News MTB in Trentino: divieti!

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Ondo

Biker ultra
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Città purtroppo
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Da Trentino quello che mi dà molto fastidio e vedere la assurda politica dei permessi sulle strade forestali.
Strade su cui i veicoli non dovrebbero transitare se non autorizzate, le trovi trafficatissime, con auto che passano anche a 50km/h sollevando polveroni e facendo saltare i sassi in tante direzioni.

Per quello che ho visto io, già in provincia di Bolzano la questione è molto differente. Non esiste che con l'auto arrivi direttamente al passo magari dopo 10 km di forestale.

Credo che ci volgia un turismo più selezionato.
Chi vuole andare in montagna deve essere anche disposto a camminare e quindi lasciare la sua auto 500-600-..800 metri di dsl più sotto.
Penso al parco naturale dell'Adamello Brenta e di come in certe domeniche centiania di auto arrivino a quota 1800 proprio nel cuore del parco, dopo 7 km di forestale, ovviamente chiusa al traffico.

Le mtb sui sentieri possono rappresentare un problema ed un pericolo per quanti stanno transitando su quei sentieri, troppo esposti o troppo stretti.
Martedì scorso sono stato in Pasubio, malgrado tutti i divieti di transito delle 52 gallerie, ho visto un ciclista tedesco che partendo dal rifugio Papa scendeva proprio da quella via.

Io credo che ci siano situazioni che debbano essere regolamentate, per giustizia e per sicurezza. Credo che in talune situazioni come quella descritta del Pasubio la multa sia una sanzione troppo lieve, ma sarebbe necessario anche il sequestro del mezzo.
Li è una questione di intelligenza, di capacità di ragionamento, se uno non c'è l'ha è molto meglio che non vada in bici.

Però è anche vero che la MTB può rappresentare una ricchezza per l'ambiente e per il territorio che grazie al turismo può arricchirsi. Guardate in Svizzera, grazie al buon lavoro delgi ultimi anni, il turismo estivo portato dalla MTB ha eguagliato in numero il turismo invernale, non sono balle sono numeri!!!

Quindi fare percepire la MTB come un veicolo di arricchimento del terirtorio è molto importante, come è molto importante avere l'intelligenza di comprendere che scendere da certi percorsi a velocità troppo elevate non avendo la capacità di sapersi fermare, espone noi e chi è lungo quel percorso a incidenti che possono essere gravi.
Mi piacciono le discese, molto, ma da quando ho avuto un bimbo, ho preso l'abitudine di essere sempre ingrado di governare il mio mezzo. Se sto scendendo da un sentiero ed un bambino salta fuori all'improvviso io sono in grado di evitarlo? La montagna deve essere una riccheza per tutti, per chi va in MTB e chi va a piedi e gli uni non devono ostacolare gli altri, ne tanto meno metterli in pericolo, non credete?

Quindi come hanno detto altri prima di me, giustamente, è nostro dovere far percepire quanto c'è di positivo nella MTB raccogliendo firme, associandoci, diventando un gruppo tutte cose che vanno nella giusta direzione, ma noi dobbiamo anche dare prova di senso di responsabilità, sapendo essere i primi a dire che certi sentieri con la MTB non devono essere affrontati, e se per sfiga ci capitiamo dentro sappiamo andare con prudenza!
Quoto quasi tutto, ma non condivido il senso della frase evidenziata.
Nella montagna, se i sentieri si condividono da veicoli e pedoni e animali ci sono rischi come ci sono su tutte le strade ad uso promiscuo.
Su strada se un bambino salta fuori all'improvviso non è detto che tu sia in grado di evitarlo, però continuiamo ad andarci lo stesso, non ne possiamo fare a meno. In montagna il discorso è diverso, le MTB non sono indispensabili e possono vietarle. Ora io non so quanti incidenti causino le MTB in montagna, però, se il discorso è questo dovrebbero evitare anche altre forme di rischio, ricordo un anno, durante il Tour del Monte Bianco fatto in MTB, di un mulo che ignaro di tutto a momenti non ammazza delle persone con le pietre che faceva rotolare nel sentiero sotto di lui, dovremmo vietare i sentiere anche ai muli assassini e perchè non anche agli orsi assassini ai lupi.... teniamoci i sentieri solo per gli innocenti, ecologici, educati.... pedoni...
 

