Mountainbike fra Lecco e Bergamo

giulnet

Biker urlandum
15/5/09
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Mooooltoooo bello e interessante!
Quindi siete saliti sulla cima Aralalta (madonnina?) e poi scesi in cresta al Baciamorti?
Il tratto con la ripresa da dietro è quella da Baciamorti verso la cementata del Gherardi?
:celopiùg:
 

elsoin

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Mooooltoooo bello e interessante!
Quindi siete saliti sulla cima Aralalta (madonnina?) e poi scesi in cresta al Baciamorti?
Il tratto con la ripresa da dietro è quella da Baciamorti verso la cementata del Gherardi?
:celopiùg:[/QUOTE]
1 La madonnina e' sul pizzo Baciamorti.La cima Aralalta precede il tratto in cresta a saliscendi prima del pizzo

2 NO li siamo nel tratto che dalla bocchetta di Regadur va alla baita Cabretondo ; la cresta che si vede sulla sx e' quella da salire bici a spinta e che porta sulla cima Aralalta
 

giulnet

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Mooooltoooo bello e interessante!
Quindi siete saliti sulla cima Aralalta (madonnina?) e poi scesi in cresta al Baciamorti?
Il tratto con la ripresa da dietro è quella da Baciamorti verso la cementata del Gherardi?
:celopiùg:
1 La madonnina e' sul pizzo Baciamorti.La cima Aralalta precede il tratto in cresta a saliscendi prima del pizzo

2 NO li siamo nel tratto che dalla bocchetta di Regadur va alla baita Cabretondo ; la cresta che si vede sulla sx e' quella da salire bici a spinta e che porta sulla cima Aralalta[/QUOTE]

Ciao, l'avete fatto poco tempo fa, vero?
I sentieri erano asciutti ed in buono stato?
Grazie!
 

elsoin

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Ciao, l'avete fatto poco tempo fa, vero?
I sentieri erano asciutti ed in buono stato?
Grazie![/QUOTE]

Fatto il 31 Ottobre, sentieri perfetti; unico inconveniente il ritorno dell'ora solare,ce ne siamo dimenticati fatta tutta la discesa da Artavaggio al buio senza una luce.
 
a Bergamo il libro è introvabile... ho sentito la libreria Rossi ma stà chiudendo per trasferirsi e nun ce l'ha, sono andato al cisalfa di curno ma nada!
Pòta allora su consiglio della mia ragazza (che aveva già un account) l'ho preso su libreria universitaria!
Dovrebbe arrivare in settimana :p
 

fiore

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a Bergamo il libro è introvabile... ho sentito la libreria Rossi ma stà chiudendo per trasferirsi e nun ce l'ha, sono andato al cisalfa di curno ma nada!
Pòta allora su consiglio della mia ragazza (che aveva già un account) l'ho preso su libreria universitaria!
Dovrebbe arrivare in settimana :p

nel caso te ne servissero altri fammelo sapere che te li procuro :spetteguless:
 

marzia

Modera_i_tour?
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sondrio
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a Bergamo il libro è introvabile... ho sentito la libreria Rossi ma stà chiudendo per trasferirsi e nun ce l'ha, sono andato al cisalfa di curno ma nada!
Pòta allora su consiglio della mia ragazza (che aveva già un account) l'ho preso su libreria universitaria!
Dovrebbe arrivare in settimana :p


:spetteguless: lo farei sapere a versante sud, magari tramite mau... mi sembra un peccato che si cerchi e non ci sia!!
 

giulnet

Biker urlandum
15/5/09
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Treviglio
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...a me non è ancora arrivato, magari lo trovo sotto l'albero per Natale! :specc: :medita:

Ma ti arriva anche la bike sotto l'albero? Perchè senza quella rischi di fare solo esercizio di lettura! :smile::smile::smile: :rosik:

Preparati a spendere, che qui non si finisce mai... :medita:

Son due anni che faccio i listoni di Natale/compleanno, e già mi accorgo che manca "qualcosa" e sto cominciando a far la lista dell'anno prossimo! :spetteguless:

Maledetto marketing (scusate l'OT)!
 
Queste battute da Trevigliesi.... pòta non dirmi che fai spinning pure tu.... e non dirmi in qualche palestra di Treviglio....

Cmq se non arriva la bike per Natale al massimo userò quella di spinning immaginando i percorsi letti! :loll:

Madai non è che mi serva ora il libro... solo che in 2 settimane sarebbe dovuto arrivare non credi?! :nunsacci:

Per quanto riguarda lo spendere sono temprato: ho tanti altri sport/hobby dove lo spendere la fa sempre da padrone!
è una caratteristica comune ad ogni passione il non averne mai abbastanza ma ascolta un pirla: bisogna sapersi accontentare :il-saggi: soprattutto quando incominci a praticare oltre alla mountainbike anche lo snowboard, il motociclismo, il tennis...

