Chiaramente è una scala approssimativa e spesso riduttiva, perchè riassumere tutte le caratteristiche di un trail in soli 6 numeri è limitante per definizione. Ha dei difetti perchè, come rilevato da molti, dipende dal giudizio di un tracciatore che, volente o meno, è influenzato dalle sue doti di guida e dal suo stile di riding.
Ma ricordo, per chi magari non arrampica, che anche la scala UIAA alpinistica, era nata con massimo 6 gradi di difficoltà, da I a VI, pensando che fosse il limite, a cui poi aggiunsero per differenziare il + e - , per poi riconoscere, negli anni '70, che il limite fosse stato superato "sbloccando" gradi del VII, VIII ormai alla portata di molti alpinisti.
Stessa cosa per la classificazione dei tiri in arrampicata sportiva della Scala Francese, con 6 gradi iniziali (con gli intermezzi a-b-c) che oggi è arrivata a 9c; o la scala americana YDS con il grado massimo teorico a 6... superato negli anni '70 il 5.9, dovettero sbloccare i decimali con il fatidico 5.10 (si... quello delle Five-Ten), oggi polverizzato dal 5.15d
Chi arrampica lo sa, ci sono dei 6c che fai ad "occhi chiusi", e magari incappi in un 5c che ti frusta male...
Ci sono delle giornate in cui il sentiero sopra casa ti tratta male e ti ricorda chi comanda, ci sono giornate dove scendi la scala dell'inferno e ti vien voglia di tornare su e rifarla...
Secondo me la varietà di interpretazione, mantenendo la funzione di sapere prima a che rischi vai incontro (rapportati alle tue doti), rende la scala utile ed intrigante allo stesso tempo.
...se so gia tutto tutto di un sentiero, forse, mi interessa poco andare a provarlo...
E poi chissa che un Ude o un Ironmike, un domani, non ci facciano vedere che l'S6 in realtà è percorribile e tocca creare un un S7 come limite invalicabile?