@ cadrega: tranquillo, non me la sono presa con te
I tempi sono cambiati ed è conseguenziale che anche la musica rifletta questi mutamenti; ci sono persone che hanno una certa apertura mentale e riescono ad ascoltare svariatissimi generi musicali, magari profondamente diversi tra loro, nati e sviluppatisi in epoche molto diverse, con estrema naturalezza; probabilmente ciò fa parte di un'innata propensione, poi coltivata ed affinata con il trascorrere degli anni. Nonostante ciò, si finisce inevitabilmente per avere una preferenza particolare, legata a ricordi, emozioni, sensazioni indelebilmente impresse nel nostro animo al punto di appropriarsi di una parte del nostro cuore e del senso estetico che ci appartiene. Io ho passato diverso tempo ascoltando solo un certo tipo di musica e inevitabilmente ne sono rimasto influenzato; pur riconoscendo logicamente con il tempo certi limiti oggettivi ben evidenti in alcune mie preferenze musicali non sono riuscito a sopprimere il lato sentimentale che mi lega ad esse. Non riuscirei mai a dire (come fa qualcuno): "anni fa ascoltavo gli XXX e mi piacevano da morire, ora però mi fanno schifo". Anche l'evoluzione di un genere musicale ha sovente una crescita, a cui segue un assestamento, per poi giungere quindi all'inevitabile declino; vien meno l'espressività, il filone aureo si impoverisce fino a esaurirsi o più semplicemente muta il tipo di prodotto al punto di non essere più metabolizzato dal nostro palato? Sarebbe interessante rispondere a questa domanda... Me la pongo spesso. Di conseguenza a questo ragionamento, mi viene da pensare che non possiedo un'imparzialità tale da poter giudicare, perchè la musica è per me prima di ogni altra cosa emozione allo stato puro (pur considerando anche altre componenti ovviamente) ed è risaputo che il lato irrazionale ed emotivo non bene si amalgama con la componente razionale e "scientifica" (metto tra virgolette la parola perchè non sono uno scienziato, sono solo un pozzo di ignoranza che ama follemente la musica anche senza conoscerla profondamente).
La ricerca musicale "a ritroso" serve a chi ha sete di conoscenza, per meglio comprendere le origini di ciò che ama. Per questo talvolta si dice "se avessi avuto qualche anno in meno"... Se non l'avessi fatta non avrei mai scoperto il progressive, l'avanguardia, la musica sperimentale, sinfonica, il funky, il dark, ma soprattutto il jazz! Diavolo, cosa mi sarei perso! Ciò non esclude ovviamente la prosecuzione nelle scoperte di nuovi generi musicali, anche moderni, effettuata guardando avanti (ma parallelamente alla ricerca "a ritroso") come giustamente sottolinei con le tue parole.