Muldox in azione sul fondo disastrato del Monte Baldo
Oggetto di questo test sono due coperture di casa Kenda: la nota Nevegal 2.35 Stick-E e la meno conosciuta Telonix 2.20 DTC.
La decisione di proporre le due coperture all'interno di un unico test nasce dal fatto che l'utilizzo in accoppiata ci è parso particolarmente appropriato.
In realtà abbiamo provato a montare il Nevegal al posteriore, ma è bastata un'uscita per capire che oltre ad avere una scorrevolezza troppo limitata si sarebbe consumata in brevissimo tempo. Il Telonix, per contro, ci è parso un po' stretto per l'uso all'anteriore che avevamo in programma sulle nostre bici da enduro.
All'anteriore quindi il Nevegal, per via della sezione maggiore e della mescola più morbida, mentre dietro montiamo il più "smilzo" Telonix, il quale promette maggior scorrevolezza grazie alla mescola più dura ed alla tassellatura più fitta.
Telonix da 2.20 al posteriore e Nevegal da 2.35 all'anteriore è la configurazione scelta per testare queste due coperture Kenda.
Pesi e dimensioni:
Nevegal 2.35 Stick-E:
Peso dichiarato: 760 +/- 40 g
Peso rilevato: 751 g
Ingombro su cerchio DT Swiss E540 / 2.5 atm:
_Carcassa: 55 mm
_Max: 59 mm
Telonix 2.20 DTC:
Peso dichiarato: 765 +/- 40g
Peso rilevato: 755g
Ingombro su cerchio DT Swiss E540 / 2.5 atm:
_Carcassa: 53mm
_Max: 57mm
In garage
Su entrambe le coperture è indicato un solo senso di rotazione, indipendentemente che vengano montate all'anteriore o al posteriore. Ovviamente il senso indicato è quello che, pur sacrificando un po' di trazione, garantisce maggior tenuta in frenata e scorrevolezza .
Vista la tipologia di coperture è una soluzione sulla quale concordiamo (e che generalmente già adottiamo anche con altri pneumatici ignorando eventuali indicazioni in senso contrario).
Il montaggio di entrambe le coperture sui cerchi DT Swiss E540 è stato semplicissimo e non ha richiesto l'uso delle palette cacciagomme.
Sia il Nevegal che il Telonix del test hanno i fianchi molto sottili, fatto che ha destato qualche iniziale preoccupazione in previsione di un utilizzo su rocce dissestate e che ci ha costretti ad utilizzare delle pressioni leggermente superiori a quelle abituali.
Diverso il profilo delle due coperture: tondeggiante quello del nevegal, più squadrato quello del Telonix. Quest'ultimo presenta inoltre dei tasselli più alti e ravvicinati, sia centralmente che lateralmente (6 mm l'altezza dei tasselli centrali del Telonix a fronte dei 4 mm dei tasselli centrali del Nevegal).
Per quanto concerne le mescole, evidente anche al tatto la differenza fra i tasselli laterali e quelli centrali nel Telonix. La tecnologia DTC (Dual Trade Compound) prevede infatti una tassellatura più morbida lateralmente (Stick-E) e più dura al centro.
Nel Nevegal è invece utilizzato un solo tipo di mescola, vale a dire la super-morbida Stick-E.
Le varie tecnologie adottate dai pneumatici Kenda sono spiegate qui.
Profilo tondo con tassellatura rada (specie centralmente) per il Nevegal
Più alti e fitti i tasselli del Telonix
Test Kenda Nevegal e Telonix on Vimeo
Conclusioni:
L'accoppiata Nevegal/Telonix si è rivelata una delle migliori mai provate per doti di tenuta - sia in frenata che in piega - e trazione in salita. Lo scotto da pagare è l'inferiore scorrevolezza rispetto ad altre coperture, ma si sa che la moglie ubriaca e la botte piena non vanno d'accordo.
Le spalle sottili, e perciò cedevoli, costringono a pressioni più elevate di quelle utilizzabili con altre coperture di tipologia simile. Un peccato, perchè probabilmente basterebbero 50/100 grammi in più di peso per ovviare all'inconveniente. Arrivando a circa 850 grammi sarebbero comunque allineate a molte concorrenti indirizzate ad un uso enduro/freeride pedalato e diventerebbe arduo trovare loro un solo difetto.
ATTENZIONE: http://www.mtb-forum.it/community/forum/showpost.php?p=3196860&postcount=69
Aggiornamento: http://www.mtb-forum.it/community/forum/showpost.php?p=3198194&postcount=101
Si ringrazia www.mottolino.com per la collaborazione