Leggo anch'io il post solo ora, giusto per condividere, dopo 2 anni di fermo, riprendo la mtb per un bellissimo giro con un mio amico, dopo una ventina di km per boschi, al mio amico si distrugge al forcella. Chiama suo padre col furgone e carica la mtb rotta. Io, gasato dal giro preferisco proseguire, da solo, su sentieri che non conoscevo (incosciente!!) Insomma... mi perdo. prendo tutti i sentieri possibili verso valle. Dopo un'altra ora in mezzo alle pietraie, in buona parte fatte a piedi, vedo 50mt. di single track che sembrava tranquillo... ero distrutto e sono salito in sella, tutto ok, finchè non ho incontrato un sasso sporgente nascosto dall'erba, l'anteriore si impunta e io volo qualche metro avanti. Mi sono già rotto qualche osso, per cui mi rendo conto immediatamente, dal profilo del mio braccio sx, che ho rotto qualcosa. Mollo la mtb in mezzo al bosco, il telefono nello
zaino (per cui irraggiungibile). Mi incammino sperando di incrociare la strada prima possibile. Beh, faccio 30mt e mi ritrovo sulla strada asfaltata AAARRRRGGGHHH!!!
Proseguo 10-15 minuti verso valle finchè incontro un buon samaritano che mi accompagna alla cività, chiama il mio amico che mi viene a prendere e mi porta in PS.
Diagnosi: capitello radiale esploso, operazione con innesto della protesi ed alcuni mesi per il recupero...
Morale: non andate MAI in cerca di nuove emozioni da soli e se siete stanchi, piuttosto che rischiare, spingetela la bike, perché in caso di imprevisti, non avrete la forza né fisica né mentale per reagire.