News Mountain biker ucciso da cacciatore a Morzine

khalit

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Banshee rune 2009
Questo era chiaro... ma quel rapporto che hai fatto non misura di certo "cosa temere maggiormente"... In effetti ha ragione il buon Sembola nel sostenere che, per la categoria ciclisti, sono da temere più le auto dei cacciatori. Con questo nessuno vuol sminuire i problemi della caccia e/o la pericolosità delle armi da fuoco.

Hai ragione, per dovere di precisione, avrei dovuto inserire una proiezione sui giorni dell'anno (365 per le automobili, circa 50 per la caccia) che darebbe circa 0,8 morti al giorno per la strada e 0,6 morti al giorno per la caccia. Purtroppo non sarebbe ancora abbastanza accurato proprio perchè i periodi non sono paragonabili, dovremmo tenere la caccia aperta tutti i giorni dell'anno, a qualsiasi ora del giorno e della notte e poi potremmo fare un raffronto valido. Dovremmo poi, avere un quadro più completo della fruizione, in termini numerici, dei boschi da parte dei ciclisti mtb in rapporto ai ciclisti da strada (mtb, bdc, city bike, nonnetto che fa la spesa, bambino che va al parco etc). Ma visto l'esiguo scarto percentuale già esistente con le parziali percentuali che abbiamo raffrontato, non ti viene in mente che, dal momento che sembola non ha portato alcun argomento fattuale, ne tantomeno logico, forse ragione ragione proprio non ce l'ha. Capisco che i bias di conferma siano duri a morire, ma con percentuali così vicine in proporzione a rapporti numerici così esigui, un dubbio dovrebbe venire anche a te, credo.
 

Dandelion

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Specialized Stumpumper FSR
Qui anche in italiano

Chi era veramente Marc Sutton rimarrà avvolto per sempre nel mistero. Lui non potrà più difendersi dalle accuse rivoltegli da sua madre e da una sua ex ragazza dopo essere stato ucciso per sbaglio da un cacciatore che lo aveva scambiato per un animale.
Da una parte ci sono loro, dall’altra la donna che Sutton ha amato fino all’ultimo giorno della sua vita. In mezzo, una marea di parole, di gravi accuse e il disprezzo di una madre verso un figlio che, come lei stessa ha dichiarato, “meritava di morire”.
Sutton, 34 anni, è stato ucciso sabato mentre era in sella alla mountain bike lungo un sentiero a Montriond nelle Alpi francesi, vicino a Morzine: un cacciatore lo ha scambiato per un animale e ha fatto fuoco.
«Spero che tu marcisca all'inferno Marc Thomas Sutton - ha scritto sua madre Katrina - La mia unica delusione è che sei morto all'istante. Per le persone che rimangono inorridite leggendo tutto questo, vi dico che non sono un troll, ma la donna che gli ha dato la vita.
Quest'uomo era un mostro. Il cacciatore ha mirato bene. È una questione di karma». La donna ha dichiarato che il figlio era una pedofilo violento e che si sentiva sollevata dalla sua morte: «Ho pianto per il sollievo, sono contenta che sia morto. Meritava di essere ucciso come un animale: era il più grande animale che potesse esserci».
In difesa di Sutton ha parlato la sua ultima compagna, Jo Watts, che ha interrotto il suo silenzio per rispondere alle accuse: «Sono solo falsità e bugie. Ad aggiungersi al mio dolore ci sono queste persone, che hanno scelto di parlare solo ora che Marc non si può più difendere».

link all'articolo, con qualche foto

http://www.dagospia.com/rubrica-29/...-inferno-rdquo-ndash-cosi-39-madre-185612.htm
 

l.j.silver

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fatti miei
Qui anche in italiano

