Opinione Il ciclismo è diventato uno sport per vecchi

Io la penso un po' all'opposto. In passato era più da vecchi che adesso. Grazie ai social credo ci sia molto più fascino verso le varie discipline Off Road da parte degli adolescenti.
In passato o ti passava la VHS l'amico di turno o compravi qualche rivista nell'edicola super fornita della stazione altrimenti era più difficile avvicinarsi all'off Road.
Io ho anche una testimonianza diretta osservando quanti bambini/adolescenti partecipano ai corsi di MTB organizzati dalla scuola MTB del paese dove vivo (Pergine Valsugana).
Sotto casa ho una ciclabile che ha però una zona con gobbe etc e in primavera mi capita di incrociarli e mi devo fermare per farli passare da quanti sono.

marco ha scritto:

Ma no dai, io ho 2 figli che vanno in bici e capisco perfettamente che vogliano divertirsi migliorando la loro tecnica senza perdere giornate ad arrivare in cima alla salita. Questa generazione ha anche la fortuna di avere infrastrutture per farlo, che 20 anni fa non esistevano. Quando sono più grandi avranno voglia di far fatica. Io a 13 anni al massimo giocavo a calcio con gli amici, non facevo di certo giri in bici di 4 ore.

Esempio: @oscartoniolo_mtb ha passato sabato e domenica nel bosco con i Black Deer e non ha neanche 1 video del weekend, perché il telefono è rimasto nello zaino tutto il tempo. Certo, dietro ci sono io che sono a mia volta un appassionato, ma ci sono diversi ragazzini con lui. La cosa che funziona meglio è l'esempio dei genitori, se questi stanno sul divano a guardare il telefono, non si può pretendere che i figli diventino degli atleti.

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vabbeh, non sono tutti così: io sono malato di MTB, vado anche a lavoro in bike tutti i giorni per dare esempio ai miei figli e magari appassionarli....
e invece no, si magari il girettino in bike senza pretese riesco a convincerli a farlo, ma sai come sta andando?

Si sono intrippati con l'arrampicata....e io vado in bici tutte le volte che posso (non esiste che mollo la MTB!), e sono comunque io che ho seguito il loro "esempio": arrampico con loro!

Non so in giro nel mondo com'è la situazione, ma qua in Italia (parlo del ceto operaio) il benessere ce l'ha chi ha qualcosa da parte, chi ha ricevuto in eredità qualche immobile o qualche terreno, chi ha le chiappe parate dalla famiglia e chi vive in coppia ed entrambi hanno un lavoro full time da oltre 1500€ al mese.

Si chiede ai giovani di studiare fino almeno a 23 anni, poi entrare nel mondo del lavoro, una volta che si ha una compagna anche lei deve lavorare, ci si deve iniziare a mettere quei 50.000 euro da parte (e sistemata la faccenda acquisto automobili) per poter accedere al mutuo della loro prima casa, ovviamente a seguito dei genitori che apporranno le loro firme di garanzia, infine nonostante quei 7-800€ mensili che dovranno pagare per almeno 25 anni potranno pensare di iniziare a metter su una famiglia più grande, ma fatta al massimo di 2 figli se ci sono i nonni disponibili perchè gli orari lavorativi fanno a cazzotti con quelli scolastici ed è impossibile crescersi i figli senza l'ausilio di baby sitter o nonni.
Quindi il primo figlio arriva attorno ai 35 anni.

Dove sono quelli di 20-30 anni?
A costruire qualcosa per cercare di fare un figlio prima di 40 anni...
Purtroppo c'è poco spazio per i passatempi costosissimi!

Anche 30 anni fa le bici costavano care e non solo le top di gamma, nel 1993 (o '94) i miei genitori mi regalarono la prima MTB seria, una Dart Blu Star del costo di 700000 lire (o 750000), sopra di essa vi erano la Red e forse un altro colore che non ricordo.
700000 lire era esattamente, o quasi, la metà di uno stipendio medio dell'epoca.
Le più blasonate TreK, Marlin, ParkPre, Scott, costavano milionate di lire.
Il ciclismo, e ancor di più la MTB, non è mai stato uno sport "economico".
Vero anche che ai tempi non esistevano altri canali di acquisto che i "ciclisti di paese" ne tanto meno catene come DF o Decatlhon...

