Giro epico quello messo su dal tottero che questa volta ha raggiunto l'apice dei giri che si possono fare in mtb. Già arrivare a 2800 metri di altezza in bici eccetto alcuni posti sulle alpi in appennino penso che l'unico posto sia proprio il monte amaro anche perchè sul gran sasso a quelle altezze in bike non ci si arriva e poi 2400 metri di discesa tutta d'un fiato risulta proprio impossibile da trovare nell'italia centro meridionale dove stiamo noi. A questo aggiungi il posto da favola, altri 5 matti come lui e il gioco è fatto.
Arriviamo in serata a Campo di giove e subito il tottero prende informazioni dai saggi del posto
queste le montagne che dovremo scalare
ma il giro è lungo e duro e allora bisogna fare grosse scorte di viveri come i cammelli
visto che il dislivello non era tanto si decide di non meccanizzare nulla e partire in bike direttamente da campo di giove
Dopo una lunga nottata di sonno
, (per la cronaca abbiamo dormito (si fa per dire) appena 2 ore intervallate dalle urla di fibrillazione del tottero e le russate di delicatessen) e visto che sta quasi facendo giorno
alle 2,00 si parte
le sei lucciole pronte alla ricerca di clienti
passando per il paese la gente ci guarda un pò titubante
ci incamminiamo nella notte su per la dolcissima forestale di macchia di secina che dai 1000 metri di campo di giove ci porta ai 1500 dove inizia il sentiero.
ma lungo la strada incontriamo strani individui
immersi nel buio della notte ogni tanto camminando sul sentiero 13 che ci porterà a fondo di maiella spengiamo le luci e camminiamo nel buio più totale illuminati solo dalle stelle in un silenzio irreale rotto solamente dal rumore del nostro fiatone: bellissimo. Poi la parte più dura del giro da fondo di maiella a fondo di femmina morta veramente verticale e senza staccare mai la pendenza sotto il 25%.
e questi sono i risultati
ma la fatica sparisce quando comincia ad albeggiare
e i giochi di luce rendono l'ascesa quasi ascetica
finalmente si è fatto giorno e possiamo ammirare il posto in tutta la sua bellezza
e tra l'altro arrivati alla sella di femmina morta finisce anche la parte dura e il sentiero ridiventa pedalabile
c'è chi trova anche il tempo per giocare
ma farebbe meglio ad ammirare ciò che ha intorno
la valle di femmina morta è un luogo lunare e sconfinato e il sentiero sembra perdersi nel nulla e non finire mai
fortuna che ci sono gli altri
ma svalicato ecco la sorpresa si vede monte amaro la nostra meta
ma prima c'è ancora da salire un po
siamo a 2600 e l'altura comincia a farsi sentire non poco, si fatica anche a pedalare quasi in piano e la testa ronza un po ma la vista della grotta canosa fa sparire tutti i sintomi e i mali
ci siamo quasi mancano poco più di 100 metri di dislivello e da qui possiamo ammirare dall'alto in toto la particolarità della valle di femmina morta. ditmei voi se non sembra di stare sulla luna, infatti ecco totterogagarin
e il cosmonauta Andresputnik
è fatta (oh na puzza c'era
)
e ora si scende; fino al rifugio manzini il sentiero non è nulla di che ma appena lasciatolo si entra nella valle cannella: una valle che assomiglia molto alla val maone ma è molto più lunga e selvaggia di questa e il contesto dove è messa è sublime con il bianco accecante delle rocce
e il contorno sovrastato da roccioni rossicci imponenti
dove il biker diventa una cosina piccola piccola
il bello di questa discesa sta proprio nel continuo cambiamento di scenari e fondo: infatti dalla valle cannella si passa alla valle di macchia lunga dove il bosco comincia a prendere il sopravvento
e infine sempre per cambiare la ciliegina sulla torta: la valle di santo spirito il posto più bello che abbia mai visto in vita mia e non solo ciclisticamente parlando; un budello di sentiero molto tecnico e pieno di tornantini incastonato tra rocce altissime di colore rossiccio con striature di nero che come ha detto delicatessen sembra che qualcuno ci abbia fatto cadere sopra il
petrolio
lascio la parola solo alle immagini le parole non servono
e uscì a riveder le stelle
e così dopo 3 ore di discesa con i bracci che facevano male e più lessi di quando avevamo fatto la salita siamo arrivati a fara san martino stanchi ma felici di aver completato questa piccola impresa.
grazie ragazzi e grazie tottero stavolta debbo dire veramente che più di così non si può fare come si suol dire per i miracoli ci stiamo attrezzando
e anche per stavolta è tutto.
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