Ciao a tutti,
voglio condividere con voi quanto provato ieri nel tardo pomeriggio facendo un giretto in modalità "lupo solitario" sul Monte Canto.
La giornata in sè è stata piuttosto faticosa: bambini da accudire durante i compiti, spesa da fare, pranzi da preparare ecc. Sta di fatto che alle 5 del pomeriggio avevo finalmente la possibilità di sdraiarmi a boccheggiare sul divano con una lattina di DAB cruda ghiacciata in mano...oppure...oppure prendere la biga e partire alla ricerca di me stesso!
I primi giri di pedale sono stati proprio faticosi. Io poi odio l'asfalto però, avendo la fortuna di abitare a pochi km dal Canto, lo sopporto volentieri se la destinazione è quella! Arrivo a Mapello e attacco la salita agli Alpini con il rampichino in modalità "super-scazzo-mode" ok. va bene così: mi godo il sudore che mi riga la faccia e cade a lavare il telaio della mia biga che, chi mi conosce lo sa, è sempre irrimediabilmente conciato dal fango dei giri precedenti.
il silenzio è fantastico: un silenzio fatto di gomme un pò sgonfie che rugano per terra, di catena che cri-cracca nel deragliatore, di polmoni che si riempiono e si svuotano a ripetizione. Fantastico.
Le lucertole accanto al tracciato ogni tanto mi fanno stupidamente trasalire. L'ennesimo fruscio si rivela essere, invece, un topino di campagna tutto intento, con i suoi occhietti tondi e neri, ad ispezionare il ciglio della strada alla ricerca di cibo. E' bellissimo tanto è piccolo e fragile. Con un guizzo si infila nella sua tana e torna indietro affacciandosi col musetto per guardare quanto sono, invece, brutto e grosso io!
Proseguo e, come sempre, arrivato al cigno dopo gli alpini, questo stronzo mi soffia. Prima o poi salto dentro e gli tiro il collo!
continuo e, a parte un biker in discesa dal radici, non incontro nessuno. ho tempo di pensare ai cazzi miei anche se, a dire il vero, ogni volta che vado in bici sono talmente preso a godermi il momento che ai cazzi miei non ci penso mai!
Arrivo allo spiazzo sopra Fontanella e, senza fermarmi imbocco il sentiero per la pietra di S.Alberto: ormai è un classico.
il sentiero è impestatissimo: le ruote continuano a bagnarsi o a riempirsi di fango costringendomi sistematicamente a cambiare condotta a seconda di quanto riescano a tenere e di quanto, man mano che proseguo, riescano ad asciugarsi. Ovviamente prima dei tratti più impestati c'è sempre una pozza o un ruscelletto che rende le gomme meno efficienti proprio quando serve.
Arrivo alla salita di Pontida e attacco l'ascesa. sempre super blando come è giusto che sia un giro nato così per caso come oggi.
E' proprio bello pedalare, sudare, sentire il sudore che cola (ormai il mio telaio è quasi pulito) e godersi i rumori del bosco (a parte una ducati a cannone sulla statale di pontida!).
Godo come un riccio fino alla Santa Barbara. Non c'è nessuno.
Mi siedo al sole, dietro l'angolo della Chiesa come faccio sempre. la bici è appoggiata al ciocco. come sempre. che bello...come sempre quando vengo qui!
Penso ai miei amici. penso ai bikers che hanno affollato questo luogo durante il giorno. penso a quelli che lo affolleranno domattina.
Mi sembra di essere arrivato mentre il Canto si stava riposando tra un ricevimento e l'altro. Sto zitto perché non voglio disturbare questo attimo di riposo e di tranquillità totale.
Rimango una ventina di minuti. non di più. Ma sono sufficienti.
Mi infilo il casco e decido di scendere dalla traccia che passa al tempio e poi, veloce, si va a inserire nuovamente sul radici. tutta a cannone. come sempre.
Arrivo agli Alpini, passo dietro e faccio il tratturo che porta al cimitero di Mapello. mi fermo su quella curvetta che, anche grazie allo steccato di legno, tanto sembra un balcone panoramico sulla valle sottostante. Ammiro il viale di Prada e la vita che, in paese, riesce ad essere rumorosa e percepibile anche da lì.
Le ultime pedalate per tornare a casa. Mentre mi faccio la doccia arriva la pizza e la mia DAB ghiacciata è ancora lì che mi aspetta. Sono l'uomo più felice del mondo!
grazie e scusate se mi sono dilungato.
o-o
Labby
voglio condividere con voi quanto provato ieri nel tardo pomeriggio facendo un giretto in modalità "lupo solitario" sul Monte Canto.