Dall'alto dei miei 20 anni vengo toccato personalmente in questo argomento: tralasciando i prezzi dei componenti sono assurdi(un gomma maxxis entry level non può costare 60 euro a listino) dati da molti fattori sia storici che sociali che colpiscono il mondo occidentale che sembra vivere in una bolla fatta di apparenza ma che se c'è passione ed arguzia si riesce sempre a trovare il giusto compromesso, il fatto che la mtb sia uno sport per pochi è ovvio:è fatica dedizione, pazienza, qualità/follie che riscontro in pochissimi miei coetanei infatti quando parlo del mio sport con i miei colleghi mi faccio una risata insieme a loro quando mi danno del pazzo e folle che va in giro per boschi da solo, si spara epici in montagna o organizza cicloviaggi.
Il problema non sono totalmente i soldi perchè comunque i miei coetanei al posto mio spendono in uscite dispendiose, alcool, robe come discoteche ecc ,vestiti firmati, computer/telefono nuovo ogni 6 mesi ,abbonamenti ecc ma sento dire da molti miei conoscenti che in fondo questi divertimenti non li soddisfano fino in fondo quindi sono una sorta di triste ripiego per evitare la solitudine,essere dichiarati fuori dalla massa e banditi dai maledetti gruppi e gruppetti: personalmente tutta "sta roba" banale mi annoia a morte come tutte le dinamiche che ne seguono anche nel rapporto ragazzo-ragazza, preferisco spaccarmi le gambe e sfinirmi con 100km piuttosto che inseguire queste finzioni.
La mtb tra i giovani è un divertimento non di massa, che non si presta ad un uso universale ed usa e getta perchè contiene messaggi che vanno oltre il mezzo: sofferenza, fatica, mettersi in discussione su ciò che si è e su ciò che si sa fare, rispetto per se stessi, la natura e la montagna.
Quindi penso che dipenda sia dall educazione data dai genitori che dalle inclinazioni personali,per il resto è pura ovvietà:è ovvio che i 50enni spendano soldi anche a caso solo per competere con altri 50enni,ovvio che un 40enne può comprarsi gps ecc,hanno status economico e sono liberi di spendere i loro soldi come gli pare,l'unica amarezza è che il mercato alza i prezzi basandosi su questa fetta che magari non vedono il problema di una gomma a 60 euro o un disco xt a 60 euro ma che massacra i giovani che non possono spendere cifre folli e quindi quei pochi che praticano devono adeguarsi(offerte sui siti,sconti fine serie,bici del sogno che rimarranno tali)

bughy1978 ha scritto:

Vero anche che ai tempi non esistevano altri canali di acquisto che i "ciclisti di paese" ne tanto meno catene come DF o Decatlhon...

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esatto. io la prima rigida 26 l'ho avuta addirittura nel 1987, permutando dal ciclista di paese una vecchia bdc ereditata da uno zio.
E non sono cresciuto in una famiglia benestante.

Infatti la 26 suddetta era un cancello inenarrabile di acciaio, con freni cantilever e cambio Shimano SIS (per chi se lo ricorda...).

Oggi, con limitato potere di spesa, si compra di molto molto molto meglio: dal Decathlon con 800€ porti a casa un mezzo già decente.

La questione è che sembra - complice il marketing appunto - che se non hai almeno quella che noi chiamiamo "la gamma media" non vai da nessuna parte.
Nell'88/89 sapete cosa usavo al posto della salopette invernale, che non avevo? Una tuta da sci di fondo di un altro zio, di due taglie più piccola per me. Mi ci strizzavo dentro e uscivo anche d'inverno. eravamo grezzi e probabilmente scarsi, ma ci si arrangiava.

Lancio una provocazione, dopo tanti articoli sui giovani e il costo.

