Rieccoci, i cacciatori lo fanno unicamente per sostentare se stessi e le proprie famiglie, non uccidono niente di più di quello che possono consumare, cavolo che gente amorevole, sembrano i racconti dei pellerossa. Piangono persino quando uccidono un animale perché è una cosa che sono costretti a fare.Parlo per esperienza personale essendo figlio di cacciatore e ex nella pratica.
Al di la di quelle che sono le dinamiche balistiche di un fucile da caccia.
Qui la caccia non centra un bel niente, come al solito si vuol sempre generalizzare, un fatto ben più grave, che al mondo ci sono sempre più persone indisciplinante, (e geneticamente idiote) sia che guidino una macchina o che utilizzano un arma (per me è la stessa cosa).
Nella pratica della caccia ci sono delle regole precise "scritte" e chiare cosi come tutto quello che concerne l'utilizzo di un arma.
Chi ottiene la licenza di caccia sa benissimo quali siano queste regole, prima si identifica e poi si spara. Non si può sparare in un cespuglio che si muove con la presunzione di saper cosa non si vede. E una regola che esiste da quando esistono le armi, anche perché quando si sostiene l'esame per la licenza, devi conoscere e identificare una specie prima di sparare. Perché non puoi fare di un bersaglio tutto ciò che si muove. Anche a me è capitato di passare in zone dove c'erano cacciatori, sono consapevole che ci sono dei co****ni in giro, gli stessi che poi si mettono al volante, oppure che camminano sui sentieri occupandoli totalmente senza darti spazio per passare, per non parlare di chi sversa rifiuti in giro. Quello che mi sento di consigliare e di vestirsi con colori vistosi e no tutti di nero come mi è capitato di vedere certi ciclisti e runner di notte, dove la visibilità e ridotta, fare rumore può aiutare (con il campanello no il verso di qualche animale)
Tutti hanno il diritto di praticare il proprio sport, passione o hobby, nel rispetto delle regole che ci sono e soprattutto del prossimo, cosa che orma sembra caduta in disuso.
Non voglio essere polemico ma...
Chi punta il dito contro un cacciatore, per che colpevole di uccidere delle povere bestiole indifese, non è diverso da chi ordina una bella fiorentina in un ristorante... Il modus operandi e diverso ma no la finalità del atto.
Marco, nell'articolo si parla di Nathan Lebolani. E' il ragazzo morto ad inizio mese. Sulla notizia che ho postato, però, non ho trovato molto di più... Aspettiamo domani, magari...
comunque un altro morto perché sparano alla cieca, sembra una tragica abitudine sparare senza neppure vedere la preda. ..dall'articolo ho capito che era a caccia anche lui
Rieccoci, i cacciatori lo fanno unicamente per sostentare se stessi e le proprie famiglie, non uccidono niente di più di quello che possono consumare, cavolo che gente amorevole, sembrano i racconti dei pellerossa. Piangono persino quando uccidono un animale perché è una cosa che sono costretti a fare.
Rispetto il tuo pensiero, non è retorica, ma ciò che viene macellato ogni giorno per il consumo umano, in termini di cibo, ma soprattutto cosa ancora più ignobile per uso ornamentale, sia sconsiderato e ingiustificabile, tutto in nome del business.
Quindi chi punta il dito contro chi fa quella pratica, non è diverso da chi si reca in macelleria, più volte alla settimana.
Ti ripeto ci sono delle regole rigide sulla stagione venatoria, sulla quantità, su dove è quando. Che poi ci siano pochi controlli concordo con @markxxx79, ma questa è una storia tutta italiana...
Come dico sempre io le regole vanno rispettate perché ci si crede e no per paura di essere sanzionati.
Cosi come non abbandonare bossoli vuoti in giro perché costituiscono un rifiuto... Su questo cosi come su tante cose una persona sana di mente ci giunge da sola senza alcuna regola scritta...
Qui non si sta parlando di etica. Si è fatto l'esempio di quanto siano dannosi i cacciatori per l'equilibrio della fauna (a dispetto delle favole che si raccontano sulla loro utilità per il suo equilibrio) non per contrapporli agli allevatori, quello è un discorso che riguarda la sensibilità personale.
Qui si sta parlando dell'assurdità dell'essere costretti a girare in bici prendendo mille assurde precauzioni altrimenti si rischia di venire impallinato, neanche fossimo in zona di guerra! Se si ama tanto sparare, esistono mille poligoni in cui poterlo fare, e se si vuole sparare ad un bersaglio in movimento ci sono i tirassegno delle sagre di paese. E' assurdo che ogni anno ci siano decine di morti e si lasci correre la cosa come se fosse inevitabile. Non lo è!
Come dico sempre io le regole vanno rispettate perché ci si crede e no per paura di essere sanzionati.
