quello che parte dal prato prima dei rossi(venendo da S.caterina) quindi e preferibile cambiare percorso per evitare "sorprese"(Non so esattamente credo che si tratti del cerbaro Dh
E per la cronaca anche del filo spinato..
quello che parte dal prato prima dei rossi(venendo da S.caterina) quindi e preferibile cambiare percorso per evitare "sorprese"(Non so esattamente credo che si tratti del cerbaro Dh
quello che parte dal prato prima dei rossi(venendo da S.caterina) quindi e preferibile cambiare percorso per evitare "sorprese"(
E per la cronaca anche del filo spinato..
Il bello è che se qualcuno si fa male, ci vogliono 10 minuti per risalire ai colpevoli..
Che son quelli che stanno tagliando il bosco in questione/proprietari.
e comunque il proprietario del fondo ha diritto di mettere fili o reti, sul suo fondo (anche se il buon senso direbbe almeno di segnalarli). perciò se si va a fare mtb su fondi altrui (quindi molto spesso) lo si fa a proprio rischio e pericolo.......
e comunque il proprietario del fondo ha diritto di mettere fili o reti, sul suo fondo (anche se il buon senso direbbe almeno di segnalarli). perciò se si va a fare mtb su fondi altrui (quindi molto spesso) lo si fa a proprio rischio e pericolo.......
Non è proprio così. Se il punto è lo stesso.Questo è vero, l'unica cosa è quel filo spinato che fa passare il proprietario dalla parte del torto... le altre recinzioni sono ben visibili.
Il problema è che una volta che ti trovi davanti allo sbarramento e piuttosto lunga tornare indietro per cambiare strada..
Mi dispiace ma non è così, il proprietario ha tutto il diritto di disporre del suo bene, di recintarlo, di mettere dei paletti e via discorrendo ma non ha il diritto di piazzare ad arte delle trappole atte a ledere le altre persone, ricordo che qui stiamo parlando di un filo spinato teso tra due alberi su di un sentiero lungo il quale è noto scendono le bici,non di recinzione in generale....
Ciao
Sono perfettamente d'accordo!Premetto che non ho visto di cosa si tratta pertanto non posso giudicare se “trappola mortale” o cavi di servizio.
Su quel percorso (soprattutto nella parte dopo la palestra di roccia) non è raro trovare cavi, ed è stato più volte segnalato anche su questo forum. L’ultima volta che l’ho fatto (mi pare inizio estate 2013) ho trovato dei cavi tesi che comunque avevano una funzione strutturale (servivano a tenere in trazione alberi o supporti della filovia per la legna). E ho provveduto ad evidenziarli con dei pezzi di nastro americano che avevo nello zaino. Per contro non ho mai trovato cavi tesi con l’unico scopo di fare cadere, tuttavia visto che non ho visto quelli di cui parli non posso dire che non sia come dici tu. In altre zone invece (Monte Pulgo, Monte di Malo) ci sono stati degli alberi che sono caduti “casualmente” sul sentiero e che obbligavano a scendere e a deviare dal percorso.
Visto che parli di diritti…… se è vero che nessuno può mettere sulla sua proprietà strumenti destinati a causare danni a terzi, è altrettanto vero che nessuno ha il diritto di passare sulle proprietà altrui senza il consenso del proprietario o di una servitù pediale (che comunque è valida solo per alcune persone). Ma nonostante questo si vedono biker che scendono a tutta, e spesso non rallentano ne salutano se incrociano persone a piedi o gente che sta lavorando. Sicuramente questo comportamento non contribuisce a farsi “voler bene”, e può incitare alcune “teste calde” (per non usare altri termini) a prendere provvedimenti.
Morale, con un pizzico di buon senso in più da parte dei proprietari, ma soprattutto dei bikers, sicuramente questi episodi sarebbero meno frequenti.
Guarda che io non faccio una difesa a prescindere dei bikers , per quello che mi riguarda condivido quello che dici solo che mi allarmano queste soluzioni" fai da te" da parte di qualche testa calda...Premetto che non ho visto di cosa si tratta pertanto non posso giudicare se trappola mortale o cavi di servizio.
