[img] Viaggio bici+treno 2012, Germania e Rep. Ceca

ottomilainsu

Biker assatanatus
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Su per i monti
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Grazie di nuovo!

Per vederli... non ci sono problemi, basta partire e andarci.
Parlo come se fosse semplice, è vero, non sono proprio a due passi e comunque una vacanza ha sempre un costo.
Organizzandosi si può comunque spendere una cifra assai contenuta.
E una volta da queste parti la facilità di girare compensa tutto.
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
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Su per i monti
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E' molto variabile.
Cerco di non spendere più del necessario, ma non mi creo problemi se per una notte devo stare in un albergo "costoso".
Quest'anno ho speso dai 10 euro per una stamberga "tutto compreso" in Rep. Ceca, ai 60 - 70 di un paio di alberghi in zona comoda per la stazione, come a Dresda e Norimberga dove, arrivato tardi la sera, ho evitato di girare per trovare una soluzione economica.
Anche a Praga ho preferito non rischiare e prenotare un po' prima, in un posto conosciuto, anche se relativamente costoso.
Ma indicativamente si spende dai 30 ai 40 euro per un buon alloggio in Germania, un po' meno se è un b&b, un po' di più se in centro in una città medio-grande.

Viaggiando in due le spese calano parecchio, perché camera singola o camera doppia negli alberghi standard costano praticamente la stessa cifra.

E' chiaro che se uno cerca ostelli, campeggi o altre modalità può spendere assai meno, ma questo comporta la programmazione, cosa che io non intendo fare se non per assoluta necessità.
Mi piace partire e andare avanti finché ne ho voglia, mi adatto a quello che trovo per dormire.
Un po' di anni fa ho dormito nell'atrio di una stazione, non c'erano altre possibilità, capita; ma almeno ero al coperto, fuori diluviava.
 

nemox

Biker velocissimus
28/10/06
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Padova
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Tutto molto bello però... ci prendo tanto gusto a leggere i tuoi report che uno solo in un anno comincia a non bastarmi più... Non è che potresti farne tre o quattro di questi viaggi nel 2013?! :-|
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
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6/ Dal Rennsteig a Nordhausen.

Ho passato la notte qui, nel silenzio di una tranquilla località di villeggiatura, con atmosfera d'altri tempi.

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Rispetto alla nostra "modernità" qui sembra di essere rimasti a qualche decennio fa, basta guardare questo palo della luce.

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Sono in cima allo spartiacque, da qui si scenderebbe rapidamente verso Ilmenau, Arnstadt, Erfurt e via per Nordhausen.
Ma non ho intenzione di fare una tirata in bici, passerò più a ovest e piglierò un treno per Nordhausen.

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Rennsteig Bahnhof, 795 metri di quota... la ferrovia per Ilmenau ha qui il culmine, raggiunto con delle rampe al 60 per mille, incubo dei macchinisti che dovevano portar su il treno con le locomotiva a vapore e ancor peggio dopo, con i "moderni" mezzi a trazione Diesel.
In cima non c'è lo spazio per creare una stazione abbastanza lunga, così anche qua hanno risolto un regresso.
Impossibile che "scappi un treno" in questo modo; altrove è successo, dieci anni fa da Calalzo scapparono due automotrici e per un miracolo tutto è finito senza danni.

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A sinistra si scende verso Schleusingen, a destra si va a Ilmenau.

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I segnali sono accesi, qualcosa è ancora attivo.

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Questa ferrovia non è più di proprietà statale, è stata acquistata da una compagnia privata http://www.rennsteigbahn.de/ che la utilizza per scopi turistici.
Le pendenze estreme la precludono al servizio viaggiatori con i mezzi moderni, che qui non possono circolare dato che sono privi del classico "freno motore".
Nelle locomotive a vapore era ottenuto iniettando acqua nei cilindri e questa vaporizzando determinava una notevole contropressione sufficiente per controllare la velocità.
Anche alcune locomotive diesel della DDR potevano sfruttare il freno motore in quanto dotate di trasmissione idromeccanica appositamente concepita.
E' quantomeno particolare che si possa salire e scendere con le vecchie locomotive a vapore mentre con le moderne automotrici e locomotive no.

Quassù, per l'appunto, passa il "Rennsteig", antico e tradizionale cammino che si sviluppa nella Foresta di Turingia.
Di fatto è l'unica attrazione di questa zona, a quanto pare ben frequentata se ogni anno circa 100000 persone lo percorrono.
Non saranno i numeri del Cammino per eccellenza, quello di Santiago, ma sono di tutto rispetto.

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Sulle Dolomiti, con tutto il ben di Dio che abbiamo, ultimamente va sempre meno gente su sentieri e alte vie.
Un po' perché la maggior parte sono percorsi alpinistici, preclusi ai più, un po' perché forse l'italiano medio è assai pigro, ma credo che parte della colpa sia nostra, abbiamo gente che vede di cattivo occhio i turisti e non vuole "profanatori" in montagna.
Poi magari piange se il turismo va altrove e, chiuse le fabbriche, la gente dovrà di nuovo emigrare all'estero.
Si calcola che i bellunesi sparsi per il mondo, i loro discendenti diretti, siano circa il doppio dei bellunesi residenti in provincia di Belluno.
Numeri destinati a crescere, temo.
Mah...