Perchè non fate un bel test (anche lungo, usando la roba veramente per un mese) con l'entry level? Ma entry level vero, intendo bici entro i 1.000 e non più di 250 € di accessori, inclusi scarpe, vestiti e casco.

Treppy ha scritto:

Non so in giro nel mondo com'è la situazione, ma qua in Italia (parlo del ceto operaio) il benessere ce l'ha chi ha qualcosa da parte, chi ha ricevuto in eredità qualche immobile o qualche terreno, chi ha le chiappe parate dalla famiglia e chi vive in coppia ed entrambi hanno un lavoro full time da oltre 1500€ al mese.

Si chiede ai giovani di studiare fino almeno a 23 anni, poi entrare nel mondo del lavoro, una volta che si ha una compagna anche lei deve lavorare, ci si deve iniziare a mettere quei 50.000 euro da parte (e sistemata la faccenda acquisto automobili) per poter accedere al mutuo della loro prima casa, ovviamente a seguito dei genitori che apporranno le loro firme di garanzia, infine nonostante quei 7-800€ mensili che dovranno pagare per almeno 25 anni potranno pensare di iniziare a metter su una famiglia più grande, ma fatta al massimo di 2 figli se ci sono i nonni disponibili perchè gli orari lavorativi fanno a cazzotti con quelli scolastici ed è impossibile crescersi i figli senza l'ausilio di baby sitter o nonni.
Quindi il primo figlio arriva attorno ai 35 anni.

Dove sono quelli di 20-30 anni?
A costruire qualcosa per cercare di fare un figlio prima di 40 anni...
Purtroppo c'è poco spazio per i passatempi costosissimi!

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Triste realtà della mia generazione(2003),molto probabilmente se la situazione non cambierà entro i 30 anni non avrò ne figli ne casa comprata e dovrò lavorare principalmente per pagare le pensioni in tasse della generazione uscente(baby boom)che è numerosa e che ha aspettative di vita alte

Sir Mario ha scritto:

Triste realtà della mia generazione(2003),molto probabilmente se la situazione non cambierà entro i 30 anni non avrò ne figli ne casa comprata e dovrò lavorare principalmente per pagare le pensioni in tasse della generazione uscente(baby boom)che è numerosa e che ha aspettative di vita alte

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Io sono del 91, nonostante ho uno stipendio di tutto rispetto faccio davvero fatica a mettere 4 spicci da parte! Di comprare una casa ancora non se ne parla, sono in affitto!

Treppy ha scritto:

Io sono del 91, nonostante ho uno stipendio di tutto rispetto faccio davvero fatica a mettere 4 spicci da parte! Di comprare una casa ancora non se ne parla, sono in affitto!

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Mi sa tanto che siamo le generazioni che si dovranno sacrificare forse per un futuro migliore, triste e inquietante ma è la realtà dei fatti

Scusate, un semi OT, ma per capire. Che voi sappiate, ma nelle altre discipline sportive, a parte il calcio (e sorvolo), ma come stanno messi ad età media? Dico questo perché quando magari passo davanti campi da tennis, vedo comunque gente decisamente matura, magari mi sbaglio..., poi parlavate di quella cosa.. padel o quello che è, ma che ci stanno i ventenni?
Io non credo sia solo un problema di "attività", dove sicuramente il fattore denaro ha la sua importanza
https://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=109418
Il trend è che la gente sta cambiando il modo di interpretare nemmeno tanto l'attività sportiva, ma proprio l'attività ludica.

Ieri in un bar con gli arredi che trasudavano di anni '70 ho pagato una birra bionda media 7 euro e 50

Tanti anni fa facevo pesca in apnea, tutti i giorni a guardare video di pescatori che ad ogni tuffo tiravano su dei popò di capodogli da far invidia a capitan Findus, e io non non prendevo nemmeno un'acciuga, allora mano alle riviste a guardare tute le ultime attrezzature, poi mano al portafogli per comprare fucili, pinne, maschere, ecc. ecc. Finita l'erezione iniziale, ti rendi conto che quelli dei video sono professionisti, che anche loro, nonostante vadano a pesca tutti i giorni (è il loro lavoro), tre volte su quattro non pescano niente o pescano poco, e alla fine quello che resta (se ce l'hai) è la passione per il mare.