Cosi come non abbandonare bossoli vuoti in giro perché costituiscono un rifiuto... Su questo cosi come su tante cose una persona sana di mente ci giunge da sola senza alcuna regola scritta...
In fatti nessuno ha parlato di etica
ciò che viene macellato ogni giorno per il consumo umano, in termini di cibo, ma soprattutto cosa ancora più ignobile per uso ornamentale, sia sconsiderato e ingiustificabile, tutto in nome del business.
Quindi chi punta il dito contro chi fa quella pratica, non è diverso da chi si reca in macelleria, più volte alla settimana.
l'oggetto del post e che due persone che praticano ognuno il proprio hobby o passione sono incorso in un incidente che ha provocato la morte di uno dei due.
E la stessa cosa di un pedone che sta sul marciapiede e viene investito dell'ennesimo scellerato che quando guida controlla la propria bacheca su Facebook. La sostanza non cambia.
Sull'utilità o meno di tale pratica, non commento per non aprire un altro argomento poco attinente, al forum.
Tu hai parlato di etica:
1) Come già ribadito, l'analogia non regge: l'auto la si usa per il lavoro prevalentemente, la caccia è un sollazzo. Non credo sia molto democratico privare a priori qualcuno del mezzo che contribuisce a sostenersi. La caccia non rientra in nessuna casistica necessaria
2) Se a te sembra normale che tra "due persone che praticano ognuno il proprio hobby o passione", una possa accidentalmente (io direi, incidentalmente) uccidere l'altra che pratica un altro hobby, c'è, perdonami, forse qualcosa di sbagliato nella tua visione della vita.
Una cosa è se con la mia passione mi provoco dei danni, o la morte, un'altra è se uccido una persona che con me e la mia passione non ha nulla a che vedere. Non mi vengono in mente altre due passioni (legali) che interagiscano in questa maniera
Il mio era un esempio di chi punta il dito contro i cacciatori perché uccide povere bestiole e solo per questo debba smettere di cacciare, senza rendersi conto che anche egli con il suo comportamento uccide altre povere bestiole. Spero che questo sia chiaro. Chiamala come vuoi tu, ma io la vedo come una visione ristretta e soggettiva, ma soprattutto di parte.
E qui ti sbagli, anche l'auto viene usata per sollazzo, quindi cosi come la caccia la priviamo e la consentiamo solo per chi va a lavoro.
In più l'auto che inquina l'aria anche di chi a deciso di non usare tali mezzi per spostarsi, che facciamo se quest ultimi decidono di farci guerra perché con il nostro sollazzo nel usare l'auto aumentiamo le PM10.
Continui ad avere le idee confuse, la caccia e legale e regolamentata dallo stato italiano. Ci sono delle licenze da ottenere per praticarla.
La mia visione e molto ampia rispetto alla tua, credo che qualcuno un po di anni fa ha cercato di imporre le sue idee o la sua etica secondo cui una razza era superiore all'altra.
E antidemocratico vietare a qualcuno di praticare una sua passione o hobby secondo le sue idee, del momento.
Ti faccio un altro esempio anzi due cosi non ci sono dubbi.
1)Se un biker investe un cercatore di funghi provocandone la morte cosa pensi che scriverebbero sul forum degli appassionati di tale pratica, sicuramente post come questo che il ciclismo di montagna e un sollazzo e per questo che bisognerebbe vietarlo. Tu come la vedresti.
2) Appassionato che con il suo ultraleggero per sollazzo scorazza sui campi precipita provocando la morte di una persona che stava coltivando il suo campo, cosa credi che scriverebbero sul forum dei coltivatori, che questi con il loro sollazzo hanno rotto i co****ni che bisognerebbe vietarlo.
Come vedi il confronto regge.
Tu hai loro hanno il diritto di praticare quello che meglio credono in modo legale, la caccia per ora è legale.
Immaginati se un domani vietassero alle bici di scorazzare per sollazzo sulle montagne, perché disturbano gli animali durante la stagione di riproduzione e le confinassero alle sole strade o bike park...
Non ce mica un calendario che ti impone dove è quando andare in bici... Pensa per la stagione venatoria si...
Evidentemente non ho proprio il dono della chiarezza, non riesco proprio a farmi capire...
Quando si esprimono giudizi inerenti il bene e il male come hai fatto tu, ci si muove nel campo dell'etica.
E ancora, ho espressamente dichiarato che non avevo alcuna intenzione di utilizzare alcuna dicotomia, non mi interessa la contrapposizione tra cacciatori e allevatori. Mi sembrava chiaro il discorso, ma se preferisci suonartela e cantartela con tono supponente, è una tua scelta.
