I famosi (o fantomatici) "20.000 forestali siciliani" in realtà sono operai forestali, non guardie: le loro mansioni quindi non sono di vigilanza, bensì di manutenzione. Precisato questo, devo dire che nella mia zona della Sicilia (area Palermo) purtroppo la situazione non è diversa: anche qui è frequentissimo incontrare comitive di motociclisti in aree protette dove teoricamente non potrebbero accedere. Tra di loro c'é di tutto: alcuni cercano di creare meno fastidio e pericolo possibile, altri a giudicare da come si comportano e parlano non sembrano molto diversi dal personaggio che si vede in azione nel video. Purtroppo da quel che leggo, anche nel resto d'Italia la situazione sembra essere la stessa. I problemi, oltre all'impatto ambientale, sono quelli noti: sentieri rovinati e rischio (a volte non solo rischio...) di collisioni ed incidenti con bikers ed altri escursionisti. Aggiungiamo pure il fatto che a volte capita che i proprietari di fondi attraversati da strade private, esasperati dal continuo passaggio di moto da cross a tutta birra sulle loro proprietà, decidano di interdirne l'accesso tramite cancellate e recinzioni, cosa che finisce per privare anche escursionisti e ciclisti della possibilità di transito (conosco almeno una situazione di questo tipo nella mia zona). L'unica contromisura possibile per questo tipo di andazzo è la repressione, che in questo caso fungerebbe anche da prevenzione: purtroppo nei quasi quindici anni ormai dai quali ho iniziato a frequentare i sentieri in mtb, devo dire che potrei contare sulla punta delle dita di una mano le occasioni nelle quali mi è capitato di incontrare qualche pattuglia del Corpo Forestale della Regione Sicilia o dei Carabinieri Forestali. Bisognerebbe avviare dei pattugliamenti sistematici sui sentieri delle aree protette, specialmente nei fine settimana: purtroppo non mi pare che ce ne sia la volontà "politica", al di là della scarsità o meno delle risorse effettivamente disponibili.
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