A mio avviso, si ha tutti ragione. E tutti in parte torto. La questione e' difatti complessa e bisogna analizzarla a 360 gradi. Io lavoro nel pharma, in italia, in una fliale di un gruppo leader tedesco. E mi occupo di controllo qualita' ( di processo , suppliers entry ed in parte customers satisfaction).
Il fulcro del discorso e' e rimane la QUALITA'.
Non quella percepita ma bensi quella reale.
La qualita' percepita subisce influsso da marketing, dal ns. ego ( nel caso di un bene non di prima necessita'..of course) o da scelte soventemente obbligate.
La qualita' reale e' OGGETTIVA e trascende da valutazioni che non siano squisitamente tecniche.
Siccome, parliamo di bici, pochi di noi sono dei tecnici ( tecnici veri, intendo...), indi profondi conoscitori di OGNi processo produttivo & OGNI aspetto qualitativo di OGNi songolo componente...giocoforza la Ns. valutazione oggettiva defice o ha lacune.
E' fisiologico: nessuno e' ingegnere , fiscio, chimico, saldatore professionista, progettista e designer al contempo!
Quindi ci sforziamo di valutare il Prodotto in base alle cognizioni che possiediamo. E per quello che ci manca, ci basiamo sulla qualita' percepita.
Indi poscia, volenti o nolenti, il marketing finisce con l'influenzarci.
inerentemente alla delocalizzazione...croce e delizia del nuovo millennio...l'optimum sarebbe che il beneficio economico ottento dalla delocalizzazione venga in parte( per la maggior parte) destinato all'R & D. Invece sovente e' l'utile che ne giova. Indi il guadagno del capitalista.
La legge di Keynes...estremizzata?!?
il VALORE di un bene e' una cosa, la QUALITA 'un'altra. E la stessa e', appunto, percepita o reale a seconda di come la si e' in grado di interpretare.
il VALORE di un bene , vedi appunto l'ottimo esempio dell'Urlo del demoniaco pittore, e' il riconoscimento SOGGETTIVO che viene dato ad un articolo. Diviene OGGETTIVO quando i ( o gli) attori che l'hanno determinato sono talmente capaci e lesti e abili da farne diventare lo stesso un DATO DI FATTO. Non opinabile . Insindacabile. Accettato dalla massa.
Nel caso specifico, personalmente elogio un Raffaello e mi incanto su di una Cappella Sistina, o sui Fiamminghi. Perché personalmente amo quel genere. Anch'esso universalmente accettato come ARTE. Aberro Picasso o Munch ma non il fatto che siano, appunto, di VALORE OGGETTIVO RCONOSCIUTO.
Che poi il valore stesso, se escludiamo l'arte, di un bene...sia in parte condizionato dalle performances del prodotto credo sia pacifico. Le Cedes sono auto prestigiose, di lusso, ben fatte, ecc...........un vALORE riconosciuto al blasone ANCHE per le indubbie doti di QUALITA? che , nel tempo, le auto di Stoccarda han saputo conquistarsi. Poi, di rimando, si vive anche di rimessa.....
ma resta il fatto che il ns EGO in talne scelte la fa da padrone.
la dottrina dice: cosa e' la qualita' ? tic...toc...tic...toc..
Risposta: la qualita' altro non e' che il grado di soddisfazione del Cliente,
Se uno di noi ha una
Rockrider, ne e' contento, e' appagante per l'uso che ne fa.....essa risponde ai requisiti qualitativi SOGGETTIV del suo proprietario. E non c'e' Santa che tiene. idem con patate la Methanol e' una splendida macchina, OGGETTIVAMENTE di qualita'....ma potrebbe per qualcuno non esser soddisfacente.
I temi affrontati su questo post sono profondi ed esulano da telaio,
SRAM, Audi o Cina.
Una settimana di cene conviviali non basterebbero a scambiarsi idee ed opinioni se non, alla fine, x scoprire una cosa banale: siamo NOI che dettiamo le scelte, i brand ed i target del mercato.Solamente non sappiamo o possiamo veicolarli.