aggiungerei temperature tra i -16°C e i -2°C e vento tagliente.
Noi andiamo.
Starla, pedali?
Noi andiamo.
Starla, pedali?
Ma nessuno ha commentato quel che ho segnalato riguardo la decisione della comunità montana di assegnarci un percorso dedicato al MOTTA !!!
Sono molto combattuto, in qualità di importatore dovrei essere felice di "sentieri e percorsi x biker" : + ce nè più lavoro anche x me....Ma come biker e fruitore del Motta non posso essere troppo contento, trovarmi confinato in una riserva non mi sfagiola di molto,infatti ci giro solo in inverno (cosi faccio quello che voglio e non mi segue nessuno) a buon intenditor.... Domenica Lucas mi ha detto che stanno studiando di fare un percorso permanente anche in VV, si è una bella cosa... ma mi son sentito castrare di nuovo, a me piace libero. LesGets,Pila,ecc. tutto bellissimo, ma dopo 2/3 giorni mi rompo il gatzco, al Motta o in VV guando giravo tanto non mi sono mai stufato di raidare, potevo cambiare percorso in qualsiasi momento,capisco i ragazzi del Luse che vogliono preservare il "loro" territorio, fino a quando è di pochi resta FR "libero", se diventa di tutti si arriverà alla situazione Motta che prima o poi o chiudi o ti confinano e poi ti raccontano che sei in un park. Un tempo anche io sentivo che il Motta era il "mio" regno ora non più.
Era una mia piccola considerazione e resto combattuto, magari con una buona replica potrei cambiare idea. E' vero che tutto cambia, ma io sono alla moda vecia del "si stava meglio quando si stava peggio"
Ah ultima cosa, prima nessuno nei paesi si era mai lamentato del nostro comportamento, forse xchè FreeRide è: scoperta,piacere,fratellanza,educazione e tolleranza....eppure i gradini li abbiamo sempre saltati.
Love
Paul
Oggi è stato IL FREERIDE.Finalmente ho trovato la risposta sul "Cos'è il FR"...
Il FR è HappyKiller !
la VV come il Motta rimarranno FR a vita sono posti talmente vasti che in quelsiasi momento si può spingere la bici e scoprire una via nuova e divertente pedalando magari un pochino per il rientro,sicuramente non si riuscirà a prendere le cabine all'ora precisa ma a volte è meglio la qualità del divertimento che la quantità.
l
Mi auguro che il tetta non pubblichi certi filmati demenziali... che già ho un'immagine di me sufficientemente compromessa
Il tetta aveva uno studio cinematografico in spalla... ma un copricapo sardo in testa... inguardabile!! ahah
sono pirla dentro... ahahahah
Per cose piu' serie, vedasi in sezione ripidoni:
http://www.bike-board.net/community/forum/showpost.php?p=1666005&postcount=190
Gnap
(o )Beta
credo che possa punirti non invitandoti in un'altra di queste avventure... statte accuerto!!1) Per il filmato possiamo sempre metterci d'accordoad esempio in natura (copertoni / deragliatori / ...)
non lo mettevo in dubbio2) Copricapo sardo: io sono nuragico dentro.
già... e anche un filmatino di una discesa accoppiata libera ad cazzum hollando tronchetti caduti e zigzagando tra gli alberi...3) Ci siamo dimenticati di farci una foto in una delle tante vasche di foglie...
ahahahahahahahahahahaahah già... che fessura!!!4) La discesa al pescone e' stato l'equivalente FR dell'assalto alla diligenza (cit.: Ombre Rosse) con jolly a mazzi, curve sgarrupate, erbe alte (Roby che non mi vedeva piu' sebbene fossi a 8 mt da lui !) e il ponticello con trappola ginecologica..
una ghiacciaia più che una carboneria...5) Dovevamo fotografarci durante la merenda FR nel furgonealtro che carboneria....
io ne ho ancora adesso... e credo che mi duri fino alla prossima giornata FREERIDE!6) A meta' discesa, se mi avessero sparato in una gamba non avrei sentito niente, tanta era l'adrenalina in circolo
grandissima giornata o-oGrande giornata...:-?
(o )Beta
Ciao,....ecco ora capisco perchè te ne sei andato presto,eravamo in troppi a girare ( 7 )...