Alla faccia della crisi però io ti quoto lo stesso: "non si finisce mai di spendere!" :azz-se-m::azz-se-m::azz-se-m:
 

fiore

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Ranica (BG)
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posto anche qui magari gli autori possono darmi indicazioni piu precise:

vorrei sapere se i percorsi indicati si posso fare senza gps o se serve per forza...

PS
Le ciclabili indicate ci arrivo anch'io che si potranno fare anche senza, ovviamente, ma il resto?

il gps non è indispensabile, son tutti sentieri "segnati" quindi ( se non si è pratici della zona) basta una buona cartina e/o un pò di senso dell'orientamento. :il-saggi:

buone pedalate e grazie per la fiducia concessaci ! ;-)o-o
 

giulnet

Biker urlandum
15/5/09
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Treviglio
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Eccomi qui a rispolverare il topic!
Arrivata una calda primavera, si possono riprendere bei giri a media quota.
Mi sto preparando ad una GF e ad una Marathon a cui mi sono iscritto (solo iscritto, s’intende :specc: ) e penso ad un bel percorso di allenamento.

Ma sì, il tour della Val Gandino, tanto più che l’anno scorso non son riuscito a completarlo causa crampi malefici che mi avevano costretto a rientrare mestamente per l’asfalto di Valpiana.
Allerto i miei soci, che per motivi vari non possono (paura eh? :fantasm:), tranne uno, che però dà disdetta la mattina stessa della partenza via sms :arrabbiat: “non ce la faccio, non mi sono ancora ripreso dalla notturna di metà settimana, scusa tanto…”.

Che fare? Ho finalmente una giornata libera da impegni vari, sto bene, tempo bello, cielo limpido, la webcam del rifugio Parafulmine conferma la totale assenza di neve… cambio per un facile Cavlera?
No no, oggi è giorno della Val Gandino! Ce la posso fare.
Preparo lo zaino, è bello gonfio, pesiamolo… oltre il fondo scala della bilancia della cucina. Quant’è, 5 kg, ok, ripeso, sì sì proprio oltre il fondo scala. Vabbè ci attacco pure le protezioni e non lo peso più.

Ahimè non ho ancora il navigatore (da tre settimane a riparare in garanzia), allora prendo la cartina Kompass e la copia cartacea della guida, monto il vecchio contakilometri che va a singhiozzo ed il vecchio cardio del Deca.
Da dove parto? Da Alzano come l’anno scorso (no no, erano usciti 73 km, fossi matto) o Vertova?
Parcheggio a Vertova, proprio di fianco alla ciclabile della Val Seriana, sono solo pochi km e 40 mt di dislivello in più rispetto al tour, ma almeno al rientro se ho voglia posso scorrazzare sulla ciclabile fino a Clusone.
In un paio di minuti mi innesto sulla ciclabile della Val Gandino, ora completata a metà: cioè per metà già bitumata fino all’orlo e l’altra metà di sicura prossima bitumazione. Non è un granchè ma almeno si evita il trafficato provinciale.
Alla fine della ciclabile brutto innesto (per i biker) e poi su seguendo a memoria le strade fatte un anno prima.
Indeciso sulla via da prendere chiedo ad una ragazza: “E’ la strada per il Farno?” “Sì, ma, però…” “Non preoccuparti, lo so lo so!”

Il contakilometri non funziona neanche a singhiozzo, è proprio morto, mentre il cardio va e lo imposto come cronometro. Obiettivo stare in soglia aerobica, senza superare troppo i 140 bpm. Sulle prime rampe il solleone (o rebattone come dice la moglie) fa venir voglia di togliere il casco. Salgo bene, buon segno. Supero i due posti dove l’anno prima mi ero fermato a rifiatare, e quasi per farmi beffe di me stesso mi alzo sui pedali a rilanciare.
Il Farno è vicino, eccolo! Esulto in cuor mio per aver letteralmente stracciato il tempo di salita di un anno fa e subito si presenta la rampa cementata. Consiglio, dopo il primo tratto di pendenza media, di non salire dritti, ma di prendere una piccola cementata (nuova?) che devia a destra e poi rientra con un tornantino, e poi ancora a destra e a sinistra. Resta l’ultimo tratto cementato, questo superato con un paio di gocce di sudore.
Bene bene, via sul saliscendi sterrato un po’ smosso e ultima rampa per il Parafulmine.
Che dire, panorama splendido, che spazia dalla pianura Padana alle vette orobiche con la residua poca neve invernale.
Brezza fresca, sole splendente. Per chi ama la montagna è pura libidine.