Chi era veramente Marc Sutton rimarrà avvolto per sempre nel mistero. Lui non potrà più difendersi dalle accuse rivoltegli da sua madre e da una sua ex ragazza dopo essere stato ucciso per sbaglio da un cacciatore che lo aveva scambiato per un animale.
Da una parte ci sono loro, dall’altra la donna che Sutton ha amato fino all’ultimo giorno della sua vita. In mezzo, una marea di parole, di gravi accuse e il disprezzo di una madre verso un figlio che, come lei stessa ha dichiarato, “meritava di morire”.
Sutton, 34 anni, è stato ucciso sabato mentre era in sella alla mountain bike lungo un sentiero a Montriond nelle Alpi francesi, vicino a Morzine: un cacciatore lo ha scambiato per un animale e ha fatto fuoco.
«Spero che tu marcisca all'inferno Marc Thomas Sutton - ha scritto sua madre Katrina - La mia unica delusione è che sei morto all'istante. Per le persone che rimangono inorridite leggendo tutto questo, vi dico che non sono un troll, ma la donna che gli ha dato la vita.
Quest'uomo era un mostro. Il cacciatore ha mirato bene. È una questione di karma». La donna ha dichiarato che il figlio era una pedofilo violento e che si sentiva sollevata dalla sua morte: «Ho pianto per il sollievo, sono contenta che sia morto. Meritava di essere ucciso come un animale: era il più grande animale che potesse esserci».
In difesa di Sutton ha parlato la sua ultima compagna, Jo Watts, che ha interrotto il suo silenzio per rispondere alle accuse: «Sono solo falsità e bugie. Ad aggiungersi al mio dolore ci sono queste persone, che hanno scelto di parlare solo ora che Marc non si può più difendere».

link all'articolo, con qualche foto

http://www.dagospia.com/rubrica-29/...-inferno-rdquo-ndash-cosi-39-madre-185612.htm
anche il padre lo difende, dice che si tratta di antica faida familiare e che madre e sorella sono in cerca di visibilità....

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khalit

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Banshee rune 2009
Secondo me fai un errore di fondo.

Con la tua statistica stai misurando cosa è più pericoloso e non cosa dobbiamo temere di più (e pensi di misurare l'altro).

Cosa è più pericoloso è un dato oggettivo, cosa temiamo di più è soggettivo (aracnofobia, agorafobia, tricofobia etc). Io sto misurando (in maniera non esaustiva, vista la parzialità dei dati) l'incidenza percentuale degli incidenti di caccia in base al periodo annuo e il numero dei cacciatori, quelli di strada in base alle patenti e al periodo annuo, riferiti, purtroppo ad un numero non stimabile (in un periodo non raffrontabile "equamente") di ciclisti, sia per una che per l'altra incidenza. Questo è il dato oggettivo. Il resto è una tua, perdonami, proiezione mentale

P.s. ho corretto successivamente un refuso: non esaustiva
 

_Alessandro_

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Cosa è più pericoloso è un dato oggettivo, cosa temiamo di più è soggettivo (aracnofobia, agorafobia, tricofobia etc).

Perdonami tu se insisto :-) Mi sembra che stiamo discutendo civilmente e visto il periodo è già una bella cosa.

Allora: partiamo dal presupposto che i dati siano reali e completi.

La domanda è :a che serve fare quel rapporto? Detto in altre parole: cosa indica per te quel rapporto?
 

khalit

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Banshee rune 2009
Perdonami tu se insisto :-) Mi sembra che stiamo discutendo civilmente e visto il periodo è già una bella cosa.

Allora: partiamo dal presupposto che i dati siano reali e completi.

La domanda è :a che serve fare quel rapporto? Detto in altre parole: cosa indica per te quel rapporto?

Si, la discussione civile è cosa rara di questi tempi ;)
Ti dirò: fare quel rapporto, per me, non serve assolutamente a niente. E' solo un esercizio di retorica. Mi ci sono cimentato perchè qualcuno chiedeva scientificità nelle affermazioni (senza però offrire controfattualità).
Secondo me, l'unico dato che andrebbe considerato nell'equazione errata cacciatore:automobilista = mtbiker:bdcbiker è che il traffico automobilistico è necessario. In rari casi è ludico (se vado a prendermi una birra la sera, per esempio), per il resto si va a lavoro in macchina, o la macchina E' il lavoro (tassisti, autotrasportatori etc). La caccia, come etologicamente dimostrato, non solo non è necessaria, ma è dannosa e controproducente. Ogni morte è tragica, ma morire per e con queste premesse è inaccettabile.
 

_Alessandro_

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Si, la discussione civile è cosa rara di questi tempi ;)
Ti dirò: fare quel rapporto, per me, non serve assolutamente a niente. [...] La caccia, come etologicamente dimostrato, non solo non è necessaria, ma è dannosa e controproducente. Ogni morte è tragica, ma morire per e con queste premesse è inaccettabile.

