dopo che sabato scorso zio Teddy ci aveva fatto conoscere la bellissima zona della valle del lamone con l'uscita a Crespino mi era rimasto questo tarlo in testa che aggravato anche da un video che avevo casualmente visto nel forum nel quale veniva ripresa la discesa del sentiero 36a e considerato che Andrea66 non ci era mai stato ho colto la palla al balzo per andare a fare un giro nuovamente in quella zona per me ancora inesplorata. Ed ho avuto pienamente ragione perchè il giro è stato spettacolare come quello fatto sabato con due discese bellissime e due risalite stronkagambe ma mi sa che li dove vai vai il bucio di culo è comunque assicurato. Partiamo da moscheta posto molto carino in una giornata anche stavolta più che primaverile
ma subito una parte di bosco stile signore degli anelli ci fa interrompere la salita per immortalarlo
Prendiamo la forestale che passa lungo il fosso del vacchile da noi poi ribattezzata "il Fiandre"
per gli otto muri al 25% che ha
arrivati in cima prendiamo la deviazione per il 36a che ci condurrà al monte pratone prima cima di giornata
dal quale si gode di bei scorci sui monti cricostanti
ed eccoci alla prima discesa il 36a che già dal video mi aveva entusiasmato (e poi i video non rendono mai) ma dal vivo devo dire che è stata superlativa. L'imbocco promette niente male
giusto il tempo di dare un occhio a valentino rossi che girava
e poi eccoci ad un bel crinale che anche se non era il sentiero che dovevamo fare noi valeva la pena di esplorare un poco
questo sentiero non è segnato ma è ben battuto e passa su tutto quel crinale chissà dove va
ma è ora di riprendere la retta via
anche perchè ci aspettano dei bei tornantini
anche cazzutelli e esposti come questo
giusto il tempo di sgranchirsi le gambe
e poi la parte più bella della discesa un susseguirsi di tornantini tra le rocce in un contesto bellissimo una vera giostra che quando sono arrivato in fondo ho rifatto il biglietto per fare un altro giro
romagna style
arrivati fondo dopo diverse eiaculazioni
ci tocca sorbirci nuovamente (per me che l'avevo fatta sabato) la salita stronkaculi di frassineto e qui devo dire che il proverbio "se la conosci la eviti" non funziona più che altro direi che suona meglio "perseverare è diabolico"
fortuna che al rifugio stavolta c'era il ristoro con tanto di caffè caldo e cantuccini gentilmente offertoci dai gestori dello stesso (che ospitalità la gente di qua)
Rinfrancati da questa inaspettata e prelibata merenda in quattro e quattr'otto arriviamo al rifugio serra
e qui ci aspetta l'ultima asperità di giornata e cioè la salita al monte acuto che anche se dura offre degli splendidi panorami
ultimo tratto di spingismo
e finalmente siamo in cima
arrivati al giogarello ci dirigiamo verso la valle dell'inferno seconda chicca di giornata
la prima parte fino a razzalto non è un gran che ma dopo se l'inferno è così bisogna riscrivere tutte le scritture
un continuo alternarsi di passaggi tecnici, gradoni, tornantini con gradoni, passaggi trialistici e chi più ne ha più ne metta
e il tutto incastonato in una valle con il fiume sotto che scorre e delle pareti di roccia altissima sopra
il sentiero dal verso di come l'abbiamo fatto noi tende quasi sempre a scendere ma presenta anche diversi rilanci in salita che ci permettono però di fermarci
ammirare tutto questo popò di roba
ad
alla fine giro sudato (1700 di dislivello per 30 km) ma che ci ha ripagato in pieno dello sforzo fatto e siamo tornati alla macchina a buio
(erano le 18.30) con la certezza che le nostre bici rivedranno molto presto questi posti.
E anche per stavolta è tutto.
tutte le foto qui:
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