Opinione Il rispetto di luoghi sacri ed inviolabili

Haran · 16/11/23

Spero di non essere frainteso... le bici elettriche hanno portato una massa consistente di persone a pedalare a quote più alte, laddove un tempo pochi "muscolari" si elevavano, dovendo contare solamente sulla forza fisica.
Questo fenomeno, sommato all'aumento esponenziale di escursionisti osservato negli ultimi anni, sta portando alcuni enti a chiedersi come riuscire a preservare l'equilibrio di un ecosistema così delicato come quello montano.
Torna comodo quindi per taluni incolpare il ciclista, reo di contaminare l'ecosistema con la presenza del suo deplorevole intreccio di tubi e pneumatici.
Se ne parlerà ancora negli anni a venire, nel corso dei quali spero di potermi assiduamente recare in sella sui miei monti .
Mi preme sottolineare che il mio incipit non vuole essere una velata critica all'uso di bici elettriche, è solamente l'osservazione di un fenomeno.

Tc70 · 16/11/23

Fermo80 ha scritto:
Nel caso specifico in oggetto c'è il caso abbastanza limite della ferrata, che non è un sentiero propriamente naturale, presenta alcune problematiche specifiche e per la quale potrebbero valere delle limitazioni aggiuntive (bisognerebbe vedere in che modo sono regolamentate nel dettaglio e quali sono le responsabilità annesse, è un argomento che non conosco).

In linea generale invece si è colto il pretesto del video pubblicato (segnalato da terzi, peraltro). E' ovvio che se uno è in giro da solo (o comunque non in mandria) in un giorno feriale in bassa stagione e sa anche guidare decentemente di fastidi ne dà ben pochi.
E' altrettanto ovvio che, specie in periodi di social media imperanti e giudizi affrettati, siccome il video è di dominio pubblico e ritrae una cosa abbastanza "estrema" è facile che finisca nel calderone "di tutta l'erba un fascio".

È facile anche che la segnalazione sia partita da "qui"...
Boccaccia mia che non sta chiusa...

lorenzom89 · 16/11/23

Tc70 ha scritto:
È facile anche che la segnalazione sia partita da "qui"...
Boccaccia mia che non sta chiusa...

mah è un video con 80 mila visualizzazioni, quindi era già diffuso di suo, senza bisogno di fare tante segnalazioni..

ovvio che una volta si guardava solo la TV con 7 canali.. di ste robe ne vedevi poche.. anche perchè non era così facile come adesso filmarle.. comunque non vuol dire che non si facevano. il ciclo alpinismo si faceva anche 15 anni fa con le 26.

io addirittura ricordo di esser andato a piedi al rifugio del Piz Boè sopra il pordoi, e dentro il rifugio c'erano tutte le foto di un tizio che ci arrivò anni fa con la MOTO da trial, a 3200 metri, e con dei tratti di ferrata semplice.

Pietro.68 · 16/11/23

il presidente del cai veneto dovrebbe preoccuparsi dei sentieri e delle forestali dell'Altopiano che con la scusa di recuperare i pini caduti con VAIA sono state trasformate in strade larghe 5/6 m. con tanto di stesa di stabilizzato. E per allargarle hanno distrutto scarpate e rocce con il silenzio di tutti, dagli enti proprietari al cai in primis....

trvdario · 16/11/23

Haran ha scritto:
Spero di non essere frainteso... le bici elettriche hanno portato una massa consistente di persone a pedalare a quote più alte, laddove un tempo pochi "muscolari" si elevavano, dovendo contare solamente sulla forza fisica.
Questo fenomeno, sommato all'aumento esponenziale di escursionisti osservato negli ultimi anni, sta portando alcuni enti a chiedersi come riuscire a preservare l'equilibrio di un ecosistema così delicato come quello montano.
Torna comodo quindi per taluni incolpare il ciclista, reo di contaminare l'ecosistema con la presenza del suo deplorevole intreccio di tubi e pneumatici.
Se ne parlerà ancora negli anni a venire, nel corso dei quali spero di potermi assiduamente recare in sella sui miei monti .
Mi preme sottolineare che il mio incipit non vuole essere una velata critica all'uso di bici elettriche, è solamente l'osservazione di un fenomeno.

