Dopo la ignobile pausa dettata dalla stagione monsonica, gli M&M in astinenza da zingarate e sconquassi vari, giungono alla sofferta e discussissima decisione di attaccare le vette del Catillo, servendosi di una nuova e mirabolante TRACCIA, escogitata durante le sedute mattutine sul water di casa sorseggiando un cappuccio, da colui il quale ha riscritto le teorie cartesiane e ridisegnato le ortodromiche polari - Mecir - il Traccia.
All'appello rispondono O'Professor [MENTION=29309]sbardj[/MENTION] ancora ingrezzito dalla grezzata, il satellitare Daniele con il fido scudiero scrotomunito Tinazio, il pettinatissimo cuffia de silicone Frappa, il redentore redivivo dal cappottone Grezzo OrioneAlbertone, il vostro pullizeriano narratore ed un altro elemento della pattuglia acrobatica dei "GREZZI" nonchè mitico [MENTION=98232]carlettostoner[/MENTION], nochè amico de O'professor.
Quest'ultimo, supplicato in ginocchio da noi sconosciuti M&M, terrorizzati dall'idea di solcare la variante congegnata dal poro Mecir, nei pressi di Roncobilaccio, deciso come un fendente, impavido come un lottatore si sumo contro un regazzino di 4 anni, prende seco le redini della giornata e si erge a condottiero di questo manipolo di fraciconi, assicurando un giro breve ma intenso senza varianti e sconfinamenti in paesi no aderenti all'U.E.
Il tracciante Traccia, preso atto del boicottaggio nei suoi confronti, sfoga la propria frustrazione durante i primi kilometri di tappa, durante i quali si narrano le malefatte di ognuno al'interno di night austriaci e privè marsicani, condite da propositi alquanto bellicosi per il futuro prossimo venturo.
Ma durante questi edificanti discorsi filosofici e ANAlitici, si consuma il dramma del Frappa, silenzioso e fuggitivo come non mai, carico di nicotina ai limiti dell'overdose, ancora improfumato da una nottata passata a rapinare un Beauty Point in zona Casetta Mattei, affetto da un perforante mal di denti, che mal si concilia con lo sport della bicicletta da montagna.
Ma la solidarietà dei ragazzi M&M non ha limiti, tanto che il giro architettato subisce una "spontanea" variante verso il primo centro abitato, dove si narra peraltro di una barista di Timisoara, divenuta in realtà il vero motivo della deviazione.....STI CAZZI DEI DENTI DER FRAPPA!!!!!
Giunti nel famigerato Bar e constatata la presenza di tale barista dell'est europeo, Don Orione, da buon Samaritano votato all'astinenza ed al ripudio dei pensieri carnali, non varca la soglia del peccato, ma si adopera con tutte le sue forze al fine di recuperare un medicamento che possa lenire le pene del suo fratello prediletto. Armato di casco da bowling (che ormai c'avemo tutti e quindi c'è poco da pijà x culo!!!) intercetta un gruppetto di anziane paesane e, minacciandole amichevolmente di mostrare loro una foto dell'assente Sellerone intento in atti di onanismo nella doccia di casa, ispirandosi nell'impuro atto con il poster di Antonio Zequila in arte "er mutanda", chiede loro una aspitina, un oki, una ziguli alla banan, un moment, un vagisil, insomma qualcosa per il dolore!!!!!!
Come d'incanto, una di loro, ancora traumatizzata dalla minaccia, estrae dalla borsa una bustina di OKI, annata 1987.
L'ecclesiastico ALberto, ringalluzzito dall'opera buona portata a termine, baldanzosamente varca la soglia del bar, ove i suoi compagni di viaggio beatamente tentano di convincere la rumena barista a seguirli all'interno della boscaglia ove poterle mostrare le loro doti friraidistiche, e fornisce l'antidolorofico stagionato al sempre più addolorato FRAPPA.
Talmente addolorato che alla visione della bustina consunta, tenta di inalarla per via nasale piuttosto che scioglierla in acqua come le persone dotate di normale intelletto.
Terminata la scorribanda e lenito il dolore del Frabia, si riparte. E ripartendo, appena girato l'angolo si nota una enorme insegna verde fatta a croce, bella luminosa con tanto di insegna accesa.......ma la bustina d'annata è tutta un altra cosa.....vero Francè?????
Lasciato il bitume, giusto il tempo di immortalare la scritta commemorativa per "Big Pasqua", si inizia a fare sul serio con una bella rampa stile Torretta a disintegrare le fibrille rosse dei quadricipiti degli M&M. Rampa che O'professor tenta come al solito di fare su una ruota e con una mano nelle mutande, azione che gli viene impedita dai vigliacchi M&M, i quali operano un posto di blocco con tanto di filo spinato e mine antiuomo. Ma si sa....O'professor non molla mai....e con una manovra evasiva, finge la resa e torna indietro distraendo i ridacchianti e sparuti M&M, ricominciando da capo l'ascesa.....incaponito e testardo!!!!
