Ci sono due problemi da non confondere:
1) il tracciato rovinato
2) il dissesto idrogeologico
Sono cose correlate ma sicuramente risolvendo il primo punto senza curarsi del secondo renderà il lavoro vano in breve tempo e soprattutto rischierà di rendere irreversibilmente inagibile quel versante.
forse ad un occhio inesperto queste buche non dicono più di tanto, "qualche carriolata di terra, un po' di rastrellate, e via oltre a costruir qualcosa di più fiko"... eh no.
Quelle voragini sono un campanello d'allarme ben più serio! Non è più l'acqua che accentua i solchi delle sgommate, ma il fenomeno di dilavamento che è stato innescato col passaggio delle bici, ha preso una forza tale da creare un disastro ad ogni pioggia.
Non è per fare terrorismo, ma se la forestale decidesse di proibire alle bici di prendere la funivia, la cosa non basterebbe a fermare il processo di erosione. Servono interventi decisi, mirati più a fermare il dilavamento che a ripristinare il tal kick o drop.
Ovviamente si possono fare entrambe le cose contestualmente, ma non si può assolutamente dimenticare il problema più serio.
Dove ho per anni costruito sentieri e northshore, il pendio era da mettersi le mani nei capelli per i problemi idrogeologici che presentava (ed essendo in 2 a girarci, certo non eravamo noi ad averli procurati). Ho avuto a che fare molte volte con la Forestale, che mi ha spiegato cose utili e dato consigli su cosa fare. Il mio bikepark era piccolo, non solo perché ci lavoravo sempre da solo, ma soprattutto perché più della metà del tempo era dedicata ad opere di consolidamento delle frane, terrazzamenti, dighe rompiflusso nelle fosse, ecc.
Cazzus... se avessi tempo, sarei tutti i giorni sul Motta a "medicarlo"... anche gratis... anche da solo.
Per me è un dovere morale salvare i posti che amo...
(Ma putt@na troya! son sempre infortunato!!!)