Danybiker88

Redazione
4/9/04
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Torino
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Quoto quasi tutto, ma non condivido il senso della frase evidenziata.
Nella montagna, se i sentieri si condividono da veicoli e pedoni e animali ci sono rischi come ci sono su tutte le strade ad uso promiscuo.
Su strada se un bambino salta fuori all'improvviso non è detto che tu sia in grado di evitarlo, però continuiamo ad andarci lo stesso, non ne possiamo fare a meno. In montagna il discorso è diverso, le MTB non sono indispensabili e possono vietarle. Ora io non so quanti incidenti causino le MTB in montagna, però, se il discorso è questo dovrebbero evitare anche altre forme di rischio, ricordo un anno, durante il Tour del Monte Bianco fatto in MTB, di un mulo che ignaro di tutto a momenti non ammazza delle persone con le pietre che faceva rotolare nel sentiero sotto di lui, dovremmo vietare i sentiere anche ai muli assassini e perchè non anche agli orsi assassini ai lupi.... teniamoci i sentieri solo per gli innocenti, ecologici, educati.... pedoni...

Li starebbe il buon senso: il biker, su di un sentiero pubblico deve procedere ad una velocità tale da non costituire pericolo per gli escursionisti e dar loro, per quanto possibile la precedenza.

Il discorso di vietare la MTB su certi sentieri perchè pericolosi, personalmente mi lascia molto perplesso. Ritengo che il limite di pericolo sia soggettivo e debba stare al buon senso dei biker stabilire quando il rischio è troppo. Per un sentiero che si vieta perchè troppo pericoloso, ce ne sono altrettanti ancora più rischiosi.
Diverso è il caso di sentieri esposti e molto trafficati, dove il pericolo per il biker possono essere i pedoni. In quete particolari situzioni condivido il divieto. Ma ritengo ingiusto vietare dei sentieri solo perchè troppo pericolosi (pericolosi per chi? chi stabilisce quale sia la soglia di pericolo?).
 

anthony

Biker forumensus
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Le mtb sui sentieri possono rappresentare un problema ed un pericolo per quanti stanno transitando su quei sentieri, troppo esposti o troppo stretti.
Martedì scorso sono stato in Pasubio, malgrado tutti i divieti di transito delle 52 gallerie, ho visto un ciclista tedesco che partendo dal rifugio Papa scendeva proprio da quella via.

Io credo che ci siano situazioni che debbano essere regolamentate, per giustizia e per sicurezza. Credo che in talune situazioni come quella descritta del Pasubio la multa sia una sanzione troppo lieve, ma sarebbe necessario anche il sequestro del mezzo.
Li è una questione di intelligenza, di capacità di ragionamento, se uno non c'è l'ha è molto meglio che non vada in bici.
Parole sante le tue infatti la ragione per cui quella tratta è stata vietata è perchè vi si sono verificati-in mtb- incidenti mortali, del resto basta vedere comd si snoda il percorso per capirlo... nonostante tutto in alcune guide tedesche viene dato come sentiero percorribile. Mah....
 

Dallas

Biker immensus
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Io credo che ci siano situazioni che debbano essere regolamentate, per giustizia e per sicurezza. Credo che in talune situazioni come quella descritta del Pasubio la multa sia una sanzione troppo lieve, ma sarebbe necessario anche il sequestro del mezzo.
[COLOR=Red]Li è una questione di intelligenza, di capacità di ragionamento, se uno non c'è l'ha è molto meglio che non vada in bici.[/COLOR]

[/QUOTE][B][COLOR=Blue]A volte però servirebbe un po' di buon senso anche da parte di chi effettua i controlli.[/COLOR][/B]
 

Dallas

Biker immensus
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O.T. leggo tante belle parole e tanti buoni propositi relativi alla bike, ma voi i limiti di velocità in macchina li rispettate?

e non venitemi a dire che è diverso, se uno ha rispetto per gli altri, lo ha sempre non solo quando gli viene comodo. o-o
 

muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
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...Il discorso di vietare la MTB su certi sentieri perchè pericolosi, personalmente mi lascia molto perplesso. Ritengo che il limite di pericolo sia soggettivo e debba stare al buon senso dei biker stabilire quando il rischio è troppo. Per un sentiero che si vieta perchè troppo pericoloso, ce ne sono altrettanti ancora più rischiosi.
Diverso è il caso di sentieri esposti e molto trafficati, dove il pericolo per il biker possono essere i pedoni. In quete particolari situzioni condivido il divieto. Ma ritengo ingiusto vietare dei sentieri solo perchè troppo pericolosi (pericolosi per chi? chi stabilisce quale sia la soglia di pericolo?).