Ritorno verso Schmiedefeld, si può apprezzare la discesa della ferrovia.

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Da Schmiedefeld punto verso Suhl, ovvero salgo e scendo un po'; il cielo è alquanto minaccioso.

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Ma la minaccia resta tale.
Sono parecchio in alto, e devo scendere.

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Meno male che ho i freni a disco, e che la affronto in discesa!

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Suhl è un po' deludente, c'è poco da vedere, l'edificio più antico è probabilmente la stazione!

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Il centro è ben tenuto, pedonalizzato come in tutte le cittadine tedesche.

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Qualche casa ha un aspetto un po' triste.

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Ora devo valicare nuovamente il massiccio della Foresta di Turingia, ma la sorpresa è dietro l'angolo.
La ciclabile affianca la ferrovia, butto l'occhio e dalla scarpata affiora qualcosa.
Così mi fermo a cercare e saltan fuori i "souvenirs", questo è addirittura "made in Bulgaria".

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Dalla ruggine questi devono essere rimasti nel terreno per moltissimi anni.

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Riparto non poco appesantito, circa 10 kg di carico in più.
Lasciarli?
Giammai, li spedirò a casa per posta alla prima occasione utile.

Oberhof è stazione di valico, la ferrovia entra in una lunga galleria, ma la strada sale ancora un bel po' per arrivare al paese.

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Sappiamo bene che l'Unione Europea mette a disposizione ingenti fondi per le aree svantaggiate.
Qui li hanno adoperati per rifare completamente la ferrovia.
E noi? Se non erro siamo al primo posto per "incapacità nell'utilizzo dei fondi europei".

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Notare la carta delle ferrovie del "Libero Stato di Turingia"; in un colpo d'occhio sai come puoi arrivare in una data località.
Da noi una amministrazione ha risposto, ad una osservazione, che una cartina simile "non sarebbe capita dalla gente.
O siamo tutti degli idioti o, per darsi una patente di superiorità, quegli amministratori considerano che gli idioti siamo noi.
Scusate il tono polemico.

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Fatto sta che da qui si sale al 12% e la bici è carica... pazienza.

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Comuque arrivo in cima senza tanti problemi, anzi mi faccio pure una chiacchierata con uno che sale in MTB e sta faticando più di me per affrontare la pendenza.
Evito di specificare quanto pesa la mia bici...

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Questo è il punto più alto del Rennsteig.

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Monumento al lavoro del boscaiolo, in perfetto stile del socialismo reale.

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E poi... si scende!
Ora è tutta discesa, la strada è riservata alle bici.

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VEB, "Volks Eigentum Betrieb", più o meno "Industria del Popolo", così erano definite le aziende nella DDR.

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Qui gli uffici postali sono dati in concessione a piccoli negozi, solitamente cartolerie/edicole/casalinghi, così sono aperti con normale orario di negozio tutti i giorni; ne approfitto per alleggerirmi del carico.
Ora si può correre, è tutta pianura, verso Arnstadt, su ottime strade ciclabili.

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Passata Arnstadt punto su Erfurt, da lì prendo un treno per Nordhausen; la pianura da attraversare sarebbe troppo lunga e monotona.

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Domani è domenica e voglio salire sull'Harz con il treno a vapore, percorrendo il tratto meridionale della HSB.

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Il trenino è già pronto per l'indomani.

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Traccia GPS: http://tc.mtb-forum.it/traccia.php?id=15950

6/ Continua.
 

flapane

Biker serius
Una cosa curiosa, che ho notato anche nei precedenti report, è che sembra non ci sia mai nessuno per strada, se non sporadici ciclisti.
Capisco che la mentalità delle ferie tutte ad agosto sia italiana, e magari stessero tutti a lavoro, ma non vedo neanche qualche bambino...

La piantina ferroviaria della Turingia è stata adottata in maniera simile anche in Campania grazie a quella gran persona del Prof. Cascetta ed alla sua "metropolitana regionale", prima che arrivasse la nuova giunta di colore opposto, il cui obiettivo dichiarato è distruggere il tpl.
 

ottomilainsu

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Una cosa curiosa, che ho notato anche nei precedenti report, è che sembra non ci sia mai nessuno per strada, se non sporadici ciclisti.
Capisco che la mentalità delle ferie tutte ad agosto sia italiana, e magari stessero tutti a lavoro, ma non vedo neanche qualche bambino...

