Sono assolutamente d’accordo che i social meritino una riflessione. Indipendentemente da cosa ciascuno possa pensare di Trump o chiunque altro la censura è sempre un fatto importante e come tale dovrebbe essere gestita con responsabilità da chi ne detiene il potere: il pensiero, che è garantito dalla libertà, non va mai censurato, piuttosto, se ha rilevanza penale, va perseguito.
Trovo le che responsabilità di Trump, aggravate dall’essere il presidente in carica, siano gravi ma altrettanto gravi trovo le censure.
La giustizia fai da te dei detentori dei social mi fa più paura di Trump, perché non è soggetta al controllo che invece ha una qualsiasi istituzione.
censura
È la parola che leggo da quando esiste questo forum se un post viene cancellato. Ti spiego perché quello che scrivi non ha alcun senso.
1. Tutti i siti hanno delle regole. Le accetti quando ti registri e accetti anche che, se non le rispetti, i tuoi commenti o il tuo account verrà cancellato. Quindi sei tu che scegli di entrare conoscendo le regole.
2. Questa cosa purtroppo non vale per la fogna dei social, ma se tu qui su mtb-mag scrivi che tizio ha ucciso sua madre e non è vero, e io non cancello il post, verrò citato in causa, insieme a te, perché non ho fatto il mio dovere e su un mio spazio ho lasciato che tu diffamasssi qualcuno.
Trump se ne è fottuto delle regole dei social, da sempre. Loro sono collusi perché hanno creato un'eccezione con scuse assurde, sapendo bene che il pazzo arancione porta visite e soldi. Purtroppo porta anche divisione e, da ieri, morte. Ora le cose dovranno cambiare, ma non citare la censura perché non sai cosa sia, evidentemente.
Vuoi vedere la censura? Prova a usare un ip cinese e cerca google o facebook.