In virtù di un clima particolarmente favorevole che ha generato ieri pomeriggio una giornata praticamente estiva, non potevo lasciarmi sfuggire l'occasione di una lunga seduta d'allenamento in mtb, e vista l'occasione mi sono deciso a rispolverare la vecchia Scale 26", compagna di tante scorribande agonistiche e non.
Abituato ormai da quattro anni a godere delle doti tipiche delle 29er, non nego di aver avuto qualche iniziale esitazione, vie più laddove le frazioni di discesa si facevano più impegnative, sia per il fondo che per la pendenza.
Eppure, dopo un paio d'ore avevo ripescato salvo ed integro, gelosamente custodito nella nebbia dei ricordi, quel "feeling" esclusivo e la profonda affinità con un mezzo eccezionale.
Certo, assuefatto dalla trazione, dalla stabilità e dal
cornering garantito dalle maxi
ruote, ho patito per un poco il repentino cambio d'assetto, nonchè le ridotte dimensioni dello striminzito manubrio (58 centimetri contro i 70 utilizzati sulle 29er!), ma alla fine della seduta d'allenamento ero estremamente soddisfatto, e mi sentivo proprio come quel tale che, avvezzo a montare flemmatici cammelli, provava l'ebbrezza di domare un vero purosangue!
Morale: concediamoci pure qualsivoglia formato o diametro di ruota che dir si voglia, ma non dimentichiamo la vecchia e cara 26": le siamo tutti eternamente debitori!