Dal mio punto di vista la VV come il Motta rimarranno FR a vita sono posti talmente vasti che in quelsiasi momento si può spingere la bici e scoprire una via nuova e divertente pedalando magari un pochino per il rientro,sicuramente non si riuscirà a prendere le cabine all'ora precisa ma a volte è meglio la qualità del divertimento che la quantità.
Anche se un domani ci sarà come dite voi, una pista permanente, VV con le sue 5 e più vie rimarrà un posto dove si potrà sempre girare liberi....
la salita non era colorata come un paio di settimane fa, ma pazienza, l'aria tersa, lo spettacolo del Rosa appena imbiancato, la compagnia esilarante l'han resa piacevole.
Mi auguro che il tetta non pubblichi certi filmati demenziali... che già ho un'immagine di me sufficientemente compromessa
Nonostante la temperatura fosse sotto zero, ho fatto quasi tutta la salita in maglietta... cacchio... la bici è pesantina... armatura, casco ecc... anche...
Il tetta aveva uno studio cinematografico in spalla... ma un copricapo sardo in testa... inguardabile!! ahah
Roby... un balckblock con passamontagna, armatura già indossata e felpone nero con cappuccio sù... sembrava appena tornato da Genova per il G8. Ahah
Ho trovato terribilmente freeride sui tornanti panormici in salita le pause di contemplazione del costone roccioso da cui saremmo dovuti scendere... e fermasi, indicare, discutere sulla linea migliore da prendere (con in mezzo una valle di distanza)... Le difficoltà nell'interpretazione di una discesa complessa e rischiosa...
Sono arrivato in vetta già sazio di quel che io chiamo VIVERE.
Bello davvero.
Poi un lauto pranzo con polenta e cinghiale, cervo, porcellino selvatico, pollo, peperoni e sughetti vari, vicino alla stufa... beh... è stato rigenerante
Il primo tratto di discesa verso il Lago d'Orta, sorseggiando scorci magnifici su questo crinale, ha comportato una serie di pause, quasi increduli della bellezza del posto inusuale.
Ancora sulla cresta ci siamo fermati sul primo grosso masso da boulder, su cui abbiamo issato sù la mia bici e, da buon poser, ho fatto un ripiduzzo malato.
Sulla testa dello sperone roccioso abbiamo preso la decisione definitiva sull'itinerario che avremmo dovuto percorrere.
Non più sul versante est, come avevo studiato, bensì nel canalone ovest, che sapevo essere molto bucato, ma che ci consentiva di scendere su varie creste, intercettando la sterrata molto più a valle.
I primi 50m di dislivello sono stati tossici, qusi impraticabili, per le buche che scava la neve in quel canalone poco esposto, e un paio di metri qua, 3 metri là, si son fatti a piedi.
Appena entrati nel bosco è stata un pacchia totale, sia per succulente difficoltà tecniche, sia per rilassanti tratti scorrevoli su quelle creste selvagge. Da quel momento, tranne su pochi metri in salita, non sono praticamente mai sceso dalla sella.
Chi testardamente non aveva portato l'integrale (che avevo consigliato vivamente), poi si sentiva un po' nudo nel prendere certi rischi... babbei.
E' stato bellissimo orientarsi su quelle creste e percepire ogni ostacolo come superabile.. alberi caduti, rocce, rami, terreni ignoti... tutto d'istinto... e la bici che mangiava tutto, manco fosse asfaltato. Che goduria...
Passaggi proprio tecnici, quasi trialistici, pendii liberi e vastamente interpretabili, pendenze per ogni gusto.. girando dove non c'è niente o seguendo le tracce di caprioli e cinghiali.
Il manto di foglie e l'erba robusta e lunga rendeva la terra inattaccabile alle nostre ruote.
Anche tornando oggi stesso credo che non riusciremmo a trovare nostre tracce del passaggio, se non sugli affioramenti rocciosi con il ghiaiettino infido.
Perfetto...
Era squisita anche la sensazione di fiducia in noi stessi, impavidi di fronte a situazioni che parevano senza uscita.
