La Bolivia è il più povero dei paesi sudamericani. Lo si nota appena ci si guarda in torno nella sua città più popolosa, La Paz: case senza intonaco o non finite, strade intasate di minibus pieni fino all'inverosimile di materiale umano che proviene dalla provincia o semplicemente da "El Alto", la città a quota 4000 metri in cui si trova l'aeroporto. Non ci sono però persone che chiedono l'elemosina e la gente non sembra scontenta nè denutrita. C'è un gran casino, quello si, ma fa parte di questa parte del mondo e non solo di questa.
La nostra "missione", quella di andare in Bolivia alla ricerca di sentieri strepitosi, si è rivelata un successone. Qui non mancano i sentieri interminabili, spettacolari, d'alta quota, esposti, veloci, insomma di ogni tipo per soddisfare ogni biker che ami la montagna e disdegni le discese su strade sterrate. L'organizzazione perfetta dei ragazzi di
www.gravitybolivia.com ci ha reso il tutto più facile: attrezzati di due Toyota Landcruiser, l'unico mezzo veramente duraturo sulle strade boliviane (si vedono solo quelli sulle sterrate montane), ci hanno scorrazzato in lungo e in largo evitandoci di fare faticose salite di più di 2000 metri - e che terminano sempre sopra i 4000 metri di altitudine. Certo, i puristi storceranno il naso, in fondo la bici esiste per essere pedalata anche in salita, ma a queste quote si sarebbe trattato di un calvario che ci avrebbe privato del piacere della discesa sui sentieri che, a mio parere, sono i più belli del pianeta.
Si, avete letto bene. Li ritengo il top di tutto quello che ho messo sotto le
ruote nella mia vita di mountainbiker. Pur essendo un grande fan delle nostre Alpi, non ho mai trovato una concentrazione di sentieri così perfetti come qui in Bolivia. Per di più eravamo gli unici in giro, se si esclude qualche contadino nelle vicinanze dei villaggi e qualche mulo carico di patate. Il fondo morbido di questi sentieri, unito al fatto che non sono mai veramente ripidi, li rendono godibili a chi sia abituato a girare sui nostri sentieri alpini. Se alcuni tratti esposti possono incutere timore, basta spingere qualche metro per poi ritornare in sella.
Alistair, il boss di Gravity Bolivia, ha scoperto di persona i vari trail, usando le non sempre precise cartine boliviane. È sempre stato lui ad aver lanciato l'idea di percorrere la "strada più pericolosa del mondo" 10 anni fa, ormai diventato un vero business grazie anche alle diverse citazioni che il Lonely Planet, la bibbia dei viaggiatori fai da tè, ne ha dedicato. I pochi turisti che si incontrano in Bolivia sono per lo più gente con zainone sulle spalle e qualche mese libero da dedicare alla scoperta del Sudamerica, e fra le altre cose da fare una è proprio la discesa sulla strada denominata "death road". Per il resto: nada. La Bolivia sembra essere stata completamente ignorata dalle agenzie di viaggio, nonchè dalle compagnie aeree. Per me questo è solo che un bene, odio essere in giro fra turisti in sandali o scarpette da ginnastica con calzino mona.
Per i Boliviani, invece, non ci potrebbe essere di meglio che attirare un turismo sportivo e lasciare le code di turisti al Perù e all'ormai sovraffollato Machu Picchu. Io vi invito a rifare il viaggio che ho appena fatto. Per 1200 euro + volo vi troverete con due settimane indimenticabili e assoloutamente impagabili. Il periodo migliore per andare in Bolivia è da maggio a settembre, durante il loro "inverno" dove le giornate sono sempre terse. Cosa aspettate a mandare in malora l'ennesima vacanza in spiaggia e a tuffarvi in qualcosa di nuovo?