Ci capiamo. Anche secondo me non serve a niente fare quel rapporto se non a indurci a pensare cose errate.Ti dico come la vedo io.

Cosa mette più a rischio la salute di un ciclista medio? E' indubbio che, allo stato attuale dei fatti, questo qualcosa siano le auto. Spiego: numero di morti in Italia l'anno sono? 300? E feriti che non sono meno importanti? Migliaia? Posso dire (senza dati verificati) che le vittime delle auto sono probabilmente di gran lunga superiori alle vittime di cacciatori? Penso di sì.

La questione è che il numero di morti o feriti è di per sé indice di rischio. Girala come vuoi...

Poi parliamo delle fobie. Esempio stupido. Le statistiche del ministero dicono che il morso dei ragni uccide un ciclista ogni 3 anni.Ci sarà tizio, ciclista, che quando esce in bici ha più paura dei ragni che delle auto. Liberissimo di pensarlo, ma assolutamente illogico.

E infine di vietare la caccia. Il vietare la caccia è secondo me tutto un altro argomento che, sempre secondo me, non ha nulla a che vedere con i ciclisti. Se hai duemila motivi per vietare la caccia, il numero di morti/feriti da questa causata, direi che è molto ma molto debole.

Poi ognuno la pensi come vuole. Liberissimi...
 
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khalit

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Banshee rune 2009
Ci capiamo. Anche secondo me non serve a niente fare quel rapporto se non a indurci a pensare cose errate.Ti dico come la vedo io.

Cosa mette più a rischio la salute di un ciclista medio? E' indubbio che, allo stato attuale dei fatti, questo qualcosa siano le auto. Spiego: numero di morti in Italia l'anno sono? 300? E feriti che non sono meno importanti? Migliaia? Posso dire (senza dati verificati) che le vittime delle auto sono probabilmente di gran lunga superiori alle vittime di cacciatori? Penso di sì.

La questione è che il numero di morti o feriti è di per sé indice di rischio. Girala come vuoi...

Poi parliamo delle fobie. Esempio stupido. Le statistiche del ministero dicono che il morso dei ragni uccide un ciclista ogni 3 anni.Ci sarà tizio, ciclista, che quando esce in bici ha più paura dei ragni che delle auto. Liberissimo di pensarlo, ma assolutamente illogico.

E infine di vietare la caccia. Il vietare la caccia è secondo me tutto un altro argomento che, sempre secondo me, non ha nulla a che vedere con i ciclisti. Se hai duemila motivi per vietare la caccia, il numero di morti/feriti da questa causata, direi che è molto ma molto debole.

Poi ognuno la pensi come vuole. Liberissimi...

Eh no, non ci capiamo :-)
Non puoi dirlo. Un valore assoluto non è indice di nulla se non in relazione con un altro. Non puoi dire che il mio "esercizio retorico" induce a pensare cose errate.
Tocca tornare all'esercizio, allora. Ho lasciato appena accennate alcune cose che, pensavo, avrebbero aiutato a capire che il valore di 300 morti l'anno sulle strade non è affatto più alto dei 30 nei boschi. Colpa mia, non ho il dono della chiarezza :mrgreen:
Un cacciatore ha a disposizione tra i 44 e i 52 giorni di caccia per un orario che va dalle 10 alle 13 ore giornaliere (fonte: https://iocaccio.it/wp-content/uploads/2017/07/calendario.pdf) . Facciamo una media e diciamo che ogni cacciatore caccia 48 giorni l'anno per 12 ore al giorno (e mi tengo appena largo). Sono 576 ore. 30 morti diviso 576 ore fanno circa 0,05 morti ogni ora. Io vivo in un paese e non è raro vedere qualcuno che va al lavoro in bici alle 5-6 della mattina, come non è raro vedere qualcuno che torna dopo la mezzanotte (anche in inverno). Ora, si circola in macchina praticamente 24 ore al giorni per 365 giorni l'anno che fa 8.760 ore l'anno che fa 0,03 morti ogni ora. Adesso consideriamo le sole due morti verificatisi fino ad ora (quindi un dato del tutto provvisorio) tra i ciclisti. La matematica ci dice che il risultato è 10 volte inferiore rispetto al numero dei morti per strada: 0,003. Ma solo perchè il numero delle ore non è rapportabile in quanto, sulla strada, è circa 15 volte superiore!
Quindi, no, non puoi affermare che il numero di morti è di per se indice di rischio, perchè è un valore assoluto, non in relazione con un altro; e ti ho appena dimostrato che, se poste in corretta relazione statistica, 2 morti sono superiori a 300.

