Anche a me certi ruggiti dei leoni da tastiera fanno ridere (amaramente).Non è proprio quello a cui mi riferivo io, ma comunque in linea di massima mi trovi d'accordo. Anche se è un principio che applicherei a cose ben più gravi...
Però se passiamo da un piano generale ed astratto a quello concreto dell' esperienza personale le cose assumono tutta un'altra sfumatura.
Perchè a forza di vedersi sfiorare dalle auto, sentirsi gridare di "togliersi dalla strada" e accorgersi di essere invisibile grazie a smartphone, navigatori e sistemi di bordo, inizi a dubitare che si tratti solo di "errori" isolati che possono notoriamente capitare a tutti, ma ti fai l'idea che sia un comportamento consolidato e non del tutto involontario. E tralascio le tavole chiodate o i rami buttati sui sentieri. Difficile non percepire questa situazione come una violenza, quasi sempre psicologica ma talvolta reale, e difficile che non si sviluppi e si accumuli rabbia.
Rabbia che aumenta a vedere come tali comportamenti non vengano mai non dico puniti ma neppure stigmatizzati, e come chiunque chieda di essere rispettato venga nel migliore dei casi deriso.
Sono d'accordo con te sul fatto che certi ragionamenti andrebbero fatti per "cose ben più gravi". Il problema è che il confine tra cosa non grave ed una grave è sottilissimo ed affidato al caso. Il confine tra un bello spavento, un soggiorno in terapia intensiva o un viaggio di sola andata al camposanto è di 20 centimetri, così come il confine tra una caduta per terra risolvibile col bacino della mamma ed uno da pronto soccorso è affidato al caso (ed anche alle circostanze, ovviamente).
Per cui io non sottovaluterei tanto la "rabbia repressa" e comunque sconsiglierei di alimentarla con l'irrisione. Anche perchè finchè questa viene sfogata in modo virtuale il danno è relativo, ma se si dovesse arrivare a vederla traboccare nel mondo reale temo che le cose sarebbero molto ma molto peggiori.
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