E' invece una sacrosanta verità. Con il diffondersi della E-bike alcune zone si sono "sovrapopolate"

Haran · 16/11/23

Pietro.68 ha scritto:
il presidente del cai veneto dovrebbe preoccuparsi dei sentieri e delle forestali dell'Altopiano che con la scusa di recuperare i pini caduti con VAIA sono state trasformate in strade larghe 5/6 m. con tanto di stesa di stabilizzato. E per allargarle hanno distrutto scarpate e rocce con il silenzio di tutti, dagli enti proprietari al cai in primis....

Lì la cosa è molto complessa, si è dovuto agire con solerzia a causa del pericolo bostrico.

Pietro.68 · 16/11/23

Haran ha scritto:
Lì la cosa è molto complessa, si è dovuto agire con solerzia a causa del pericolo bostrico.

si ma i danni fatti non sono più stati sistemati. e adesso ci sono autostrade nei boschi dove prima c'erano semplici trail...

drmale · 16/11/23

Ma se al pres cai (o uno o più dei suoi adepti), mentre percorre con rispettoso e fiero passo, i sentieri sacri e inviolabili, gli stessi che il michelino il ferreo ha violato, come della povera Antigone col suo falloso aratro violò Emone, scappa da svuotare la presidenziale vescica, che fa?
Beh, immagino già lo stupore sui vostri volti per una così banale domanda, e scontata è la risposta: "piscia!".
Ebbene come può un tal esegeta della montagna pisciare su un sacro luogo? e quale fedele piscerebbe mai nella sua chiesa? La risposta è di nuovo semplice "nessuno". Ecco svelato il messaggio occulto dei cai, che data la sacralità metto in versi danteschi o quasi:
la montagna è sacra e
inviolabile
al ferroso biker dappresso
inaccessibile, invece
per il rispettoso alpinista,
un cesso.

AlfreDoss · 16/11/23

drmale ha scritto:
Ma se al pres cai (o uno o più dei suoi adepti), mentre percorre con rispettoso e fiero passo, i sentieri sacri e inviolabili, gli stessi che il michelino il ferreo ha violato, come della povera Antigone col suo falloso aratro violò Emone, scappa da svuotare la presidenziale vescica, che fa?
Beh, immagino già lo stupore sui vostri volti per una così banale domanda, e scontata è la risposta: "piscia!".
Ebbene come può un tal esegeta della montagna pisciare su un sacro luogo? e quale fedele piscerebbe mai nella sua chiesa? La risposta è di nuovo semplice "nessuno". Ecco svelato il messaggio occulto dei cai, che data la sacralità metto in versi danteschi o quasi:
la montagna è sacra e
inviolabile
al ferroso biker dappresso
inaccessibile, invece
per il rispettoso alpinista,
un cesso.

Ecco la risposta alla tua domanda

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danilo590 · 16/11/23

trvdario ha scritto:
E' invece una sacrosanta verità. Con il diffondersi della E-bike alcune zone si sono "sovrapopolate"

sarà cosi, ma è vietato da quando le bici elettriche dovevano essere ancora pensate

drmale · 16/11/23

AlfreDoss ha scritto:
Ecco la risposta alla tua domanda

No... poi gli capita come a Biden, la scambia per la borraccia: "mica male questa birra, un po' calda e sgasata, ma buona, chissà chi me la messa nella borraccia".

MBesa · 16/11/23

Tc70 ha scritto:
In più 3D si è detto di tutto e di più su questo argomento, penso che ormai non ci sia molto da aggiungere, se non il cercare il confronto diretto con il CAI e sopratutto chi lo rappresenta.
L' ho già detto e lo ripeto, 2 righe scritte da inviare alla rivista,
per controbattere per filo e per segno su i punti menzionati da Frigo.
Voglio vedere poi come e dove va a parare, una risposta la deve dare, magari rimette i piedi a terra eh.