Per strada è diffcile trovare tante auto, semplicemente perché le bici hanno le loro strade riservate.
Quando fotografo cerco di non inserirne mai troppe nell'inquadratura, aspetto che passino.
Escludendo le grandi città il traffico è molto inferiore al nostro, ci sono meno macchine che in Italia, specialmente negli stati ex DDR lo si nota.
In Turingia le scuole ricominciano già ad agosto, se non ricordo male in quei giorni erano già a scuola; in Sassonia a ferragosto lavorano normalmente.
Solitamente i tedeschi non girano troppo per le strade, si incontra gente nelle zone pedonali.
Anche lì cerco di fotografare evitando di inquadrare direttamente persone e soprattutto bambini, preferisco evitare possibili problemi, i tedeschi tengono molto alla loro "privacy".


La piantina ferroviaria della Turingia è stata adottata in maniera simile anche in Campania grazie a quella gran persona del Prof. Cascetta ed alla sua "metropolitana regionale", prima che arrivasse la nuova giunta di colore opposto, il cui obiettivo dichiarato è distruggere il tpl.

Da loro le mappe di questo tipo sono la regola, quella bavarese è impressionante per la quantità di informazioni.
Da noi, come al solito, lo sport preferito è il disfare quello che hanno fatto gli altri, non importa se era una cosa buona.
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
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7/ Ritorno sull'Harz.

Nel 2009 ero salito dalla parte di Wernigerode, questa volta intendo salire da Nordhausen e scendere in bici sul versante nord.
Ritorno qui per rivedere dei luoghi che avevo lasciato un po' da parte, ero transitato un po' di corsa e mi ero ripromesso di tornare.
Nordhausen è una bella cittadina, anche l'albergo merita una considerazione.
Lo stile è quello di tanti anni fa, epoca DDR, non molto diverso da quello dei nostri anni '70.

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La città è favorita dal suo sviluppo su ampi spazi, qui si circola fin troppo agevolmente in bicicletta.

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La rete tramviaria è molto moderna.
Scordatevi i tram traballanti e sferraglianti che arrancano in certe nostre città, questi sono silenziosi e veloci.
Per essere una città di soli 45000 abitanti possiede tre linee tramviarie.
Sto pensando alle polemiche su città come Padova o Mestre dove si ritiene che un tram non abbia senso di esistere, e sono città di dimensioni ben più grandi.
Non avrebbe senso perché fa rumore, perché le bici si incastrano nelle rotaie, perché le auto non possono più percorrere certe strade...
E allora qui come la mettiamo?

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Della città antica non rimane molto, questo è il municipio.

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Quando vedo questi cartelli penso che per fortuna, da qualche parte, c'è ancora il senso della ragione.

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Quando in Italia si stabilì che le bici possono andare contromano nelle strade a senso unico, purché siano soddisfatte alcune condizioni, si levarono cori di persone indignate, per il 99,999% automobilisti che non vogliono "ostacoli" sulla loro strada.
Li spedirei tutti qui per un po', ovviamente in bici, a pedalare per imparare l'educazione.

Ma non si deve dimenticare che da queste parti, un poco più verso nord, nelle "fabbriche" scavate nel massiccio dell'Harz, i tedeschi avevano avviato la costruzione delle famose V2.
Il campo di Mittelbau-Dora era destinato ai lavori forzati, prigionieri di varie nazionalità furono impiegati in stato di schiavitù in condizioni terribili, principalmente per la produzione di materiale bellico.
Oggi è un memoriale, uno dei tantissimi che si possono trovare ovunque in Germania.

In stazione il treno è pronto, i macchinisti stanno accudiendo la locomotiva, tra una oliata e una passata di straccio per lucidarla.

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Mi piazzo in coda al treno, un po' per fare qualche foto durante la salita, ma soprattutto perché nell'ultima parte della salita mi troverò in testa.
Per il momento è quasi vuoto.

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Si parte, la marcia è lenta e non si superano i 40 km/h.
I passaggi a livello hanno giusto le croci di S. Andrea, nient'altro.
Solo quelli sulla strada principale hanno le barriere.
Anche questo è segno di educazione; arriva il treno? Ti fermi e lo fai passare, poi passi anche tu.
Non ti fermi?
Beh, la locomotiva pesa sessanta tonnellate, fai tu...

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Non ci sono separazioni fisiche tra la ciclabile e la ferrovia, è abbastanza chiaro che sul binario cammina il treno e non altro.

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Un tram... ma non c'è la linea elettrica.
Va a batteria. Evidentemente la spesa di elettrificare molti chilometri di ferrovia non valeva il risultato, molto meglio acquistare alcuni tram con le batterie di accumulatori.
Tanto più che oggi con le tecnologie elettroniche la gestione di più sistemi di alimentazione è quasi uno scherzo.
E qui ritorna in mente il gommotram di Padova, quel coso fabbricato da una ditta fallita che in alcuni tratti va a batteria.
Anche i tram normali possono camminare con alimentazione da batteria di accumulatori e, a differenza di quello patavino, sono dei prodotti standard realizzati in grande serie.
Ma noi siamo sempre degli specialisti nel complicare le cose, in questo caso siamo andati a comperare un prodotto francese che ha avuto ben poco successo.