Le rampe si susseguono senza tregua, condite da bestemmie e rigurgiti, mentre l'aria frizzante anzicheno' intorpidisce le punte dei piedi e delle manine.
L'anatema degli M&M colpisce il povero Carletto, al quale in buona sostanza esplodono gli o-ring di tenuta dell'ammortizzatore Fox, il quale passa da una pressione di 210 psi a 30 psi nel giro di 80 metri.....poteri paranormali.....
Giunti quasi in sulla vetta, il taciturno Mecir decide di dare un senso alla giornata. Una giornata che noi tutti temevamo fangosa e intrugliante, ma che invece si era rivelata insolitamente asciutta e compatta. L'unica pozzanghera in 28 km di giro, vede il buon Traccia intersecarla perfettamente a mo' di bisettrice a circa Mach 2,4, con tanto di doppio boato tipo Euro Fighter.
Il risultato è quello di impiastrare di GUANO all'inverosimile la giovin LaPIevve, le Balducci nero corvino, i calzini della forestale, i pantaloni maculati, lo zainetto giallo Stabilo Boss, la giacca CEL'HODURA dell'
Endura, il collo, la sfumatura dei capelli, il casco......
Resosi conto dell'accaduto, colto da improvvisa schizzinosità femminile, Danielino chiede al buon Samaritano Orione, una slavietta struccante o in alternativa un fazzoletto, o alle brutte anche un assorbente, al fine di detergere l'obrobrio autosfigurante posto sul suo corpo e sulla sua amata La Pievve. Il buon Orione porge ad egli un tampax, il quale, dopo soli due passaggi sulla bici imbrattata diventa un tampone per lo stucco veneziano intriso di un liquido denso color nocciola avariata, sapientemente cosparso su 3/4 dell'abbigliamento.....
Giunti su una radura idonea al travestimento da ciclisti a friraidari, si mette in scena il solito macabro spettacolo, condito da numeri di alta magia circense finalizzati alla sparizione di banane, produzione stile
catena di montaggio di cigarillos artigianali, temporanei ritorni dal prestito di Simon Parastinco Kipsta Kjaer dal Wolfsburg direzione Tivoli, apparizioni mistiche del roccioso Bruscolotti detto "er bistecca", montaggio di set fotografici per la produzione di film amatoriali vietati alla vendita mediante
GoPro, il tutto sotto gli occhi atterriti dei GREZZI ora riconoscibili dalle splendide maglie sociali appena indossate, a presagio di discese e passaggi assassini.
Il povero Tinazio, ancora in attesa di forgiare la sua Excalibur Rocky Mountain di produzione centocellese, ma rinvogorito nell'animo e nel glande dall'imminente arrivo della 170ntesca
Marzocchi, abbassa la sella della sua
Scott dalle
ruote a mandorla, al fine di diminuire le pene dell'anima nella parte discesistica.....solo che la la discesa ed il tratto tecnico è di la dal venire e la pedalata innaturale, simile ad un pilota di go kart con una tazza del cesso a pedali, provoca strazianti dolori alle giunture ed alcuni fortuiti contatti di malleolo e tibia contro le pinzute roccette, sulle quali i grezzi sembrano galleggiare.....E sulle quali Don Orione, accortosi nel frattempo che la sua esistenza di scapolone finto sta improvvisamente per finire e che l'ora del pentimento e della sottomissione familiare sta per scoccare, si adagia lentamente per riflettere e pensare a come un cristiano possa riuscire a inguauiare la sua esistenza superati i 40, per giunta consensualmente, solo per un "SI" detto così, davanti a un sacco di gente e dentro un luogo sacro e profano al tempo stesso........DAJE ALBE'!!!! Tocca a tutti.
Finite le roccette, e finiti pure pedali e pedivelle smussati a dovere sulle asperità, un bel tratto tecnico, affrontato con piglio e al grido FRIRAAAAAAAAAAAAAID conduce la carovana su un sentiero a precipizio su Tivoli, davvero suggestivo, dove gli M&M si sono ripromessi di tornare in estate con cuffia e boxer, per provare una serie di tuffi a bomba verso le rotaie della sottostante stazione ferroviaria.
Tornati sul bitume, una discesa velocissima affrontata con gomiti e ginocchia a terra riporta il condottiero Carletto e i suoi commilitoni alle auto in perfetto orario, soddisfatti per la bellissima uscita....tutti tranne uno.....O'professor, intento a imipennare e a nosepressare, con l'intento di ricominciare il giro, non contento ed evidentemente intorpidito da droghe sintetiche, le stesse sostanze ingerite durante la notte di San Silvestro!!!!
Giro sicuramente da rifare al gran completo.......
Un grazie speciale per la compagnia e la guida senza "varianti" del grezzo CarlettoStoner.
Un grazie sempre a tutti voi, perchè rendete l'agognato giorno della settimana dedicato dall'uscita in mtb, un giorno sempre da ricordare, con i propositi di viverne altri sempre così!!!!
Questa settimana niente pagelle.......non me va de falle!!!!!
Alla prossima!!!!!!!!!!
M&M o MUERTE
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