Premesso comunque che mi dispiace che @iron.mike83 si sia preso una multa, c'è da dire che comunque la legge c' è, e non me ne voglia l' interessato, non ammette ignoranza, è successo a lui, ma poteva succedere a chiunque.
Dovremmo informarci prima su come, e cosa si può fare, quando andiamo in certi luoghi, e se dopo esserci informati ci si piglia una contravvenzione, non possiamo dir nulla, io stesso son stato a rischio alcune volte, (non mi nascondo dietro un dito), frequentando zone apparentemente innocue e facili, ma sotto un vincolo di divieto, che sia giusto o meno, non deve interessare, c'è, ed è stato messo per un motivo, in caso, ci assume le proprie responsabilità sia civili che penali.
È brutto da dire, ma è così che piaccia o meno...purtroppo.

Sono d'accordo.
Se una legge c'è va rispettata fino a quando non cambia. Anche se ingiusta o non la si approva. Più che disapplicarla, bisognerebbe battersi per cambiarla. Percorso molto più difficile ed impegnativo, ma risultato finale sicuramente migliore: garanzie e tutela uguale per tutti.

Poi sul caso specifico, iron.mike non è sicuramente un criminale, anzi. Capisco bene le emozioni che descrive nei sui video alpini.
Sono stato anch'io sul Cristallo/Cristallino e sentiero di Bona. Io però sono stato più classico: a piedi, un paio di volte!

Anche per me è difficile non vedere come estrema una bici sul Cristallo.
Non per quello che afferma il sig. Frigo, ma per il gesto "sportivo" in sé che è tanto particolare quanto specifico.
E questo pone un problema di non proprio facile soluzione a livello normativo. Anche perché una naturale conseguenza di una regolamentazione del cicloalpinismo di questo tipo, dovrebbe contemplare anche una regolamentazione delle possibili attività di soccorso, ad esempio, e relativa formazione dei soccorritori, ad esempio, per questo genere di interventi.

Chiaro che non è il caso dei selfie in infradito sulla Tofana di Mezzo. Iron.Mike non è uno sprovveduto. Si prepara e conosce l'ambiente montano. Proprio per questo, perchè va in montagna con cognizione di causa, dovrebbe essere tutelato in qualche modo e non finire nel calderone dei gitani domenicali.
Ma sul come ragazzi, però non so. E non la vedo facile..

stefanocucco83 · 16/11/23

Quelli del CAI tempo fa se l'erano pure presa con chi arrivato in vetta magari sale sulla croce insieme ad amici per una foto ricordo...bigotti del caxxo

Tc70 · 16/11/23

E pensare che a loro insaputa, in molte zone per renderle così sacre, qualche migliaio di giovanissimi ci lasciò le penne per renderla inviolabile...ma non ai mtbikers...

Moebius · 16/11/23

Ciò che non è chiaro però, è che si guardano dal criticare chi si fa ad esempio la via Attraverso il Pesce in free solo, o qualunque altra impresa non alla portata del comune merendero. In questi casi l'eroe di turno viene portato sugli scudi e finisce in prima pagina sullo Scarpone o sulla rivista del CAI.

Mi sfugge il criterio che discrimina il lecito dal disapprovato: è la pericolosità, il fatto che si suppone si rovini la parete/sentiero/ghiaione, la diversa mescola delle scarpette da arrampicata rispetto a quella dei Maxxis?

dalmoste · 16/11/23

ANDREAMASE ha scritto:
guardatela bene la data:1992!!!
mica da ieri ci odiano!!!
sei il secondo che conosco che a preso una multa, un mio amico qualche anno fa scendendo da Baita Segantini verso il Rolle.
solidarietà Michele, la prossima volta che che vedo il tuo furgoncino in giro ti cerco e ti offro una birra!

Appunto! 1992!!! È ora aggiornare/cancellare queste leggi!!!

A maggior ragione un ente serio che rappresenti la nostra categoria potrebbe fare maggior pressione in tal senso

nega · 16/11/23

lorenzom89 ha scritto:
mi sento tirato in causa nel senso che quel che noto è che c'è sempre più intolleranza verso il diverso.

agli automobilisti danno fastidio gli stradisti
ai biker danno fastidio gli elettrificati
a chi vive in città da fastidio chi gira in monopattino
ora agli escursionisti da fastidio chi fa cicloalpinismo...

ma porca boia.. ma rilassatevi!! se siete nervosi c'è pure la cannabis legale!