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Tra curve e controcurve si arriva a Eisfelder-Talmuhle, stazione di diramazione.

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Per i treni ordinari vengono usate delle piccole automotrici.

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Questo lo fanno di proposito: in uscita dalla stazione i due treni viaggiano in marcia parallela, anche questo è una attrazione.

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il percorso è ancora lungo, il paesaggio tutto sommato un po' monotono, sempre all'interno di una fitta foresta.

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Stazione di Benneckenstein.

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Elend, 506 m s/m.

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Drei-Annen Ohne, bisogna far sosta per il pieno d'acqua.
Anche il treno si riempie con i passeggeri che salgono da Wernigerode e devono cambiare per il Brocken.

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Si riparte alla volta della cima.
Il treno è pieno e per la mia "disperazione" dovrò restare sul terrazzino. :smile:

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Le piccole carrozze sono del tipo "a terrazzini", vale a dire che durante la marcia si può stare anche all'esterno.

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Ai 1141 metri del Brocken fa piuttosto fresco, nel tempo che serve per scendere e rimettere su le borse hanno già fatto fare il salto alla locomotive, un quarto d'ora e il treno riparte in discesa.

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Scendo anch'io, ma... al passaggio a livello mi fermo per riprendere questo che sale.

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Di nuovo a Drei Annen Hohne, un treno aspetta che la locomotiva faccia rifornimento.
Notare la "cabrio-wagen".

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La discesa verso Wernigerode è corta, sono ormai alla periferia.

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E qui c'è la sorpresa.
Il treno cammina per la strada, passa davanti alle linde casette della periferia.
Non ci sono barriere, semafori, cancellate, solo qualche segno sulla strada per ricordare che la sosta non è opportuna.
Attenzione quando si esce in retromarcia dal garage...

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Palo della luce con decorazioni in ghisa.

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La "cabrio-wagen" è piena e attaccata a ridosso della locomotiva.
Sconsigliato se si è vestiti di bianco, se si hanno i capelli lunghi e ricci. :smile:
E si paga pure il supplemento!

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Il capolinea di Wernigerode.

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Con dei sovrapassi fatti in questo modo è uno spasso andare in bici!

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Due foto al centro, strapieno di turisti.

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Mi dirigo verso Halberstadt.
In un paesello a metà strada...

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Manca poco ad Halberstadt.

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7/ Continua.
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
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8/ Si torna indietro.

Oggi ritornerò a Sonneberg.
Non intendo proseguire lungo la pianura sebbene da qui la strada verso Dresda e Praga sia più breve, ho lasciato troppe cose in sospeso, me ne sono andato via un po' troppo frettolosamente.

Acquisto un Sachsen-Ticket, che mi permette di girare tutto il giorno tra Sassonia e Turingia, così da Halberstadt prendo un treno per scendere a Oberhof.

Due foto di Halberstadt, sempre bella da vedere anche se il lunedì mattina è praticamente impossibile vedere qualcosa dall'interno.
Questa regione è caratteristica per lo stile romanico fortificato, le chiese sono realizzate con una imponente facciata ornata da due alte torri.
Ad Halberstadt sono assai slanciate e raffinate, mentre quelle che si possono incontrare nei piccoli paesi sembrano delle vere e proprie fortezze.

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Eccomi in stazione.
Già, la stazione, tre anni fa era un cantiere, tutto per aria.
Oggi è tornata come'era, perlomeno all'esterno, dentro è tutta nuova.

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Il primo cambio è a Magdeburg, poi cambio per Erfurt e lì per Oberhof.
Il treno è quasi vuoto, notare la luminosità degli interni, grazie ai grandi finestrini.

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Magdeburgo, cambio al volo, pochissimi minuti per la coincidenza.

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Erfurt, devo aspettare "un po'", circa 20 minuti.

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Quando vedo queste soluzioni mi arrabbio.
Non verso i tedeschi, verso gli italiani.
Perché in stazione il terzo binario centrale permette il disimpegno dei convogli che possono partire senza ingombrare i binari di servizio viaggiatori, perché un marciapiede può ospitare due treni e così la stazione garantisce un numero doppio di treni con gli stessi binari, perché là in mezzo può transitare qualcosa che non ferma, perché si può fare il salto macchina senza bloccare mezza stazione, perché...
Fallo capire a quelle teste di legno di RFI, fallo capire... loro ti ripeteranno che è pericoloso.
Difatti a Erfurt ci sono migliaia di morti l'anno per scontri ed eventi catastrofici.
Bah!

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Si, ma perché parte così?
Semplice, sul binario c'è un altro treno.

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Rieccomi a Oberhof.

