Come preannunciato e previsto sabato siamo scesi in territorio bresciano e precisamente lungo le sponde del Lago d'Idro.
A dir la verità mi aspettavo maggior partecipazione da parte del nostro gruppo...
...il Monte Stino con i suoi, e non solo posso dire adesso, famosi e infiniti tornantini, diciamo la verità, è stato il nostro trampolino di lancio per spingerci a migliorare sullo stretto e sul tecnico.
Da Crone e dopo la consueta colazione al Caffè Al Porto degli amici Laura e Tiziano, partiamo solamente in due, io e Mauro [MENTION=209553]SOTO[/MENTION]).
La traccia in salita by [MENTION=1035]compagigi[/MENTION] che ringrazio da subito è tutt'altro che monotona, un susseguirsi di saliscendi incredibili fra forestali, carrarecce, mulattiere sterrate, cementate e sentieri...direi anche molto dispendiosa dal punto di vista fisico.
In direzione sud oltrepassiamo Lemprato e iniziamo a salire sulla sterrata per Forte di Valledrane che ci regala subito un bellissimo scorcio sul lago.
Dopo un breve tratto a spinta su sentiero guadagniamo un'altra sterrata che ci porta sulla provinciale 56 che da Vestone porta a Treviso Bresciano.
Inizia ora un bel traverso su sentiero
che conduce, dopo un altra bella visuale sul lago
e dopo un tratto singolare e ...attrezzato...
alla croce della Cocca di Treviso
Ce ne vuole per arrivare al primo pit stop del Passo del Cavallino della Fobbia...il tracciato è comunque molto vario come ambiente e desta curiosità ad ogni svolta.
Superata Malga Fobbia perdiamo per un tratto la traccia e innavvertitamente sbuchiamo un attimino a monte del passo.
Ora, prima su sterrata in direzione del Monte Manos e poi su bel sentiero e traverso spettacolare giriamo sul versante di Capovalle.
Un tratto veloce di discesa con fondo smosso e tecnico ci fionda al Passo di San Rocco.
Saliamo poi su bitume, prima in direzione della località Zumiè e successivamente in direzione Mandoal.
Al successivo bivio ci inerpichiamo su una ripida cementata per attaccare la salita finale del Monte Stino.
Qui incontriamo i primi due bikers della giornata...stanno scendendo e ci chiedono dove andiamo...niente di più facile gli rispondo, saliamo verso lo Stino...subito ci spiegano che da qui in poi avremmo dovuto spingere fino al soprastante rifugio, che la diritta via era smarrita...
e che si sale in sella solo dall'asfalto di Zumiè.
Gli spiego che ho la traccia di compagigi
che mi dice di continuare tenendo la sx sopra un recinto delle capre e che il tracciato dovrebbe essere ciclabile se non in alcuni tratti.
E così fu...un sentierino dapprima scorbutico e impegnativo da pedalare, date le residue forze, diventa poi via via più ciclabile con pendenze abbordabili e una variante in salita veramente spettacolare e unica...anche se il sottoscritto paga le conseguenze di un fine settimana davvero intenso d'impegni.
Guadagniamo finalmente il pianoro del recente Rifugio Monte Stino.
Durante la meritata sosta facciamo la conoscenza con tre amici bolognesi di cui un ben noto forumendolo, Roberto, alias [MENTION=16292]rango1957[/MENTION].
Dopo la foto di rito alla croce
iniziamo a scendere assieme dal ben noto sentiero dei tornantini
fino ad incrociare il bellissimo traverso per Mandoal che rapidamente ci conduce all'omonima località.
Il giro si conclude con la chicca della giornata, ovvero il sentiero 469, sistemato e ripulito da volenterosi ragazzi local che devo dire hanno compiuto un lavoro certosino e messo alla luce un trail, tecnico con innumerevoli tornantini, davvero per palati fini.
Un grazie al mio amico di avventura [MENTION=209553]SOTO[/MENTION], ai tre amici bolognesi che ci hanno accompagnato in questa splendida discesa finale e all'amico [MENTION=1035]compagigi[/MENTION] per la bellissima traccia...giro tosto da 39 km e 1730 m di D+