Ho scritto "prevalentemente", il che significa che nella maggior parte dei casi la si usa per lavorare, non ho escluso l'utilizzo ludico del mezzo. Ma, a priori (cioè un giudizio espresso precedentemente l'accertazione di fatti oggettivi), non se ne può vietare l'uso
Forse ti sfugge che l'uso della macchina, a causa dell'inquinamento, è già regolamentata (ne è vietata la circolazione) per legge: ZTL, targhe alterne, aree di accesso vietate a veicoli inquinanti. E in futuro andrà peggio. Ed è giusto così.
Queste frasi credo si commentino da sole, un bel campionario di maleducazione e presunzione. Complimenti.
La tua è una reductio ad absurdum, valida in matematica, ma povera in logica. Con una bici non si spara, tantomeno con un deltaplano. Il confronto non regge minimamente.
Se c'è una ragione che giustifichi oggettivamente un divieto (cioè se questo divieto no è arbitrario, soggetto ad "antipatie", per intenderci), come l'alta pericolosità di una pratica, allora lo stato ha (dovrebbe avere) il diritto e l'obbligo di intervenire. Ogni anno muoiono 30 persone a causa della caccia, mi sembra che le ragioni oggettive sussistano senza dubbio. Quanti ciclisti uccidono ogni anno i cercatori di funghi? E quanti deltaplani stroncano il futuro di brillanti coltivatori?
In più, ci sono sentieri vietati alle biciclette, sia in perpetuo che secondo un calendario stagionale. Ed è giusto così. Mi meraviglia soltanto che un mountain biker non ne sia a conoscenza.
P.s. Io capisco che leggersi 18 pagine di discussione sia pesante, ma se si vuole intervenire in una discussione costruttivamente, dal mio punto di vista è un obbligo. Si elimina perlomeno il disagio di reiterare argomentazioni già dimostrate fallaci.
Il mio era un esempio di chi punta il dito contro i cacciatori perché uccide povere bestiole e solo per questo debba smettere di cacciare, senza rendersi conto che anche egli con il suo comportamento uccide altre povere bestiole. Spero che questo sia chiaro. Chiamala come vuoi tu, ma io la vedo come una visione ristretta e soggettiva, ma soprattutto di parte.
Certo... perché uccidere per piacere e per necessità è la stessa cosa.... ma per piacere!
Quindi tu credi che il cacciatore uccida per il solo piacere di farlo.
Ti dico una cosa, che forse non sai. Quando ti siedi in un posto che servono della selvaggia, non ordinarla perché potresti essere complice.
No! No! Ti sei espresso bene, quindi secondo la tua etica i cacciatori non dovrebbero esistere perché dannosi per gli altri e per l'ambiente.
E in fatti, ma però dimentichi che tu vuoi imporre la tua di etica ad altri in questo caso il cacciatore. Io no la vedo cosi, qundi dai per certo che la tua sia il bene.
Io non me la canto e non me la suono, ti ho solo fatto notare le cose cambiano a seconda del proprio punto di vista.
Visto il numero di ciclisti morti per mano di automobilisti come qualche altro utente ti faceva notare, sarebbe il caso di valutare il divieto di condurre veicoli o altro a chi non ne possiede le capacità.
E in fatti forse se si vietasse l'uso ludico della macchina, come trasportare la propria bici a distanza perché si ha voglia di fare X percorso, forse le cose migliorerebberó
La maleducazione e una cosa che non mi appartiene, ti ho fatto notare che tu non puoi a priori stabilire che un hobby di un altro sia sbagliato, secondo le tue idee.
La nostra società si basa su i numeri, quindi fin quando è consentito circolare in macchina nonostante l'elevato numero di morti, non credo che sia preoccupante il numero citato da te, in più il cacciatore è assicurato, tu hai un assicurazione con la tua bici se provochi danni a qualcuno? Cosa che non puoi escludere!
Ci sono più zone vietate alla caccia che quelle menzionate da te.
Anche qui hai preso un abbaglio, io le pagine le ho lette e il mio intervento si riferisce a quelli che puntano il dito contro una pratica soltanto perché sono di parte, inventandosi fesserie per motivare e sostenere la propria tesi.
Ti sfugge una cosa molto importante, qualsiasi oggetto di uso quotidiano se usato impropriamente può recare danno ad altri anche la tua bici.
Il fatto che che nessuno scrive articoli, su un ciclista che usa un area pedonale come pista, questo non vuol dire che si escluda a priori che accada.
E mi fermo qui, perché a quanto ho capito le tue vedute sono molto limitate, alla propria etica, che per forza deve prevaricare quella quella altrui.
Tu sei l'esempio perfetto dello specista.
Quindi tu credi che il cacciatore uccida per il solo piacere di farlo.
Ti dico una cosa, che forse non sai. Quando ti siedi in un posto che servono della selvaggia, non ordinarla perché potresti essere complice.