beh, io ho solo spiegato il mio personalissimo punto di vista, replicando alle statistiche e ai sondaggi, che quasi sempre lasciano il tempo che trovano.
I secondi sicuramente, dato che fotografano il momento. Le prime si prestano a varie letture ma che non sia affidabile una semplice media è unaffermazione forte.
Se fossi uno statista, a cominciare dai 25 anni lavorati uno potrebbe scegliere di andare in pensione, riscuotendo naturalmente in base ai contributi che ha versato fino a quel momento. In spiccioli, più tardi si va in pensione e più si prende. Semplice ma efficace, a parole.
Questo sì, vuol dire parlar concreto.
Io sono per lavorare meno e lavorare tutti.
Non lo propone più neanche Fausto. In Francia le 35 ore sono state un disastro. Chi ha più tempo libero non va a trascorrerlo al parco su una panchina o a guardare i lavori stradali. Si trova un secondo lavoro in nero.
Quello che chiamano "progresso" è insostenibile, abbiamo solo questo pianeta, o quel che rimane...
Qui cè convergenza, anche se io sono meno pessimista quanto attento.
P.S.: mi ispiro di più a gente come Serge Latouche e Ivan Illich...
Che sbadigli!
Per evitare che lespansione della produzione e del consumo stritoli luomo è sufficiente che questi si elevi, si educhi, e si confronti con altri in modo da sviluppare una minima capacità critica che gli consenta di discernere tra i bisogni reali e quelli imposti o non necessari, e non tornare a indossare la gonnellina di piume e a brandire una lancia.
Per non trasformarsi in una spugna da spremere alla cassa di un centro commerciale, non serve diventare giottini, basta leggere.