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Qui il servizio non è del tutto cadenzato, la base è biorario, vale a dire che ogni due ore c'è un treno dello stesso tipo.
Ma la cadenza è di fatto ben più stretta perché sono treni rapidi RegioExpress e regionali della STB si alternano uno ogni ora, con l'aggiunta dei rinforzi per le fasce pendolari.
Così il servizio cammina dalle 4.47 del mattino fino a mezzanotte e quarantanove.
Non siamo in una grande metropoli, siamo in mezzo alle montagne della Turingia, in una stazione a 4 km dal paese più vicino, linea a trazione Diesel solo parzialmente a doppio binario.
Cari Chisso, Zaia, Reolon, Bond, Toscani... andiamo a fare il Rennsteig? Con il Thuringen Ticket vi costa solo 6,60 euro a testa viaggiare per tutto il giorno, da quste parti.
E vale in Turingia, Sassonia e Sassonia-Anhalt.
E pure il Sachsen-Ticket vale in Turingia e Sassonia-Anhalt, eccetera eccetera.
E nel fine settimana vale dalle 00 alle 03 del giorno dopo.
E se ti porti un figlio o fratello con meno di 15 anni, viaggia gratis.
E le bici viaggiano gratis.
E... la Turingia, la Sassonia, la Sassonia-Anhalt messe insieme sono più grandi del Veneto, hanno più ferrovie, e sono molto più povere...

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Non faccio molta strada in bici, sono qui per un motivo ben preciso.
Andare a "funghi", e ne trovo ancora. :mrgreen:
Così a Zella-Mehlis spedisco un pacchettino (18 kg :mrgreen:) verso casa e riprendo il treno, verso Grimmenthal e Sonneberg.

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A Grimmenthal altro cambio, in un posto che è in mezzo alla campagna.
Ma qui si fa "nodo" per Sonneberg, Eisenach e Wurzburg.
Dimenticavo... la relazione Erfurt - Wurzburg è effettuata con pendolini Diesel Vt612, ma la linea da Schweinfurt in giù è elettrificata.
Mica ti fanno cambiare treno.

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A Grimmenthal non ci sono sottopassaggi, opere ciclopiche o altro.
Il binario di transito è separato, i binari di servizio viaggiatori hanno il marciapede alto, vi si accede per un passaggio a raso.
E qua c'è un treno ogni ora per ogni direzione, visto che incrociano tre linee abbiamo sei treni ogni ora.
Non vedo un cimitero pieno di croci dei caduti travolti dal treno.

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L'allestimento del treno, il "solito" RegioSprinter, è molto più lussuoso di quello spartano e denso della Agilis.
I sedili sono degni di una prima classe, in velluto, imbottitura abbondante, comodi, ampi.

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La linea che raggiunge Sonneberg è quanto di più secondario si possa immaginare.

I primi 40 km, da Grimmenthal a Eisfeld sono lungo la Werrabahn, oggi secondaria a semplice binario, ma un tempo linea principale tra Eisenach e Coburgo, spezzata dalla divisione della Germania.

A Hildburghausen si fa incrocio, i macchinisti si scambiano documenti e la "pistola laser" per azionare i PL.

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Da Eisfeld a Sonneberg si percorre la Hinterlandbahn.
Costruita tra notevoli difficoltà di tracciato ed economiche, aperta nel 1910, nel 1945 perse importanza perché la divisione della Germania aveva bloccato il transito principale tra Sonneberg e Coburg.
Dopo la riunificazione le pessime condizioni della linea, i lunghi tempi di percorrenza (62 minuti per 33 km) e lo scarso traffico ne decretarono la chiusura nel 1997.
Il Libero Stato di Turingia acquisì la linea, eseguì importanti lavori di ammodernamento, diede in gestione l'infrastruttura alla DB-Netz (gestore della rete statale) e la riaprì nel 2002.
La velocità massima di esercizio è di 60 km/h, ma i mezzi impiegati permettono di garantire la percorrenza in 42 minuti.
Dunque: la ferrovia è di proprietà della Turingia, la manutenzione è della DB-Netz e i treni sono della Sud-Thuringer-Bahn, compagnia privata con sede a Meiningen.
Così si fa da queste parti.

E' zeppa di passaggi a livello, molti incustoditi senza barriere e segnali luminosi, solo croci di S. Andrea.

A Rauenstein c'è la "sorpresa".
La linea scende lungo un fianco della valle con una pendenza del 28 per mille, passa il fondo e risale.
Impossibile realizzare una curva adatta, quindi si fa il regresso.
Con scambi tallonabili! Ovvero, il treno entra dritto perché lo scambio si sposta da solo quando lo prende "a rovescio", mentre quando esce passa sull'altro binario perché preso "di punta" lo fa deviare.
Non serve nessuna persona per manovrare o presidiare questo posto.
Da noi, sulle linee secondarie, li hanno eliminati.
C'è giusto il tempo di un paio di foto, perché si resta fermi per tre minuti esatti; il cambio banco, compreso lo spostamento del macchinista non comporta più di due minuti di perdita di tempo.
E poi via, di nuovo.
Con la vecchia gestione qui si perdevano 12 minuti per il "salto macchina"; da noi 12 minuti a volte non bastano per il cambio banco, perché c'è sempre qualcosa che non funziona...

