Come riuscire a spiegare ai miei amici, a persone che vanno
in MTB un paio di volte al mese (forse), che cosa si prova
a farlo veramente.
Come si fa a spiegare a persone che vivono la MTB solo come
fatica, che se hai la tecnica giusta puoi osare in discesa e alla
fine non te ne pentirai.
Come spiegare che su di una cunetta per lo scolo dell'acqua,
applicando una tecnica DH, sono stato proiettato in aria come
non mi era mai accaduto; e quando sono atterrato avevo il
sapore metallico dell'adrenalina sulla lingua e ciò mi faceva
sentire bene come non mai.
Come far loro capire che ho cominciato a sentirmi vivo quando
è stato assunto in fabbrica da me uno che aveva frequentato
un corso in trentino per istruttore MTB (grazie Signore!!), e da
allora ho iniziato a raidare tosto e a divertirmi.
Come inculcargli la bellezza di una uscita invernale, al mattino
presto col fango ghiacciato e l'aria gelida sul viso.
POI SONO CADUTO
Ambulanza, ospedale, mesi di mutua, MTB proibita.....
Ero orgoglioso del mio fisico: quasi 50 anni e uscivo con -10°
senza nemmeno un raffreddore. Avevo due gambe che
sembravano due pistoni idraulici. 100- 150 km la settimana
di sterrato.
TUTTO FINITO
Ai miei amici non ho più potuto decantare le meraviglie
che si perdevano, del loro non osare che li limitava.
Della paura del freddo che gli precludeva una stagione
magica come l'inverno.
Hanno avuto ragione loro.
Mi davano del pazzo; prima o poi, dicevano, lo sapevamo
che sarebbe accaduto.
Avevano ragione loro.
Ma io mi sentivo VIVO.
Non avrei mai potuto rinunciare all'adrenalina che mi
provocava una discesa a tutta, perché mi faceva
sentire VIVO.
Non avrei mai rinunciato alle mani gelate e doloranti,
perché mi facevano sentire VIVO.
Ma come farglielo capire, ormai.....
......che sono morto anch'io come loro.
Il Muto
in MTB un paio di volte al mese (forse), che cosa si prova
a farlo veramente.
Come si fa a spiegare a persone che vivono la MTB solo come
fatica, che se hai la tecnica giusta puoi osare in discesa e alla
fine non te ne pentirai.
Come spiegare che su di una cunetta per lo scolo dell'acqua,
applicando una tecnica DH, sono stato proiettato in aria come
non mi era mai accaduto; e quando sono atterrato avevo il
sapore metallico dell'adrenalina sulla lingua e ciò mi faceva
sentire bene come non mai.
Come far loro capire che ho cominciato a sentirmi vivo quando
è stato assunto in fabbrica da me uno che aveva frequentato
un corso in trentino per istruttore MTB (grazie Signore!!), e da
allora ho iniziato a raidare tosto e a divertirmi.
Come inculcargli la bellezza di una uscita invernale, al mattino
presto col fango ghiacciato e l'aria gelida sul viso.
POI SONO CADUTO
Ambulanza, ospedale, mesi di mutua, MTB proibita.....
Ero orgoglioso del mio fisico: quasi 50 anni e uscivo con -10°
senza nemmeno un raffreddore. Avevo due gambe che
sembravano due pistoni idraulici. 100- 150 km la settimana
di sterrato.
TUTTO FINITO
Ai miei amici non ho più potuto decantare le meraviglie
che si perdevano, del loro non osare che li limitava.
Della paura del freddo che gli precludeva una stagione
magica come l'inverno.
Hanno avuto ragione loro.
Mi davano del pazzo; prima o poi, dicevano, lo sapevamo
che sarebbe accaduto.
Avevano ragione loro.
Ma io mi sentivo VIVO.
Non avrei mai potuto rinunciare all'adrenalina che mi
provocava una discesa a tutta, perché mi faceva
sentire VIVO.
Non avrei mai rinunciato alle mani gelate e doloranti,
perché mi facevano sentire VIVO.
Ma come farglielo capire, ormai.....
......che sono morto anch'io come loro.
Il Muto