A giudicare dalla tua chiusa mi pare che quelli che deve rilassarsi sei tu: io non ho detto che mi infastidisce Mike o altri, semplicemente esprimo il mio pensiero senza impedire nulla a nessuno. Ho detto solo che forse stiamo estremizzando (e non sono stato il solo). Pace

lollo72 · 16/11/23

E' paradossale come Mr Frigo la metta anche su questioni di sicurezza ; se sbirciasse i rapporti sui soccorsi alpini si accorgerebbe che più del 90% sono dovuti ad "incauti" escursionisti che non hanno nulla a che fare con la mtb ! quindi di per se chi affronta la montagna in mtb sembrerebbe più coscenzioso e sicuro di chi ci va senza nulla !

Gianz · 16/11/23

Haran ha scritto:
si è dovuto agire con solerzia a causa del pericolo bostrico.

E sono comunque arrivati tardi, perchè l'opera di rimozione in alcuni tratti è tutt'ora in corso, mentre tutto attorno gli abeti sono morti da un pezzo.

Comunque argomento assai delicato. Il video è una plateale prova di auto accusa, immaginavo, visto l'andazzo, che avrebbe potuto avere delle conseguenze.
La domanda è: è giusto andare in montagna con la MTB, percorrendo sentieri potenzialmente pericolosi? Per quanto mi riguarda, se uno sa cosa sta facendo, è responsabile delle proprie azione, si accolla le conseguenze e rispetta il prossimo, non vedo che problemi potrebbe portare.
L'eventuale probabilità di scomodare il soccorso? Certo, ma allora si ponga un freno all'esercito di merenderos che salgono in quota in sandali e scarpe in tela. I sentieri che si rovinano? Ridicolo, perchè non hanno mai visto com'è messa una strada bianca dopo qualche giorno di pioggia. Ricordo ancora come stava messa la Strada degli Eroi lo scorso anno, in ottobre: praticamente dei canyon scavati dalle piogge... altro che MTB. E se l'inverno si rivela molto nevoso, vedrai i sentieri a primavera, devastati, collassati, divelti dal peso della neve.
Ma tanto: in questo paese esiste da sempre la moda e la necessità di scomodare il solito capro espiatorio...

Infine l'astio tra categorie... cacciatori che odiano i mtbikers che odiano chi cammina che odiano chi corre che odiano chi lavora in proprio che odiano il libero professionista. Siamo tirati su che ci insegnano che c'è sempre qualcuno da odiare, liquidare, togliere di mezzo.
Un paio di mesi fa sto salendo la Val di Riofreddo, alto vicentino, nel territorio per niente bike friendly di Arsiero, Tonezza, Laghi, Posina. Zona dove ogni strada bianca è segnata con il divieto di transito per le bici, altro che sentieri. Poi arrivi al confine di regione, e vedi il cartello di divieto in veneto, e appena di là quello trentino, non più di divieto ma di proposta, con il paletto pieno di frecce con l'icona della MTB. Fantascienza, in questa regione di aspiranti presidenti del CAI.

Gianz · 16/11/23

Ps: relativamente ai presidenti CAI... forse li scelgono tutti uguali.

Quest'anno si è frantumata una guglietta, qui in zona. Erano 2 guglie vicine, e le chiamavano "L'Omo e la Dona". L'Omo è franato. Commozione tra tutti, e vabbè... in montagna è normale che qualcosa frani, l'importante è non esserci sotto... son cose che capitano.
Qualche bontempone ha preso un adesivo e al posto dell'indicazione del sentiero "Omo e Dona" ha scritto "La Vedova".
Apriti cielo!!!

Gente incacchiata come bisce incacchiate! Lettere di protesta! E infine post del presidente della locale sezione del CAI che accusa la gente che non ama la montagna delle peggiori nefandezze. E infine la logica conclusione: chi ha compiuto l'infame gesto probabilmente non è mai stato socio CAI, perchè SOLO chi è socio CAI ama la montagna, gli altri no.

Queste sue parole mi hanno fatto salire il veleno. Non tanto per la condanna di una gogliardata del piffero (era un adesivo, si toglie in un attimo), quanto per il fatto che, ai suoi occhi, solo chi è socio CAI ama la montagna. Vergognoso, limitante e, oserei dire, ghettizzante. Da qui capisci il delirio di onnipotenza di certi personaggi...

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