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A Sonneberg scendo, mi sistemo e poi torno in stazione.
Perché in realtà un pezzo di questo treno prosegue per Neuhaus am Rennweg e, visto che il biglietto è ancora valido, dopo cena ripiglio il treno e mi faccio il giro fin su.

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Anche stavolta me lo faccio in cabina, il treno viaggia con il solo macchinista, niente controllore o altro.
Anche stavolta il macchinista, incuriosito dalla mia curiosità, mi invta a sedere al suo fianco.

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Ripercorro in treno la zona che avevo attraversato in bici il terzo giorno, così vedo come fanno con gli altri due regressi che ci sono, a Lauscha e Ernstthal am Rennsteig.
Come fanno? Come prima.
Tre minuti e si riparte, treno fermo non porta gente, mica son qua per far girare i trenini sul plastico!
Dalla cabina vedo anche altre cose interessanti. :mrgreen:

A Neuhaus il tabellone delle partenze è eloquente.
Il treno cammina dalle 4.23 alle 22.10, da Sonneberg il servizio comincia alle 4.46 e termina alle 21.46.
L'incrocio è solitamente a Lauscha.
Le prime e le ultime corse sono scadenzate per favorire i pendolari, poi la cadenza è rigorosamente oraria.
Diciannove coppie di treni che servono un paesello (così li definiamo in Italia) di 5500 abitanti.
Il biglietto A/R costerebbe 11,40 euro, ma 5 persone con il Thuringen-Ticket spendono solo 6,60 euro a testa, viaggiano tutto il giorno e possono pigliare il bus e proseguire per dove vogliono.
Veramente costa caro viaggiare in Germania?

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Buonanotte.

8/ Continua.
 

flapane

Biker serius
ottomilainsù;6320773 ha scritto:
Cari Chisso, Zaia, Reolon, Bond, Toscani... andiamo a fare il Rennsteig? Con il Thuringen Ticket vi costa solo 6,60 euro a testa viaggiare per tutto il giorno, da quste parti.
E vale in Turingia, Sassonia e Sassonia-Anhalt.
E pure il Sachsen-Ticket vale in Turingia e Sassonia-Anhalt, eccetera eccetera.
E nel fine settimana vale dalle 00 alle 03 del giorno dopo.
E se ti porti un figlio o fratello con meno di 15 anni, viaggia gratis.
E le bici viaggiano gratis.

6 euro e 60... con quel prezzo, più o meno (dai 5,60 ai 7, a seconda del giorno della settimana), si può andare e tornare da Napoli a Caserta , a 30km di distanza (senza bici, perchè la bici paga, se non è pieghevole). La bici paga un biglietto di seconda classe aggiuntivo, quindi, in quel caso, i costi raddoppiano. Volendo fare il biglietto giornaliero, costerebbe 10,20eur (sempre senza bici, ovviamente).:arrabbiat:
Ah, dal primo Aprile le tariffe sono aumentate. Evidentemente non erano a livello del lussuoso e capillare servizio offerto.
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
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6 euro e 60... con quel prezzo, più o meno (dai 5,60 ai 7, a seconda del giorno della settimana), si può andare e tornare da Napoli a Caserta , a 30km di distanza (senza bici, perchè la bici paga, se non è pieghevole). La bici paga un biglietto di seconda classe aggiuntivo, quindi, in quel caso, i costi raddoppiano. Volendo fare il biglietto giornaliero, costerebbe 10,20eur (sempre senza bici, ovviamente).:arrabbiat:
Ah, dal primo Aprile le tariffe sono aumentate. Evidentemente non erano a livello del lussuoso e capillare servizio offerto.

Almeno in Campania avete l'integrazione tariffaria, qui in Veneto siamo all'età della pietra.
Per il resto siamo nella stessa barca, un disastro che più disastro non si può.

Le tariffe tedesche, per il viaggio semplice, sono molto care.
Ma basta aver bisogno di fare un po' di strada in più, o dover prendere un autobus, o solo il viaggio di andata e ritorno per rendersi conto che nel trasporto regionale una persona non paga mai più di 21 euro.
Nei feriali vale a partire dalle 9, nei festivi tutto il giorno.
E se si è in comitiva il costo si abbatte drasticamente, 6,60 euro per tutto il giorno sono una autentica miseria.

La riprova la ho avuta tre giorni fa con la gita a Monaco che ho fatto con una mia classe.
Il biglietto giornaliero per 5 persone costa 10,60 euro.
2,12 euro per viaggiare tutto il giorno con metro, tram, bus nella città di Monaco e vale fino alle 06:00 del mattino seguente.
Ovviamente i mezzi camminano 24h/24.
Quando lo ho spiegato ai miei alunni ho visto gli occhietti illuminarsi, anche se ufficialmente il coprifuoco era a mezzanotte. :rosik:
 

ottomilainsu

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9/ Tra Neuhaus e Grafenthal.

