Ho fatto un giro che avevo in mente da tempo ma su cui avevo scarse testimonianze, la discesa dal Col Clapier in direzione Bourcet per il sentiero 310.
Le altre volte che ero salito al colle avevo fatto il giro di punta Raccias con discesa per l'alpe Ciuliere, ma è un giro molto poco ciclabile, per cui cercavo un'alternativa.
Si sale per asfalto da Chiotti, Vrocchi, Peyrone, poi si segue la sterrata fino al termine.
Poco prima di arrivare all'alpeggio, un sentierino si stacca sulla destra e con una mezz'oretta di bici in spalla si arriva al col Clapier.
Dal colle si risale verso destra in direzione monte Muretto per poche decine di metri, poi si scende a sinistra.
Inizialmente il sentiero è sorprendentemente flow, anche se piuttosto ripido in alcuni tratti, ma si scende rapidamente e con divertimento fino a quota 1700 circa.
Da qui il sentiero diventa molto esile ed è quasi soffocato dalla vegetazione, ed è abbastanza discontinuo e accidentato.
Si attraversano i ruderi di Comba del Torno e si prosegue fino ad un piccolo guado dove il sentiero si sposta sul versante opposto della vallata.
In questo periodo c'è molta acqua per cui mi sono visto costretto a togliermi le
scarpe per attraversare senza inzupparle. Anche piacevolmente devo dire, vista l'afa!
Attraversato il guado il sentiero risale sul versante opposto e da qui è praticamente tutto pedalabile, tranne un paio di brevissimi tratti.
Si attraversano i ruderi della località Bergon e si prosegue tra salitine, tratti in piano, una veloce discesa flow, tratti da guidare, e un sentiero sempre molto stretto ma ormai privo di difficoltà.
Arrivati a Serrondet resta solo un breve risalita e ci si collega alla sterrata che risale la valle.
Sceso fino alla cappella di Bourcet, ho poi deviato per un sentierino tecnico degno di nota.
La parte alta, dalla chiesetta al tornante della strada asfaltata sottostante, è ripido, tortuoso, ma con un fondo pulitissimo che dà molta confidenza. Non mancano passaggi tecnici e rocciosi, ma con una buona tecnica è fattibile interamente in sella. Mi è piaciuto moltissimo.
La parte bassa inizia pochi metri più in basso (frecce sull'asfalto) e nella prima parte è altrettanto bello e divertente, un po' più facile anche se un po' meno pulito.
Da metà in giù purtroppo è decisamente più sporco, ripido e dissestato, e non regge il confronto.
In qualche modo si scende (nel mio caso per molti tratti a piedi...) ma... la magia è sparita.
Considerazioni sparse:
è una discesa che va fatta a inizio stagione prima che la vegetazione estiva nella parte bassa prenda il sopravvento, altrimenti il sentiero letteralmente sparisce (già adesso è al limite).
Però la partenza è oltre i 2000mt ed esposta a nord, e nel primo tratto ho ancora incontrato un piccolo nevaio...quindi la finestra temporale è abbastanza ristretta, ovviamente però dipende dalle annate.
Consigliabile scegliere una giornata/periodo secco; sul versante nord persistono già naturalmente nebbie ed umidità (lo testimoniano le rocce muschiate) e la discesa con tempo umido risulta notevolmente più insidiosa.
Consigliabile anche essere almeno in due...il telefono nel vallone prende pochissimo e la frequentazione è davvero scarsa. Io come al solito ero da solo e in certi momenti mi sono sentito davvero isolato in mezzo al nulla.
Il vallone di Bourcet è ricco di storia, suggestioni, fascino e... ortiche!
Prati interi di ortiche, che danno il benvenuto ai passanti con braghe corte
Per questo rinnovo il consiglio di evitare il periodo estivo.
QUI la traccia della discesa