Su quel percorso (soprattutto nella parte dopo la palestra di roccia) non è raro trovare cavi, ed è stato più volte segnalato anche su questo forum. Lultima volta che lho fatto (mi pare inizio estate 2013) ho trovato dei cavi tesi che comunque avevano una funzione strutturale (servivano a tenere in trazione alberi o supporti della filovia per la legna). E ho provveduto ad evidenziarli con dei pezzi di nastro americano che avevo nello zaino. Per contro non ho mai trovato cavi tesi con lunico scopo di fare cadere, tuttavia visto che non ho visto quelli di cui parli non posso dire che non sia come dici tu. In altre zone invece (Monte Pulgo, Monte di Malo) ci sono stati degli alberi che sono caduti casualmente sul sentiero e che obbligavano a scendere e a deviare dal percorso.
Visto che parli di diritti se è vero che nessuno può mettere sulla sua proprietà strumenti destinati a causare danni a terzi, è altrettanto vero che nessuno ha il diritto di passare sulle proprietà altrui senza il consenso del proprietario o di una servitù pediale (che comunque è valida solo per alcune persone). Ma nonostante questo si vedono biker che scendono a tutta, e spesso non rallentano ne salutano se incrociano persone a piedi o gente che sta lavorando. Sicuramente questo comportamento non contribuisce a farsi voler bene, e può incitare alcune teste calde (per non usare altri termini) a prendere provvedimenti.
Morale, con un pizzico di buon senso in più da parte dei proprietari, ma soprattutto dei bikers, sicuramente questi episodi sarebbero meno frequenti.
Generalizzare è sbagliato ma è quel che fa il CAI nei nostri confronti con il suo atteggiamento e quel che fanno i proprietari dei fondi.... preso nell'ottica che ciascuno di noi rappresenta i "ciclisti" generalizzare non è così sbagliato... come sempre per le imprese di pochi pirla vengon presi dentro tutti (tieni presente che mi risulta che sti geni del CAI han fatto delle riunioni informali e non-ufficiali di "accordo" con gente che fa DH o perlomeno freeride..... voglio vedere quanti con una bici DH e relative esigenze troveranno in carega ma anche solo in novegno.... luminari...) ma alla fine è giusto così.. ci sono minimo due o tre organizzazioni che portan bikers giù dai rossi e ciascuna pensa di fare le cose con misura e senza dar fastidio
e per dirla tutta: se chi mette mani ai sentieri (tanto di cappello, mica mi dispiace trovare pezzettini attrezzati e puliti) chiedesse permesso ai proprietari (cosa impossibile, nessuno lo accorderebbe.... ma allora sai che stai facendola fuori dal vasino...) la loro tolleranza sarebbe diversa: c'eravamo tutti a Baita Capozzo a vedere la faccia stralunata del proprietario che non era al corrente di rampette saltini ed altre amenità fatte nel suo orto..... ora chi ti tira un filo spinato è un delinquente (o ignorante: cioè ignora che ci sia gente che sfreccia nel suo orto a 60 Km/h, cosa peraltro inverosimile per i più...) ma chi gli manomette la proprietà è un pirla...
Selvy: non credo che serva a molto lasciar raffreddare le cose se i tipi in DH e FR fanno 7-8 risalite ogni sabato.....
ah, c'è sempre una soluzione visto che salendo con le proprie gambe ci si impone una necessaria dose di "misura" (cioè fai una max due discese se devi andar su a muscoli) è una parolina e si chiama bikepark....
c........o no garia mai pensà a una tale saggessa del [MENTION=66759]gionc[/MENTION]non è possibile mettere il + su questo messaggio ed è un peccato.
direi che hai centrato completamente il problema.
c........o no garia mai pensà a una tale saggessa del [MENTION=66759]gionc[/MENTION]
quoto in toto queo che te ghe scrito
note
La tua è un'ottima idea, visto che i tosi di [MENTION=117681]CHUNK[/MENTION] (spero di averlo scrittoE perchè il buon comune di Schio (Bike friend) non mette a disposizione una bella fetta di terreno comunale a tale scopo? tutto in regola?
Il problema è che si fatica a capire che l'uso del bosco per il MTBiking è un valore aggiunto, al pari di caccia,funghi,legname; con la differenza che non è regolamentato da permessi/tesserini e gli unici introiti sono i litrozzi di birra che i bikers si bevono al Cerbaro
Mi rendo conto che è una visione utopica..me estremamente moderna