Che cosa ho visto la sera prima?
Eh...
Ma prima ancora qualche parola su questa zona.
Dopo la chiusura della Cortina di Ferro da Sonneberg si poteva raggiungere il resto della DDR solo tramite la ferrovia che si arrampicava quassù.
A Ernstthal scendeva attraverso Grafenthal fino a Probstzella, da dove si proseguiva per Saalfeld, Lipsia e Berlino.
La diramazione per Neuhaus fu chiusa già nel 1968.
Una ripresa parve esserci dopo il 1973, quando la zona di Sonneberg non venne più dichiarata zona di confine chiusa e il turismo potè raggiungere l'altopiano del Rennsteig.
La riunificazione rappresentò il colpo di grazia: la fine di molte industrie, la cessazione del traffico merci, la motorizzazione, la riapertura delle vie di comunicazione più dirette, decretarono la chiusura nel 1997 della linea tra Ernstthal e Probstzella, ormai in condizioni precarie di manutenzione.
Anche il resto della linea, nonostante lavori di risanamento, fu chiuso nel 1999, i treni erano desolatamente vuoti.
Perché?
Perché il capoluogo, Neuhaus, non era collegato dalla ferrovia; inutile tenerla aperta fino a Lauscha, a metà strada.
Ma anche qui la Turingia divenne proprietaria della linea, la ammodernò e nel 2002 la riaprì fino al capolinea di Neuhaus.
Dopo quasi 35 anni la ferrovia tornava a servire Neuhaus.
I treni sono i RegioShuttle 650 nell'allestimento da 71 posti a sedere.
Il numero di viaggiatori sulla linea ha abbondantemente superato le previsioni iniziali.

Così riprendo il treno e salgo fino a Neuhaus, da dove scenderò nuovamente facendo qualche sosta oportuna.

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Cerco di scendere lungo la ferrovia, perché avevo notato qualcosa.
E così trovo più di uno scorcio panoramico.

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Questo viadotto è stato completamente ricostruito per consentire al treno di arrivare fin lassù, a quasi 900 metri di quota.
Forse la foto sarebbe stata più bella con un ponte ad archi, ma va bene così.
Si realizzano le opere finalizzate al servizio.
Da noi... si fanno opere e si chiudono le linee.
C'è poco da parlar male dei tedeschi, guardiamo come ci comportiamo a casa nostra prima di criticare gli altri.

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Ecco che cosa cercavo.
Qui, molti anni fa, quando la Stasi e la Volkspolizei non facevano ormai più paura, quando anche un palo di legno era un oggetto prezioso, quando non c'erano soldi per acquistare materiali da costruzione e la ferrovia era abbandonata a sé stessa, si sono portati via i pali, segati alla base e appena sotto alle mensole.
A me interessa il resto, non serve nemmeno far fatica, basta raccogliere, e c'è un po' di tutto: pezzi originali del primo equipaggiamento, rimpiazzi di epoca postbellica della prima DDR, rimpiazzi anni '80 fabbricati in Bulgaria.

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In paese riesco a trovare una scatola bella capiente, un bel po' di cartone per l'imballaggio e la spedizione.

Intanto gustatevi la vista su Lauscha.

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Scendendo a valle...

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... ne trovo ancora.
Ce ne sono dappertutto, ai piedi del rilevato.

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Non ritorno a Sonneberg, scavalco le colline per scendere a Heinersdorf, dove è conservato un pezzetto del muro, ormai quasi completamente eliminato.

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Qui passava il confine, qui hanno lasciato una piccola testimonianza.
L'acqua poteva passare, la gente no.
Anche i fiumi e i torrenti erano stati sbarrati con un incredibile sisitema di sbarramenti, griglie, reticolati.

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Un pezzetto del muro ricorda la divisione.
Di qua era Ovest, di là Est.
Di qua sono in Baviera, di là in Turingia.
Per fortuna qua e là una testimonianza è rimasta. Il terribile passato forse noi non lo possiamo capire, qui è prevalsa la voglia di dimenticare, quindi si è eliminato tutto e il poco che resta non può minimamente rendere l'idea.
La DDR era, in pratica, un unico, ininterrotto campo di prigionia.

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Questa è sempre stata zona di confine, questo antico forte sulla strada per Saalfeld lo testimonia.

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Rientro in Turingia, la meta di oggi è Probstzella.
Da lì piglierò un treno verso Dresda, ma domani, perché è tardi ed è il caso di trovare un posto per dormire.

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Solo che... non c'è traccia di alloggi, questo è un luogo di transito dove le uniche presenze sono queste due locomotive che aspettano il loro treno, per spingerlo su verso il passo che conduce a sud.
O prendo il treno e vado fino a Saalfeld, o mi sposto nei dintorni dove pare che ci sia qualche alloggio.

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Trovo una sistemazione a Gebersdorf, lungo la valle di Grafenthal, in comoda e fin troppo tranquilla posizione.
Mi sa che domani partirò un po' tardi per Dresda... :mrgreen:

Percorso di oggi: http://tc.mtb-forum.it/traccia.php?id=15939

9/ Continua.
 

ottomilainsu

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10/ Si va a Dresda, ma prima...