Divoro i due panini al pollo che avevo nello zaino ed una bella banana anticrampi.
Quest’anno sono meglio attrezzato anche per la discesa: reggisella telescopico e protezioni.
Via per la discesa verso Montagnina (ma come, ancora un pezzetto di salita erbosa con le protezioni che mi fan sudare mica poco)! Il telescopico fa il suo dovere ed ecco la Montagnina.
A sinistra per il sentiero sassoso in falsopiano con tratti a spinta, prima del sentiero in discesa decisa.
OK è sassoso smosso (odio lo smosso), sella bassa, protezioni, ok vado bene, galleggiare galleggiare, dosare i freni, cosa manca… ah sì guardare avanti, Giulio guarda avanti guarda avanti guarda avanti, cado sulla destra. Ma cos‘è successo? Niente di grave, ma perché, ah forse stavo guardando troppo avanti. Allora Giulio guarda avanti ma non troppo, dai che ce la fai.
OKappa, ecco a destra il sentiero “più scorrevole” nel bosco con un paio di radicione da superare.
Un’altra discesa ripidotta tra prato e sentiero smosso, ma che belle le eriche lillà in fiore (sono eriche?), ed ecco la pozza quasi asciutta senza fango attorno. Circumnavigo la pozza, attraverso il prato, che belli i bucaneve bianchi, e poi a sinistra per lo sterratone.

Vado bene, ricordo il punto dove l’anno scorso ero letteralmente steso a terra per i crampi, via con Malga Lunga, un paio di strappetti fattibili, prima pozza, seconda pozza. Ora dove andare?
Consulto approfondito della cartina: è la pozza dei 7 Termini, a sinistra il lago, dritto lo Sparavera.
E chi si spara la cima dello Sparavera montato? Un po’ in sella + 2 minuti a spinta eccomi su: MAGNIFICO, eccezionale.
Ma ancora più bella la discesa, seppur breve, tra i prati.
Arrivo ad un sterrata, dove andare? Consulto la mappa, provo a sinistra.
La sterrata scende e piega sempre più a sinistra, allora sorge il dubbio amletico: ma se quello è il lago d’Endine, sto scendendo in Val Cavallina… ma por.. l’auto l’ho in Val Seriana!
Piantina, mappa, guida: dalla cima dello Sparavera volgi le spalle al lago e scendi per i prati direzione Nord.
Forse sono sceso in direzione un po’ troppo Ovest.
Risalgo la sterrata a ritroso, di scalare ancora lo Sparavera non se ne parla ( :maremmac: ). Arrivo ad una malga (ma tutte chiuse ‘ste malghe) dove la sterrata erbosa finisce. Giro della malga, niente. Lo Sparavera è lì dritto a sud.

OK, questa era la malga della guida: “prendi la sterrata ed al primo bivio prendi a sinistra una traccia tra i prati prima in salita e poi in discesa”. Rifaccio la sterrata ma di bivi non ne vedo.
Seguo allora una diramazione a sinistra, un po’ in salita e poi in discesa su prato. Si scende ovviamente a sud, verso il lago d’Endine.
Infatti ritorno allo stesso punto dello sterrato di prima. Vabbè, è un’ora che giro intorno a ‘sto Sparavera, il sole cala ad ovest, se è destino scenderò in Val Cavallina ed al massimo mi faccio il Colle del Gallo per rientrare il Val Seriana (doppio :maremmac: ) o chiamo il suocero per venirmi a prendere!
Scendo ed incrocio un’altra sterrata che prendo a destra, è quella buona? Sììììììì! Colle Monticelli, banale sterrata a destra, che improvvisamente e magicamente si trasforma in sentiero nel bosco.
Ah però!
Protezioni e via. Parto bene, non sembra poi così ostica, ma stacco il cardio per non vedere le palpitazioni sul visore.
Diventa più difficile, ma il santo del giorno mi vede e protegge dall’alto.
A metà decido di far riposare il buon santo e mi faccio un pezzo a piedi. Poi risalgo ed ecco le case di Peia!
Da qui asfalto per Gandino e ciclabile per Vertova.
Poi, giustamente non avendone abbastanza, giretto sulla ciclabile di fondovalle un po’ su e un po’ giù.

Stridente il contrasto della quiete assoluta tra Parafulmine e Sparavera, ed il traffico congestionato del provinciale.
Alle 20 pappa a casa in famiglia.
Tutto bene quel che finisce bene.
 
:celopiùg:
 
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