Perfettamente d'accordo, ci mancherebbe pure che qualcuno stabilisca quali sono i sentieri troppo pericolosi da percorrere. Sarebbe come vietare delle vie di arrampicata perchè troppo difficili o difficilmente proteggibili: assurdo!
Chiaramente esula da questo discorso la possibilità di creare pericolo per terzi, nel qual caso un divieto potrebbe essere sensato.
 

maxgastone

Biker spectacularis
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maxgastaldi.wordpress.com
Ritengo che il limite di pericolo sia soggettivo e debba stare al buon senso dei biker stabilire quando il rischio è troppo
Beh, siamo ot mi sa, il pericolo del sentiero lo determina l'oggettività del suo percorso. Poi che il limite si sposti in base a chi lo percorre questo potrebbe anche trovarmi d'accordo. Ma se ricitiamo il sentiero delle 52 gallerie qua il sentiero è oggettivamente pericoloso e secondo me si fa bene a vietarlo. Assurdo che il sentiero vietato venga pubblicizzato nelle guide tedesche, ma sembra una loro usanza: fanno lo stesso con le guide di moto enduro dove sono riportati in bella evidenza i nostri sentieri proibiti alle moto (vedi assietta)... in questo caso la colpa è solo nostra come italiani. Se io vado in Germania non penso di scampare alla sanzione in caso di percorrenza su piste o sentieri proibiti...

E' giusto che qualcuno si metta "in mezzo" perchè molti non hanno il senso del rischio, ovviamente ci vogliono le capacità per vietare quei percorsi che sono pericolosi per noi stessi e per l'ambiente... ma qua il discorso diventa difficile vuoi perchè le amministrazioni locali molte volte non hanno le risorse adeguate con personale che sa il fatto suo o vuoi perchè per superbia non decidono di mettersi in gioco chiedendo aiuto ad altri (mancanza di umiltà secondo me principalmente)

Spero di essermi spiegato... vista l'ora sicuramente ho dei seri dubbi :medita:
 

muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
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Beh, siamo ot mi sa, il pericolo del sentiero lo determina l'oggettività del suo percorso. Poi che il limite si sposti in base a chi lo percorre questo potrebbe anche trovarmi d'accordo. Ma se ricitiamo il sentiero delle 52 gallerie qua il sentiero è oggettivamente pericoloso e secondo me si fa bene a vietarlo....

Esistono una infinità di sentieri oggettivamente pericolosi in caso di errore. Li vietiamo tutti?
A questo punto ripropongo l'esempio del post precedente: vietiamo le vie di arrampicata scarsamente proteggibili o magari lo sci estremo?
 

DR_Balfa

Biker grossissimus
Perfettamente d'accordo, ci mancherebbe pure che qualcuno stabilisca quali sono i sentieri troppo pericolosi da percorrere. Sarebbe come vietare delle vie di arrampicata perchè troppo difficili o difficilmente proteggibili: assurdo!
Chiaramente esula da questo discorso la possibilità di creare pericolo per terzi, nel qual caso un divieto potrebbe essere sensato.

Non conosco il sentiero delle 52 gallerie di cui si discute, ma sicuramente se si mette in pericolo la propria incolumità ma soprattutto quella degli altri è giusto vietare un sentiero, ma questo è vero anche a piedi, sul Gran Sasso è stato definitivamente chiuso anche se non interamente smatellato il sentiero/ferrata Brizio perché in ambiente delicato e perché ogni tanto qualcuno si ammazzava o mammazava altri :-(...

In ogni caso i divieti devono essere giustificati in due grandi macroaree:
1) problematiche ambientali (vere e non le cose campate in aria)
2) sicurezza di terzi e anche del frequentatore stesso.

Poi entra in gioco il buon senso scendere a palla su un sentiero affollato è una stupidaggine punto e basta :-)

Ciao
 

muldox

Biker nirvanensus
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Non conosco il sentiero delle 52 gallerie di cui si discute, ma sicuramente se si mette in pericolo la propria incolumità ma soprattutto quella degli altri è giusto vietare un sentiero....

Ma li leggete i post prima di replicare? :nunsacci::

Chiaramente esula da questo discorso la possibilità di creare pericolo per terzi, nel qual caso un divieto potrebbe essere sensato.

Per quanto riguarda la mia di incolumità, mi piacerebbe poter decidere da solo che cosa sono o non sono in grado di fare. Se sbaglio ne pago le conseguenze, come avviene in numerose altre attività potenzialmente rischiose (alpinismo, sci, parapendio etc.)
 

samuelgol

Bürgermeister des Waldes
17/7/07
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Bozen
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Esistono una infinità di sentieri oggettivamente pericolosi in caso di errore. Li vietiamo tutti?
A questo punto ripropongo l'esempio del post precedente: vietiamo le vie di arrampicata scarsamente proteggibili o magari lo sci estremo?