Ecco, forse, ora la MTB è cosi tutto troppo patinato, nei video e nelle riviste non si suda, non si cade (o capita molto di rado), ci si veste alla moda, la bici è sempre bella pulita, ordinata, mantenuta e aggiornata, birra e amici alla fine, sempre il sole mai la pioggia.
E quindi chi si fa abbindolare poi si accorge che si deve durare fatica, ci si fa male, che aivollia di vestirti alla moda ma tanto la pancia si vede, che costa un botto, e che la birra non la prendi perche è tardi e la moglie si ncazza, ecc. ecc.

Quindi forse sarà anche una versione un po troppo semplicistica ma bisognerebbe tornare alla vera essenza della MTB
Poi non ce lo scordiamo, non è mai stato e non lo sarà mai uno sport popolare.

pk71 ha scritto:

Tanti anni fa facevo pesca in apnea, tutti i giorni a guardare video di pescatori che ad ogni tuffo tiravano su dei popò di capodogli da far invidia a capitan Findus, e io non non prendevo nemmeno un'acciuga, allora mano alle riviste a guardare tute le ultime attrezzature, poi mano al portafogli per comprare fucili, pinne, maschere, ecc. ecc. Finita l'erezione iniziale, ti rendi conto che quelli dei video sono professionisti, che anche loro, nonostante vadano a pesca tutti i giorni (è il loro lavoro), tre volte su quattro non pescano niente o pescano poco, e alla fine quello che resta (se ce l'hai) è la passione per il mare.

Ecco, forse, ora la MTB è cosi tutto troppo patinato, nei video e nelle riviste non si suda, non si cade (o capita molto di rado), ci si veste alla moda, la bici è sempre bella pulita, ordinata, mantenuta e aggiornata, birra e amici alla fine, sempre il sole mai la pioggia.
E quindi chi si fa abbindolare poi si accorge che si deve durare fatica, ci si fa male, che aivollia di vestirti alla moda ma tanto la pancia si vede, che costa un botto, e che la birra non la prendi perche è tardi e la moglie si ncazza, ecc. ecc.

Quindi forse sarà anche una versione un po troppo semplicistica ma bisognerebbe tornare alla vera essenza della MTB
Poi non ce lo scordiamo, non è mai stato e non lo sarà mai uno sport popolare.

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La mia uscita standard in bici prevede: fermarmi in salita perchè sono morto, fermarmi in discesa perchè ho sbagliato strada, fermarmi perchè ho giocato il 5° jolly, fermarmi per rispondere ad un messaggio...quando come ieri mi esce una discesa pulita senza piede a terra, erezzzzzione!!!!
Quindi si, la MTB non è quella che si vede nel 97% dei video...

bughy1978 ha scritto:

La mia uscita standard in bici prevede: fermarmi in salita perchè sono morto, fermarmi in discesa perchè ho sbagliato strada, fermarmi perchè ho giocato il 5° jolly, fermarmi per rispondere ad un messaggio...quando come ieri mi esce una discesa pulita senza piede a terra, erezzzzzione!!!!
Quindi si, la MTB non è quella che si vede nel 97% dei video...

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Messaggio subito messo tra i preferiti

ant ha scritto:

esatto. io la prima rigida 26 l'ho avuta addirittura nel 1987, permutando dal ciclista di paese una vecchia bdc ereditata da uno zio.
E non sono cresciuto in una famiglia benestante.

Infatti la 26 suddetta era un cancello inenarrabile di acciaio, con freni cantilever e cambio Shimano SIS (per chi se lo ricorda...).

Oggi, con limitato potere di spesa, si compra di molto molto molto meglio: dal Decathlon con 800€ porti a casa un mezzo già decente.