n.b. ho modificato un refuso... nuovamente :mrgreen:

P.s. mi accorgo ora di non aver spiegato che non sono stato rigoroso, anche se l'esserlo avrebbe decisamente giocato a mio favore.
Per dovere di cronaca il calcolo giusto delle probabilità avrebbe dovuto essere fatto sulle ore risultanti moltiplicato per il numero di licenze venatorie e il numero delle patenti.
Il risultato sarebbe stato:
576x750.000 = 432.000.000 di ore per la caccia
8.760x38.731.069 = 3,392842e11 per le ore di circolazione stradale
Il che avrebbe portato la possibilità di essere sparati in bici ad un ordine di magnitudine esponenzialmente più alto rispetto alla probabilità di essere investito in strada!
Ma, naturalmente, sarebbe stato fuorviante e facilmente falsificabile: non ogni cacciatore caccia tutti i giorni per tutte le ore a sua disposizione e non tutte le auto circolano tutti i giorni per tutte le ore (anzi, nessuna macchina... forse qualche cacciatore :-))
 
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giorgiocat

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forse troppe ma ci sono affezionato
Però una bella famigliola... Comunque dubito ( ma a 'sto mondo oramai tutto è possibile) che abbia a che fare con l'incidente...E' solo che poi i giornali pur di scrivere vanno a scavare nei casi di cronaca già tragici, per renderli voyeristicamente appetibili
 

Cimpy_Babbano

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Rockrider 340 come prima MTB. Per sbaglio Riverside 900 e ora RR520+RR560
Scusa ma state facendo un film assurdo. Sulle strade muoiono in Italia più di 200 ciclisti l’anno. Questa tragedia, perché morire senza colpe è assurdo, è statisticamente rarissima. Poi che non dovrebbe succedere è assodato, ma non è che un cacciatore bresciano piuttosto che fiorentino debbano essere responsabili se un cacciatore in Polonia spara ad un escursionista.
Non solo scrivi un monte di idiozie, ma il fatto che non riesca ad esprimerti in un italiano comprensibile la dice lunga
"il fatto che non riesca ad esprimerti in un italiano comprensibile "

Non l'ho capita


Condoglianze alla famiglia.

Auspico punizione (da parte della legge) adeguatamente severa per il diretto responsabile.

E nient'altro.
 

tunerz

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la mia
beh,settimana scorsa un genio ha sparato a 2mt da me,sul sentiero in direzione di un rifugio..ma i cacciatori sono sempre santi..sono biker ed escursionisti che si travestono da cinghiali&simili per farsi usare come bersagli..
 

giorgiocat

Biker tremendus
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andymcnab4

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NS Bikes Eccentric Orange Fluo Custom
Parlo per esperienza personale essendo figlio di cacciatore e ex nella pratica.
Al di la di quelle che sono le dinamiche balistiche di un fucile da caccia.
Qui la caccia non centra un bel niente, come al solito si vuol sempre generalizzare, un fatto ben più grave, che al mondo ci sono sempre più persone indisciplinante, (e geneticamente idiote) sia che guidino una macchina o che utilizzano un arma (per me è la stessa cosa).
Nella pratica della caccia ci sono delle regole precise "scritte" e chiare cosi come tutto quello che concerne l'utilizzo di un arma.
Chi ottiene la licenza di caccia sa benissimo quali siano queste regole, prima si identifica e poi si spara. Non si può sparare in un cespuglio che si muove con la presunzione di saper cosa non si vede. E una regola che esiste da quando esistono le armi, anche perché quando si sostiene l'esame per la licenza, devi conoscere e identificare una specie prima di sparare. Perché non puoi fare di un bersaglio tutto ciò che si muove. Anche a me è capitato di passare in zone dove c'erano cacciatori, sono consapevole che ci sono dei co****ni in giro, gli stessi che poi si mettono al volante, oppure che camminano sui sentieri occupandoli totalmente senza darti spazio per passare, per non parlare di chi sversa rifiuti in giro. Quello che mi sento di consigliare e di vestirsi con colori vistosi e no tutti di nero come mi è capitato di vedere certi ciclisti e runner di notte, dove la visibilità e ridotta, fare rumore può aiutare (con il campanello no il verso di qualche animale)
Tutti hanno il diritto di praticare il proprio sport, passione o hobby, nel rispetto delle regole che ci sono e soprattutto del prossimo, cosa che orma sembra caduta in disuso.
Non voglio essere polemico ma...
Chi punta il dito contro un cacciatore, per che colpevole di uccidere delle povere bestiole indifese, non è diverso da chi ordina una bella fiorentina in un ristorante... Il modus operandi e diverso ma no la finalità del atto.
 