Perchè no? La mia è una provocazione, ma non tanto. Lasciare chiunque libero di far male a se stesso agendo imprudentemente, non è positivo a mio modo di vedere, se non altro perchè quando si fa male, la cosa ricade sulla già disastrata sanità pubblica intasando ospedali e costando a tutti noi. Diciamo che è un discorso simili all'obbligo della cintura in macchina, il cui precetto agisce solo sulla salute del cinturato, o all'obbligo del casco per i motociclisti.
Ci sono varie cose che si potrebbero valutare in tal senso: un divieto assoluto magari no, ma una sorta obbligo di assicurazione limitata a certe attività o a certi sentieri esplicitamente catalogati come pericolosi che rimborsi la sanità pubblica se uno vuole percorrerli, simile all'assicurazione sanitaria vigente in America. E' un'idea buttata lì, sicuramente migliorabile o rivedibile, .....un obbligo del casco......diciamo che lasciar tutto alla libera interpretazione e prudenza di chi agisce, e in questo rispondo anche a Danybikers non sempre è opportuno per l'incolumità personale e per la sanità pubblica.
 

marco

Not
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Perchè no? La mia è una provocazione, ma non tanto. Lasciare chiunque libero di far male a se stesso agendo imprudentemente, non è positivo a mio modo di vedere, se non altro perchè quando si fa male, la cosa ricade sulla già disastrata sanità pubblica intasando ospedali e costando a tutti noi. Diciamo che è un discorso simili all'obbligo della cintura in macchina, il cui precetto agisce solo sulla salute del cinturato, o all'obbligo del casco per i motociclisti.
Ci sono varie cose che si potrebbero valutare in tal senso: un divieto assoluto magari no, ma una sorta obbligo di assicurazione limitata a certe attività o a certi sentieri esplicitamente catalogati come pericolosi che rimborsi la sanità pubblica se uno vuole percorrerli, simile all'assicurazione sanitaria vigente in America. E' un'idea buttata lì, sicuramente migliorabile o rivedibile, .....un obbligo del casco......diciamo che lasciar tutto alla libera interpretazione e prudenza di chi agisce, e in questo rispondo anche a Danybikers non sempre è opportuno per l'incolumità personale e per la sanità pubblica.


A furia di pensare per il popolo, questi smetterá di pensare. Vedere l'assurdità dei cartelli in America.

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muldox

Biker nirvanensus
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Perchè no? La mia è una provocazione, ma non tanto. Lasciare chiunque libero di far male a se stesso agendo imprudentemente, non è positivo a mio modo di vedere, se non altro perchè quando si fa male, la cosa ricade sulla già disastrata sanità pubblica intasando ospedali e costando a tutti noi...

Sulla disastrata sanità pubblica gravi anche se ti rompi una caviglia giocando a calcio. Considerando che i praticanti di quello sport sono sicuramente in numero maggiore di chi pratica la mtb, potremmo vietare il completamente il calcio. Allo stesso modo potremmo vietare mille altre attività potenzialmente pericolose, compreso guidare l'auto alle 5 del mattino dopo una nottata di festa. Insomma, obblighiamo tutti a starsene buoni sul divano di casa (ovviamente senza ingozzarsi, perchè altrimenti aumentano i casi di infarto) e risolleviamo così le sorti della sanità pubblica.
Ripeto: da che mondo è mondo certe attività comportano una certa dose di rischio, e secondo il tuo ragionamento dovremmo vietare lo scialpinismo, le immersioni, il parapendio, l'alpinismo e molto altro ancora.
 

Gingig

Biker marathonensis
17/6/07
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Provincia Milano
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Sulla disastrata sanità pubblica gravi anche se ti rompi una caviglia giocando a calcio. Considerando che i praticanti di quello sport sono sicuramente in numero maggiore di chi pratica la mtb, potremmo vietare il completamente il calcio. Allo stesso modo potremmo vietare mille altre attività potenzialmente pericolose, compreso guidare l'auto alle 5 del mattino dopo una nottata di festa. Insomma, obblighiamo tutti a starsene buoni sul divano di casa (ovviamente senza ingozzarsi, perchè altrimenti aumentano i casi di infarto) e risolleviamo così le sorti della sanità pubblica.
Ripeto: da che mondo è mondo certe attività comportano una certa dose di rischio, e secondo il tuo ragionamento dovremmo vietare lo scialpinismo, le immersioni, il parapendio, l'alpinismo e molto altro ancora.

Mi hai anticipato, è un discorso che ti porta in un vortice di situazioni assurde e non te la cavi più...
Aboliamo la sanità pubblica, così risolviamo il problema.
Vivo questa situazione in azienda da diversi anni oramai...
Per questo nel post precedente affermo che secondo me in alcune situazioni già è abrogato l'uso del pensiero, non solo quello del popolo !!!
 

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