La questione è che sembra - complice il marketing appunto - che se non hai almeno quella che noi chiamiamo "la gamma media" non vai da nessuna parte.
Nell'88/89 sapete cosa usavo al posto della salopette invernale, che non avevo? Una tuta da sci di fondo di un altro zio, di due taglie più piccola per me. Mi ci strizzavo dentro e uscivo anche d'inverno. eravamo grezzi e probabilmente scarsi, ma ci si arrangiava.

Lancio una provocazione, dopo tanti articoli sui giovani e il costo.

Perchè non fate un bel test (anche lungo, usando la roba veramente per un mese) con l'entry level? Ma entry level vero, intendo bici entro i 1.000 e non più di 250 € di accessori, inclusi scarpe, vestiti e casco.

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Verissimo, però con le carrette carissime del tempo si facevano per lo più cose semplici che sembravano difficili a causa dei mezzi inadeguati.
Adesso si è fatta la bocca al fuoristrada impegnativo, se vai sugli argini ti prendono in giro, quindi tutti si sentono ormai di dover fare Mike della situazione altrimenti non sembra mtb. Si è alzata l'asticella.
Io credo di aver comprato il primo pantaloncino con fondello nel 1998. Mio padre usava ancora quelli di lana con la pelle di daino vero, che roba...

Boro ha scritto:

Adesso si è fatta la bocca al fuoristrada impegnativo, se vai sugli argini ti prendono in giro, quindi tutti si sentono ormai di dover fare Mike della situazione altrimenti non sembra mtb. Si è alzata l'asticella

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innegabile.
Però, siamo onesti: io esco spesso in un'area in cui di gente che gira ce n'è...
Quanti fanno cose che vanno oltre piccoli salti, drop da mezzo metro e ripidoni?

Non sarei così drastico nel dire che una front da 900€ si apre in due a fare "mtb vera". Fra gli argini e l'EWS c'è un mondo in mezzo che probabilmente si può fare anche con mezzi meno performanti di quelli che usiamo di solito.
E di sicuro non ti serve il casco MIPS ultimo grido o il pantalone Fox...

Vecchio a chi ?

ant ha scritto:

esatto. io la prima rigida 26 l'ho avuta addirittura nel 1987, permutando dal ciclista di paese una vecchia bdc ereditata da uno zio.
E non sono cresciuto in una famiglia benestante.

Infatti la 26 suddetta era un cancello inenarrabile di acciaio, con freni cantilever e cambio Shimano SIS (per chi se lo ricorda...).

Oggi, con limitato potere di spesa, si compra di molto molto molto meglio: dal Decathlon con 800€ porti a casa un mezzo già decente.

La questione è che sembra - complice il marketing appunto - che se non hai almeno quella che noi chiamiamo "la gamma media" non vai da nessuna parte.
Nell'88/89 sapete cosa usavo al posto della salopette invernale, che non avevo? Una tuta da sci di fondo di un altro zio, di due taglie più piccola per me. Mi ci strizzavo dentro e uscivo anche d'inverno. eravamo grezzi e probabilmente scarsi, ma ci si arrangiava.

Lancio una provocazione, dopo tanti articoli sui giovani e il costo.

Perchè non fate un bel test (anche lungo, usando la roba veramente per un mese) con l'entry level? Ma entry level vero, intendo bici entro i 1.000 e non più di 250 € di accessori, inclusi scarpe, vestiti e casco.

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Io ho iniziato, o meglio ho comprato la mia prima bici nel '94, una gran bici, Alpinestars AL9000 1.200.000 Lire (non mi ricordavo più nemmeno come si scrivevano!), ma a quei tempi andare in MTB era quasi come te lo potevi immaginare, o al limite, come lo potevi vedere in quelle poche foto delle riviste specializzate, quindi andava bene tutto, oltretutto quello che compravi non passava mai, ne di moda ne di "standard".

Ma oggi, tu avessi 20 anni, dopo aver guardato e letto l'impossibile sulla MTB, avendo a disposizione 800€ da spendere compreresti la bici del Decathlon o andresti a fare un'altro sport?

Edit: non è per fare polemica