svolgere delle funzioni che li obbligano, nell'interesse della collettività, ad assumersi dei rischi superiori a quelli cui sono tenuti ad assoggettarsi tutti gli altri proprio al fine di proteggere la vita, l'incolumità fisica, la libertà ed il patrimonio degli altri membri della società. Se tu vedi un incendio o assisti ad una rapina a mano armata hai il pieno diritto di girarti e scappare a gambe levate ma se sul posto giungono rispettivamente una squadra dei Vigili del Fuoco o una pattuglia della Polizia o dei CC il loro dovere, nell'interesse della collettività, è quello di intervenire anche a rischio della vita: questa è la ragione per la quale, se uno di loro muore o rimane gravemente ferito, è giusto che le istituzioni gli tributino onore e gratitudine e forniscano la necessaria assistenza a lui e/o ai suoi familiari. Tutti loro sono pagati (in alcuni casi profumatamente: vedi i magistrati o alcuni medici) per il lavoro che svolgono ma non credo si possa pretendere da nessuno che faccia un lavoro gratis. Con questo non voglio dire che le vittime di incidenti sul lavoro non meritino la vicinanza e l'assistenza delle istituzioni pubbliche: solo che non si tratta esattamente della stessa cosa e questo è il motivo per cui, dalla notte dei tempi, tutte le società e le civiltà hanno sempre tributato un particolare onore ai soldati caduti in guerra ed ai servitori dello Stato morti svolgendo le loro funzioni.
Scusa la prolissità ma ci tenevo ad esprimere il mio pensiero.