Appuntamento annuale con i Sibillini e altra fetta di questi esplorata, per un impegnativo tour con base a Piedivalle, e clou sulla cima del monte Lieto.
Breve report per chi fosse in cerca di spunti in zona
Riscaldamento con la breve ascesa verso la frazione di Acquaro, poi si scende verso Campi ed è meglio prendere un buon abbrivio per la successiva lunga salita che dai circa 700 metri ci porta a salire prima ai 1750 del monte Fausole (passando appena sotto i crinali dei monti Bandita, Ramacete, Prata e Colventoso) e poi dopo aver ripreso un po di fiato a 1944 del monte Lieto. Per la verità, prima di salirvi, alla forcella di quota 1683 conviene fare una scelta: rinunciarvi per un giro più abbordabile, scendendo per la valle di Rapegna e intercettando la salita per Croce di Cardosa, oppure
godersi appieno lintero giro e lo splendido panorama che si ha dalla cima del monte Lieto (vetta comunque opzionale, ma che sta troppo a portata di mano per rinunciarvi!),
cima che con una buona dose di cattiveria si lascia pure scalare, adottando la tecnica della strambata (zig-zag poi sono sicuro che ci sarà pure qualcuno che è capace di superare la rampa dritto per dritto, o quasi ). Discesa a questo punto per i crinali dei monti Pian Falcone, P.ta Valloprare, Pagliano, fino a sbucare a Nocelleto, da dove ha inizio la seconda parte del giro, quella di ritorno, con una nuova estenuante salita (meno ascesa, ma altrettanto faticosa, perché più caldo e con la stanchezza accumulata) fino a Croce di Cardosa. Aggirato il P.gio Valcagora (chi vuole può pure superarlo in sommità, io no!) si scende verso i Colli dellAcquaro, a cui seguono una serie di saliscendi, per poi prendere definitivamente a scendere Verso il punto di partenza, con un divertente single-track finale per leremo di San Fiorenzo.
cima che con una buona dose di cattiveria si lascia pure scalare, adottando la tecnica della strambata (zig-zag poi sono sicuro che ci sarà pure qualcuno che è capace di superare la rampa dritto per dritto, o quasi ). Discesa a questo punto per i crinali dei monti Pian Falcone, P.ta Valloprare, Pagliano, fino a sbucare a Nocelleto, da dove ha inizio la seconda parte del giro, quella di ritorno, con una nuova estenuante salita (meno ascesa, ma altrettanto faticosa, perché più caldo e con la stanchezza accumulata) fino a Croce di Cardosa. Aggirato il P.gio Valcagora (chi vuole può pure superarlo in sommità, io no!) si scende verso i Colli dellAcquaro, a cui seguono una serie di saliscendi, per poi prendere definitivamente a scendere Verso il punto di partenza, con un divertente single-track finale per leremo di San Fiorenzo.
Alla fine affrontati 48 km e 2350 metri di dislivello.
(e 12 pastori maremmani).
(e 12 pastori maremmani).
'na faticata!!! Come diceva la Cinquetti "Non ho (più) l'età!"
Qualche scatto:
L'Abbazia di S.Eutizio (base di partenza) vista da Acquaro
Salendo in quota: vista verso il monte Cardosa:
Risalendo le pendici del monte Lieto:
Dalla cima del monte Lieto: Vista verso il Vettore e Castelluccio:
Altra vista dalla cima del Lieto:
Sempre dalla cima:
In picchiata verso Nocelleto (si fa per dire...):
su sentiero lungo Punta di Valloprare:
L'imponente mole del Monte Cardosa:
Da Croce di Cardosa:
I Colli dell'Acquaro:
Ritorno alla base (e visitina all'interno):