Ci capiamo. Anche secondo me non serve a niente fare quel rapporto se non a indurci a pensare cose errate.Ti dico come la vedo io.
Cosa mette più a rischio la salute di un ciclista medio? E' indubbio che, allo stato attuale dei fatti, questo qualcosa siano le auto. Spiego: numero di morti in Italia l'anno sono? 300? E feriti che non sono meno importanti? Migliaia? Posso dire (senza dati verificati) che le vittime delle auto sono probabilmente di gran lunga superiori alle vittime di cacciatori? Penso di sì.
La questione è che il numero di morti o feriti è di per sé indice di rischio. Girala come vuoi...
Poi parliamo delle fobie. Esempio stupido. Le statistiche del ministero dicono che il morso dei ragni uccide un ciclista ogni 3 anni.Ci sarà tizio, ciclista, che quando esce in bici ha più paura dei ragni che delle auto. Liberissimo di pensarlo, ma assolutamente illogico.
E infine di vietare la caccia. Il vietare la caccia è secondo me tutto un altro argomento che, sempre secondo me, non ha nulla a che vedere con i ciclisti. Se hai duemila motivi per vietare la caccia, il numero di morti/feriti da questa causata, direi che è molto ma molto debole.
Poi ognuno la pensi come vuole. Liberissimi...
Eh no, non ci capiamo
Non puoi dirlo. Un valore assoluto non è indice di nulla se non in relazione con un altro. Non puoi dire che il mio "esercizio retorico" induce a pensare cose errate.
Tocca tornare all'esercizio, allora. Ho lasciato appena accennate alcune cose che, pensavo, avrebbero aiutato a capire che il valore di 300 morti l'anno sulle strade
non è affatto più alto dei 30 nei boschi. Colpa mia, non ho il dono della chiarezza
Un cacciatore ha a disposizione tra i 44 e i 52 giorni di caccia per un orario che va dalle 10 alle 13 ore giornaliere (fonte:
https://iocaccio.it/wp-content/uploads/2017/07/calendario.pdf) . Facciamo una media e diciamo che ogni cacciatore caccia 48 giorni l'anno per 12 ore al giorno (e mi tengo appena largo). Sono 576 ore. 30 morti diviso 576 ore fanno circa 0,05 morti ogni ora. Io vivo in un paese e non è raro vedere qualcuno che va al lavoro in bici alle 5-6 della mattina, come non è raro vedere qualcuno che torna dopo la mezzanotte (anche in inverno). Ora, si circola in macchina praticamente 24 ore al giorni per 365 giorni l'anno che fa 8.760 ore l'anno che fa 0,03 morti ogni ora. Adesso consideriamo le sole due morti verificatisi fino ad ora (quindi un dato del tutto provvisorio) tra i ciclisti. La matematica ci dice che il risultato è
10 volte inferiore rispetto al numero dei morti per strada: 0,003.
Ma solo perchè il numero delle ore non è rapportabile in quanto, sulla strada, è circa 15 volte superiore!
Quindi, no, non puoi affermare che il numero di morti è di per se indice di rischio, perchè è un valore assoluto, non in relazione con un altro; e ti ho appena dimostrato che, se poste in corretta relazione statistica, 2 morti sono superiori a 300.
n.b. ho modificato un refuso... nuovamente
P.s. mi accorgo ora di non aver spiegato che non sono stato rigoroso, anche se l'esserlo avrebbe decisamente giocato a mio favore.
Per dovere di cronaca il calcolo giusto delle probabilità avrebbe dovuto essere fatto sulle ore risultanti moltiplicato per il numero di licenze venatorie e il numero delle patenti.
Il risultato sarebbe stato:
576x750.000 = 432.000.000 di ore per la caccia
8.760x38.731.069 = 3,392842e11 per le ore di circolazione stradale
Il che avrebbe portato la possibilità di essere sparati in bici ad un ordine di magnitudine esponenzialmente più alto rispetto alla probabilità di essere investito in strada!
Ma, naturalmente, sarebbe stato fuorviante e facilmente falsificabile: non ogni cacciatore caccia tutti i giorni per tutte le ore a sua disposizione e non tutte le auto circolano tutti i giorni per tutte le ore (anzi, nessuna macchina... forse qualche cacciatore
)