Forse si fidavano di me, che avevo almeno una vaga idea di dove fossimo e di conoscenza del territorio (con quel che l'ho studiato!!!). Io ammetto che in alcuni momenti ho pensato "oh cazzo... adesso dove andiamo? a dx c'è una gola, dritto c'è il dirupo, a sx mi pareva troppo ripido... tornare indietro e risalire sull'altro costone ci farebbe perdere un'ora.. che non abbiamo". Ma poi, unitamente a un po' di culo, abbiamo abbandonato le creste, per un saggio diagonale "in ritirata", ricercando la sterrata più a monte, dove sapevo di trovare uno sbocco più agevolato, senza gap inauditi.
Così è stato.. conta tanto di isperato ultimo costone sul ghiaiettino bello ripido e serpeggiante.
Ero contentissimo: sia per l'adrenalina, il buon esito dell'esplorazione, la soddisfazione leggibile negli occhi di tutti, sia per essermi tolto definitivamente il peso della responsabilità di alrte 4 persone guidate alla cieca in un ambiente non proprio accogliente e conosciuto.
Adoro questo sport!
Il resto del giro è stato da manuale, come promesso: wallride sui bordi della sterrata, escursione hippy nella pinetina, sentierino convulso fino a Pescone e ultima salita tranquilla fino ad Armeno.
Al tramonto recuperiamo il furgo a Coiromonte e per concludere in bellezza, nonostante il freddo assurdo, ci siam slurpati i buonissimi pasticcini fatti in casa dalla mitica moglie del mitico tetta.
Meglio di così?
Col cielo che c'era ieri... non si poteva avere soddisfazioni più grandi...
FREERIDE :-?
PS: nota di merito a Massimo, che con una proflex da museo e V-brakes ci ha seguiti senza lamentarsi MAI! certo ha fatto tanto a piedi... ma complimentoni!!!
Happykiller ha scritto:Il resto del giro è stato da manuale, come promesso: wallride sui bordi della sterrata, escursione hippy nella pinetina, sentierino convulso fino a Pescone e ultima salita tranquilla fino ad Armeno.
non siamo arrivati al tre alberi, perché c'era un'altra valletta infognata in mezzo. Abbiamo seguito il costone a metà tra la valle della strada della cava e quella della strada per il Tre Alberi. Poi abbiamo tenuto un versante piuttosto che l'altro proprio per evitare di arrivare in fondo ad una gola e dover risalire pesantemente sull'altro lato fino ad incrociare una strada...
Lì, se non conosci la zona ti vai ad immerdare in un labirinto di valli, rischiando di non trovare la "strada di gronda".
Infine siamo sbucati da un ripido sul granito sbricioloso qualche centinaia di metri a monte del bivio sulla strada della cava, dove la sterrata è già in ottimo stato evitando così di lapidare il telaio sulle pietraie più sù.
Tutto perfetto. Non una foratura, pizzicatura o cambio rotto. Anche questo bel culo ha contribuito a rendere tutti allegri.
non voglio pensare se fossero stati loro a guidarci per i boschi!! ahahah... saremmo in giro ancora oggi...
Ma no...pirlone, con quella compagnia girerei volentieri,almeno imparerei qualcosa di nuovo, ma son sempre tirato con i tempi, hai visto "gnianche" un caffè assieme, sarei cmq andato via dopo quella delle 11 (arrivo giù alla mezza e al una sono a casa) tengo famighia.
Forse il tuo discorso funzionerà x VV xchè è cmq + arduo arrivarci x i diciamo meno locals. ma x al Motta se dovessero fare una o 2 piste regolari la vedo nera (come un bel ripidone) x il libero FreeRider. Si girerà Free solo in Inverno con le giornate del pattugliatore, quando gli scalzacani stanno rintanati.
Love
Paul
già... ma se purtroppamente la strada si sviluppava sull'altro versante della valle... tipo scendendo sul lato ovest... si sarebbe tribulato per ore a risalire sulla sponda opposta, sperando di beccare prima o poi una sterrata della salvezza... o anche sul lato giusto ma in una gola tra rocce, alberi caduti e gradoni micidiali...Nessun problema.
Anzi.
Saremmo arrivati a casa prima, in quanto avremmo puntato direttamente e stentoreamente perpendicolarmente e autarchicamente verso valle.
Eia,eia, alala'.
(o )Beta
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