non confondiamo una "sparata" con una posizione ufficiale.Le prese di posizione del CAI sono anacronistiche a dir poco..ed anche a coerenza lasciano alquanto a desiderare..
Il CAI è un "ministero" pertanto ha dei tempi di reazione biblica all'evoluzione dello scenario in montagna e ha alcune "correnti" fortemente conservatrici ed è vero che ci sono soci CAI che vedono le MTB come il demonio, ma non generalizziamo.
Incoerenze ci sono (es. la filosofia cai non prevede di usare impianti per la risalita (downhill) salvo poi usarli per le gite ufficiali skialp per accorciare dislivelli).
Sulla "sacralità" direi che dovremmo intenderla come rispetto di un luogo fragile e che ha il suo senso più profondo anche per l'uomo se conserva la sua "naturalezza". non certo come luogo dedicato solo ad un fantomatico "popolo eletto".
In montagna ci possono andare tutti. Dovrebbe essere la montagna a fare "selezione" in base alle difficoltà che presenta.