La giornata in sè è stata piuttosto faticosa: bambini da accudire durante i compiti, spesa da fare, pranzi da preparare ecc. Sta di fatto che alle 5 del pomeriggio avevo finalmente la possibilità di sdraiarmi a boccheggiare sul divano con una lattina di DAB cruda ghiacciata in mano...oppure...oppure prendere la biga e partire alla ricerca di me stesso!
I primi giri di pedale sono stati proprio faticosi. Io poi odio l'asfalto però, avendo la fortuna di abitare a pochi km dal Canto, lo sopporto volentieri se la destinazione è quella! Arrivo a Mapello e attacco la salita agli Alpini con il rampichino in modalità "super-scazzo-mode" ok. va bene così: mi godo il sudore che mi riga la faccia e cade a lavare il telaio della mia biga che, chi mi conosce lo sa, è sempre irrimediabilmente conciato dal fango dei giri precedenti.
il silenzio è fantastico: un silenzio fatto di gomme un pò sgonfie che rugano per terra, di catena che cri-cracca nel deragliatore, di polmoni che si riempiono e si svuotano a ripetizione. Fantastico.
Le lucertole accanto al tracciato ogni tanto mi fanno stupidamente trasalire. L'ennesimo fruscio si rivela essere, invece, un topino di campagna tutto intento, con i suoi occhietti tondi e neri, ad ispezionare il ciglio della strada alla ricerca di cibo. E' bellissimo tanto è piccolo e fragile. Con un guizzo si infila nella sua tana e torna indietro affacciandosi col musetto per guardare quanto sono, invece, brutto e grosso io!
Proseguo e, come sempre, arrivato al cigno dopo gli alpini, questo stronzo mi soffia. Prima o poi salto dentro e gli tiro il collo!
continuo e, a parte un biker in discesa dal radici, non incontro nessuno. ho tempo di pensare ai cazzi miei anche se, a dire il vero, ogni volta che vado in bici sono talmente preso a godermi il momento che ai cazzi miei non ci penso mai!
Arrivo allo spiazzo sopra Fontanella e, senza fermarmi imbocco il sentiero per la pietra di S.Alberto: ormai è un classico.
il sentiero è impestatissimo: le ruote continuano a bagnarsi o a riempirsi di fango costringendomi sistematicamente a cambiare condotta a seconda di quanto riescano a tenere e di quanto, man mano che proseguo, riescano ad asciugarsi. Ovviamente prima dei tratti più impestati c'è sempre una pozza o un ruscelletto che rende le gomme meno efficienti proprio quando serve.
Arrivo alla salita di Pontida e attacco l'ascesa. sempre super blando come è giusto che sia un giro nato così per caso come oggi.
E' proprio bello pedalare, sudare, sentire il sudore che cola (ormai il mio telaio è quasi pulito) e godersi i rumori del bosco (a parte una ducati a cannone sulla statale di pontida!).
Godo come un riccio fino alla Santa Barbara. Non c'è nessuno.
Mi siedo al sole, dietro l'angolo della Chiesa come faccio sempre. la bici è appoggiata al ciocco. come sempre. che bello...come sempre quando vengo qui!
Penso ai miei amici. penso ai bikers che hanno affollato questo luogo durante il giorno. penso a quelli che lo affolleranno domattina.
Mi sembra di essere arrivato mentre il Canto si stava riposando tra un ricevimento e l'altro. Sto zitto perché non voglio disturbare questo attimo di riposo e di tranquillità totale.
Rimango una ventina di minuti. non di più. Ma sono sufficienti.
Mi infilo il casco e decido di scendere dalla traccia che passa al tempio e poi, veloce, si va a inserire nuovamente sul radici. tutta a cannone. come sempre.
Arrivo agli Alpini, passo dietro e faccio il tratturo che porta al cimitero di Mapello. mi fermo su quella curvetta che, anche grazie allo steccato di legno, tanto sembra un balcone panoramico sulla valle sottostante. Ammiro il viale di Prada e la vita che, in paese, riesce ad essere rumorosa e percepibile anche da lì.
Le ultime pedalate per tornare a casa. Mentre mi faccio la doccia arriva la pizza e la mia DAB ghiacciata è ancora lì che mi aspetta. Sono l'uomo più felice del mondo!
grazie e scusate se mi sono dilungato.
o-o
Labby