11/ Lahntal(bahn)
Mercoledì 10 agosto; è già trascorsa una settimana.
Il cielo si presenta sgombro da nubi, speriamo bene, dopo una settimana di pioggia a rate.
Da Oberlahnstein mi sposto a Unterlahnstein, dato che la valle, la ferrovia e l'annessa pista ciclabile cominciano da lì.
Qualcuno si domanderà del perché ce l'abbia tanto con questa valle e la sua ferrovia.
E' presto detto: nel 2005 mi ero prefissato di andare a trovare un amico a Brugge, in Belgio.
Il percorso scelto passava per questa valle, mi sembrava la via più breve per raggiungere il Reno e poi via da Colonia verso Aquisgrana, Maastricht, Anversa e Brugge.
Solo che dopo oltre 700 km in 4 tappe
da Monaco, su e giù per le colline della Baviera e dell'Assia, mi ero ritrovato con una gamba dolorante, una infiammazione, difficile pedalare in quelle condizioni.
Per non compromettere il viaggio avevo scelto di effettuare un paio di tappe in treno, giù per la valle fino a Coblenza e poi Aquisgrana.
Passando in treno avevo notato la bellezza della valle e della ferrovia, a Coblenza nel museo ferroviario di Koblenz - Lutzel una sala era dedicata a questa linea "museo", a Norimberga era evidenziata questa direttrice, importantissima fino alla Seconda Guerra, caduta in disgrazia dopo per via della Cortina di Ferro.
Un tempo era la via più rapida tra la Germania centro - orientale e la Saarland, bacino carbonifero fondamentale per alimentare le industrie prussiane, dopo il 1945 non serviva più a niente.
Ecco le ragioni del mio interesse e di questo ritorno, visitare con più calma questo pezzetto di Germania un po' dimenticato dalla storia, rimasto quasi com'era un tempo, un tuffo in un mondo che da noi è sparito travolto o dalla modernità o dall'incuria dell'abbandono.
Anche una ferrovia d'epoca può meritare una visita, l'archeologia industriale ha un suo fascino.
Giro da tempo meditato e nei fatti deciso strada facendo.
La meta del viaggio, in buona sostanza.
Ferrovia-museo, rotatoria in tema.
Confluenza Lahn - Reno.
Cartelli che illustrano dettagliatamente il percorso della ciclabile, con indicazione dei dislivelli e consigli.
In effetti un breve tratto non è coperto dalla ciclabile, occorre scavalcare l'altopiano con un certo dislivello, l'unico veramente impegnativo.
Niente paura, per chi è allergico alle salite (io no) lo si può fare in treno.
Sul muro di questa casa sono riportate le altezze raggiunte dalle maggiori piene di Reno e Lahn.
Ferrovia-museo? Anche se non più in uso, probabilmente lo hanno lasciato come testimonianza (ed è pure bello carico...)
Una conca di navigazione, non più usata per traffico commerciale.
Miellen, paesino "tagliato a metà" dalla linea.
Telegrafo, passaggio a livello vecchio stampo, decisamente un'aria di tempi passati.
Notare dove sono posizionate le sbarre del PL.
Segnale di avviso a disco girevole e tabella di rallentamento, tali e quali a come erano negli anni '30 del 1900.
La ciclabile affianca la ferrovia, notare l'impenetrabile recinzione
Nievern... dare precedenza!
Altro palo del telegrafo-telefono vecchio stile.
Mi domando come facciano a districarsi tra i fili se per un motivo qualsiasi dovessero metter mano a quello più in alto all'esterno...
Bad Ems è una rinomata località termale, come ogni luogo turistico che si rispetti è tenuta in impeccabile ordine.
Basta vedere la stazione e la piazza antistante.
Uno dei tanti ponti sul Lahn; la ferrovia era originariamente a binario doppio, dopo la guerra alcuni ponti sono stati ricostruiti solo per il singolo binario.
Ma questo non pare condizionare più di tanto l'esercizio, a quanto si vede.
Nassau, città d'origine della nota dinastia Nassau - Orange, sovrani d'Olanda.
Invece di percorrere il fondovalle faccio una deviazione che mi porta su per le colline, da dove si vedono il castello di Langenau e l'abbazia di Arnstein, che merita una visita.
Ponte a Obernhof, visto dall'abbazia che è posta in un punto di osservazione di importanza strategica.
L'abbazia di Arnstein.
Si scende! Qualcuno è meno fortunato di me, peraltro la salita dall'altro lato non è da meno.
La stazione di Obernhof: notare l'assenza di segnali di partenza in un punto di passaggio da doppio a semplice binario.
Non c'è nulla di tutto ciò che siamo abituati a vedere in una stazione italiana: pesantissimi portali per tener su una lampadina, foreste di cartelli di divieto...
I segnali ("semafori" volgarmente detti) in realtà sono posti ben prima della stazione, al di là delle gallerie per chi proviene da Coblenza, opportunamente prima della confluenza per chi scende da Limburg.
La stazione è presenziata: notare la catenella che indica il divieto di attraversare, un treno è in arrivo.
Nel suo passato deve aver visto tempi migliori, come testimoniano queste vecchie fotografie, in cui si vede la parata di segnali ad ala.
Transitato il RE per Limburg che qui non ferma, il capostazione esce ed apre la catenella di avviso.
Entra e ferma il Vectus per Coblenza.
Non ho fotografato l'apparato a leve, mi rifarò più avanti.
Laurenburg: il PL è chiuso, il segnale aperto, qualcosa passerà...
Una G2000 al traino di un pesante merci di pietrisco!
Un altro palo del telegrafo, qui i circuiti sembrano ancora pienamente efficienti.
Tutto è come un tempo, le stazioni hanno il loro capostazione, gli apparati sono meccanici.
Uno spettacolo forse anacronistico per la moderna Germania.
Quanto durerà?
Un altro RE per Coblenza.
Il semplice apparato della stazione, meccanico a leve; da comandare ci sono in tutto i due segnali di protezione e il PL.
Il Pl si abbassa, un altro transito.
Un Vectus, compagnia che garantisce il servizio locale su questa linea.
Da qui si consiglia, per i deboli di gamba, di prendere il treno fino a Balduinstein.
Io vado in bici, un po' di salita male non fa (e la discesa servirà per dare una scaldata ai
freni e levare il fischio che è tornato, dopo l'ultima pioggerella di ieri sera e le numerose pozzanghere prese.
L'altopiano del Taunus merita uno sguardo.
Da qui sono venuto,
vado avanti,
e qua scendo!
E si arriva a Balduinstein... sosta "obbligatoria", c'è pure la panchina con vista sul diorama.
11/ Continua.