Prima di tutto una foto al posto dove ho dormito.
L'unico alloggio in zona, ma ci tornerei subito.

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E poi non posso non dare un'occhiata alla ferrovia, ci sono certi alberi dove crescono dei particolari funghi :mrgreen: .
Mi domando perché li abbiano lasciati a terra, legati con il filo, pronti per essere raccolti.
Meglio così, fatica minima e risultato massimo.

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Graefenthal è un grazioso paesello, lindo e ordinato.

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Questa era la stazione... l'orologio è fermo alle 9.27 di chissà quale anno, qui non passa più niente dal 1997.

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600 + 25 anni fa veniva fondata Graefenthal.

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Si è fatto tardi, meglio scendere a Probstzella e pigliare il treno, non prima di aver spedito un altro scatolone di isolatori.

Notate qualcosa?

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Da lassù, in cima alla collina, vi spiavano.
Per venire da queste parti serviva un permesso speciale.

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In stazione acquisto il biglietto, controllo gli orari delle possibili soluzioni alternative.
Mi avvisano che per lavori il treno potrebbe ritardare...

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... e che l'ascensore a Gottingen è fuori servizio, se ne avessi bisogno posso chiamare per avere assistenza.

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Da noi ritardano normalmente senza dirti nulla, gli ascensori sono fermi da anni e dicono sempre che "faremo, faremo...". Ma Remo non s'è ancora visto.

Non devo aspettare molto, passa un ICE per Monaco...

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... e questa macchinona aspetta il merci per dargli una spintarella su, verso il valico che porta a Lichtenfels, questa è una linea importante per il traffico merci e passeggeri nord-sud.

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Ecco il mio treno, un vecchio, ma vecchio (è più vecchio di me), regionale bavarese.

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Saalfeld, importante scalo merci che lavora con il traffico che converge dalle linee secondarie.
Queste modernissime locomotive Diesel hanno persino il filtro antiparticolato, ma non rimpiazzano macchine vecchie se non in minima parte.
Recentemente ho visto al Brennero una locomotiva tedesca decorata con lo stemma dei "cinquant'anni di onorato servizio", ne hanno ancora a centinaia di così vecchie.
Perché? Perché servono, cribbio!
Da noi... hanno eliminato il traffico merci sulle secondarie, così pure gli scali principali chiudono.
Nel volgere di 6 anni il traffico merci di Trenitalia è calato del 75% e 600 locomotive, tra cui macchine recenti di nemmeno vent'anni, sono finite sotto la fiamma ossidrica.
Le merci? Viaggiano su camion, naturalmente.

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A Saalfeld prenderò un treno della ErfurterBahn per Lipsia, diretto Saalfeld - Lipsia.

Dovrò passare quattro ore su questi "biroccini".

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Che poi tanto biroccini non sono. Fuori fa caldo, dentro il clima è perfetto, silenzioso e comodo, arrivo a Lipsia in perfetto orario.

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Toh, consegnato il giorno del mio compleanno.
Ha in tutto 20 giorni di vita.

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Ho una ventina di minuti per mangiare qualcosa, qui c'è solo l'imbarazzo della scelta.

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Poi via per Dresda, di gran carriera. Mica hanno messo la Taurus per bellezza.

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Sono alloggiato a due passi dalla stazione, ne approfitto per... andare a Zurigo?

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No, vado in centro per qualche foto serale.
Dresda merita sempre una visita, anche fugace.
Fallo capire a certa gente...

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Questo fotografo è rimasto lì, immobile, per una buona mezz'ora.
Avrà ricavato, spero, un'immagine perfetta.
Io invece ne ho buttate una ventina, tutte mosse.
Macchina piccola, risultati piccoli; la fotografia è ancora oggi questione di apparecchio e soprattutto di fotografo.

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Con pazienza, costanza e un ammontare infinito di tempo a disposizione, qui c'è di che sbizzarrirsi tra panorami, scorci e giochi di luce.

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Un'ultima cosa: nessuno di voi si è chiesto come si fa quando si è in vacanza in questo modo, con lo spazio limitato allo stretto indispensabile?
Bisogna fare, possibilmente tutti i giorni, il bucato.
E asciugarlo.
Ma se gli appendiabiti in albergo sono del tipo "antifurto"?
Beh, non aver buttato il filo di rame che teneva insieme quegli isolatori di stamattina, è stata una buona idea.
Non per niente il "fil di ferro" (in senso lato) è uno dei padri della meccanica.

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10/ Continua.
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
15/12/09
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Su per i monti
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Non ci starebbe tutto nello zaino, sono 4 borse impermeabili della Ortlieb dove metto tutto il necessario.
la loro capienza è tale che vado via con ancora almeno il 30% di spazio disponibile, non si sa mai.
Spazio che adopero per cibarie, bottiglie di acqua, souvenirs... :mrgreen:
 

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