Che tristezza.
Cercare compromessi, dice qualcuno.
Be', io mi sono quasi ammazzato... ok, quasi ammazzato no. Ma quasi paralizzato sì.
E ho smesso per DIECI cazzo di anni. Ma non per l'incidente. Ho smesso perché dopo essere risalito in sella non riuscivo più a pedalare tranquillo, senza la paura, senza limitarmi. Come facevo ad accettare un compromesso? Meglio smettere mi dissi.
Adesso ho vinto la paura, è da Luglio che pedalo di nuovo.
E ogni volta che salgo in sella c'è un parente, una moglie, una mamma, un amico a dirmi "Ma non ti ricordi che ti sei quasi ammazzato? Non ti ricordi che te l'avevamo detto che sarebbe finita in quel modo? Che non ti è bastato? Che ci vuoi riprovare?"
Affanculo.
Non posso vivere un compromesso.
Non posso pensare prima di ogni discesa a quale velocità massima dovrei affrontarla.
Tiro i
freni, sì: ma li tiro perché penso che vadano tirati, non perché dieci anni fa mi sono quasi ammazzato.
Il peggio è quando parli di bike con qualcuno, e arriva puntuale un amico a dire "Ma che consigli vuoi dare te, che ti sei quasi ammazzato!".
Come se aver fatto un volto più lungo degli altri voglia dire non saper raidare.
Ne deduco che Cam Zink dallo scorso anno è una sorta di incompetente.
Scherzano, lo so, per me è una coltellata dentro, ma la prendo sempre con una risata
: sono troppo grato alla mia vita per avermi riportato in sella senza paure e senza compromessi, per arrabbiarmi con chi non capisce.