A 20 giorni di distanza dall'ultimo appuntamento vagabondo, il lavoro torna ad essere cosa maleodorante e la passione per montagna/mtb una malattia seria.
Di VENERDI' quindi, tornano così in scena alcuni Chirocefali: Stex, Passolento, Giuglia (oltre a me naturalmente).
Si decide di partire alla volta di un posto nuovo, una promettente "abbufata di montagna selvaggia", zona che il Sòr Passolento molti anni fà aveva percorso a piedi, ma nessuno sà in preda a quali fumi dell'oblìa mente..
Fatta una bella scorta di viveri in forno/macelleria giù nell'ultimo paese traccia di lontana civiltà, ci affidiamo al navigatore del buon Stex, che decide le cose più assurde e ci fà sbagliare via 3 volte!
Er notaro, viulento più che mai, prende deciso le redini della carovana e veloce veloce per curve improbe e paesaggi dimenticati dall'uomo ma non da Dio, ci conduce fiero alla partenza.
Ennesimo guaio di una giornata che sembrava partir male: Giuglia riesce a forare fatti appena 30 (e dico TRENTA!) metri d'asfalto...
..il mio MAGNUM fà più effetto di un gelato e ripartiamo.
Saliamo lungo una forestale nel bosco. La frescura (20°) è un vero toccasana dopo i giorni d'afa a casa in mansarda e lo stress accumulato in ufficio...
Usciti dal bosco, a quota 1700, lo stupore è grande:
vediamo il Re degli Appennini proprio al nostro cospetto, dalla parte opposta i nostri amati monti, tutt'intorno cime sopra i 2400 e valli selvagge con fiumi (molti in secca adesso), ridenti cascate, marne e argille che creano solitari e incantevoli paesaggi lunari.
Toccati profondamente nell'anima dalla bellezza selvaggia dei luoghi, saliamo sulla cresta di questa
catena a quota 2250!
La fatica è ampiamente ripagata dal panorama...indescrivibile, non riesco a raccontare nemmeno la minima parte delle emozioni provate quassù!
Sono ormai le 12.30, la vetta più alta (2458 mt) che avevamo deciso in un primo momento di raggiungere è troppo lontana (partendo alle 07.00 invece che alle 09.30 forse...), e decidiamo così di cambiare itinerario, che si rivelerà poi essere STRABILIANTE!!! che cul!!!!
Dalla sommità della vetta ci lanciamo giù a ruota libera tra pecore, capre, e cani (vi lascio immaginare il Pastore Stex come stava...) fino ad un single track maestoso, che in circa 6 km, prima a mezzacosta, poi in forte discesa per tornantini ci conduceva alla testata della valle, dove inizia una lunga serie di cascatelle da film: stavamo percorrendo la "famosa" VIA DI CHECCO!!! (ma chi sarà sto Checco...
)
Dopo aver bevuto abbondante acqua dal torrente, vista la "perfetta" manutenzione dei sentieri, un dubbio ci assale: dove continuerà il sentiero???
dopo accurato studio della carta e perlustrazioni immonde della zona, ci immergiamo nel bosco, dove poco dopo ritroviamo una traccia di sentiero FIGHISSIMO che ci porta sotto l'attrazione spettacolare creata da una Superba Cascata.
Da qui inizia la parte da "escursionisti della domenica", i segnavia CAI come per miracoli appaiono ad indicare la traccia di sentiero, che comunque molto divertente continua in una cornice di faggi e abeti secolari: spettacolo!!!
Raggiungiamo uno stradone che in 6 km ci riporta alle auto.
La gentil signora Julia, da non confondersi con la nostra Giuglia per carità (la nostra è molto più giovine e bòna!) ci satolla con un bel LITRO di birra cadauno, un caffè e poi tutti dritti a casa...
un' altra impresa è firmata, grandi CHIROCEFALI!!!!
ma il mio grazie più grande va all'amico Passolento per avermi fatto scoprire un angolo paradisiaco dove ancora la natura regna sovrana e inconstrastata, tornerò/torneremo presto quassù, tante vette ancora aspettano di essere scalate e tante vallate di essere scoperte, emozionanti segreti si celano su questa catena chiamata...
LA Grande Abbuffata!!!
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