markxxx79

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ovunque ci sia un trail
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un frontino e un fullino
Parlo per esperienza personale essendo figlio di cacciatore e ex nella pratica.
Al di la di quelle che sono le dinamiche balistiche di un fucile da caccia.
Qui la caccia non centra un bel niente, come al solito si vuol sempre generalizzare, un fatto ben più grave, che al mondo ci sono sempre più persone indisciplinante, (e geneticamente idiote) sia che guidino una macchina o che utilizzano un arma (per me è la stessa cosa).
Nella pratica della caccia ci sono delle regole precise "scritte" e chiare cosi come tutto quello che concerne l'utilizzo di un arma.
Chi ottiene la licenza di caccia sa benissimo quali siano queste regole, prima si identifica e poi si spara. Non si può sparare in un cespuglio che si muove con la presunzione di saper cosa non si vede. E una regola che esiste da quando esistono le armi, anche perché quando si sostiene l'esame per la licenza, devi conoscere e identificare una specie prima di sparare. Perché non puoi fare di un bersaglio tutto ciò che si muove. Anche a me è capitato di passare in zone dove c'erano cacciatori, sono consapevole che ci sono dei co****ni in giro, gli stessi che poi si mettono al volante, oppure che camminano sui sentieri occupandoli totalmente senza darti spazio per passare, per non parlare di chi sversa rifiuti in giro. Quello che mi sento di consigliare e di vestirsi con colori vistosi e no tutti di nero come mi è capitato di vedere certi ciclisti e runner di notte, dove la visibilità e ridotta, fare rumore può aiutare (con il campanello no il verso di qualche animale)
Tutti hanno il diritto di praticare il proprio sport, passione o hobby, nel rispetto delle regole che ci sono e soprattutto del prossimo, cosa che orma sembra caduta in disuso.
Non voglio essere polemico ma...
Chi punta il dito contro un cacciatore, per che colpevole di uccidere delle povere bestiole indifese, non è diverso da chi ordina una bella fiorentina in un ristorante... Il modus operandi e diverso ma no la finalità del atto.


capisco il tuo discorso ( ho pure io padre ex cacciatore ) , ma appunto , già un arma , è nata per offendere , che sia persona o un animale o un bersaglio , a differenza di un altro oggetto come una macchina che è nato per ben altro , e che un uso improprio o idiota può trasformare in arma , così come anche un martello o una bottiglia di birra ....
ma credo che il grosso stia puntualizzando il fatto che già hai un arma in mano , e quindi già il tuo scopo è colpire e uccidere qualcosa , se poi ti comporti da idiota , solo per brama o testaggine di cazzo , è la fine , e qualcuno si fà male .

alchè mi chiedo , dato che sono tanto solerti quando guido una macchina a fare di tutto per il mio e altrui bene dandomi multe salatissime se supero i limiti , a ritirarmi la patente se bevo una birra di troppo , e a multarmi per qualsiasi altra cosa , ( cose tra l'altro giustissime da fare , se sbaglio pago ) servirebbero più controlli mentre i cacciatori sono fuori ...

... per fare un esempio a caso se guardo in sicilia che ci sono 28000 forestali con 29000 km quadrati di verde , dovrei trovare una guardia forestale ogni 105 mt di territorio , manco fort knox era così sorvegliata .
eppure ti giuro , parlando anche con un amico cacciatore , che mi diceva che in 15 anni che caccia , avrà incontrato una guardia forestale per sbaglio ferma con il suo panda 4x4 su un argine di fiume ...


...cominciamo a mandarli in giro fissi , pure con etilometri e altro , e che controllino dal vivo come fanno e si comportano così come fanno quando guido in strada
 

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