sulle azioni bisogna dire che la speculazione fa il suo lavoro... picchi e valli sono da smussare e guardare al lungo periodo.
vedi nel grafico il confronto con Amazon (settore completamente diverso ma che ha beneficiato dell'effetto lockdown, mantenendosi poi su livellli alti per poi riassestarsi). Certo i prezzi di Giant degli ultimi 3 mesi sono un po' preoccupanti.
Vedi l'allegato 623025
Su ricavi e utili non mi tornano i conti guardando i dati da GFinance (in miliardi di $ taiwan)
A meno di crolli nell'ultimo trimestre si torna a ricavi del 2021 e a margini % pre-covid
Vedi l'allegato 623026
Si il dato è difficile scritto così da interpretare. Ciò che può destare preoccupazione è la curva di crescita dei ricavi che flette nel 2023 (proiezione su 12 mesi circa 83), per la prima volta in 5 anni. La flessione dell'utile è sicuramente dato dall'aumento dei costi, credo energie e logistica. Si potrebbe trattare di un mero assestamento che nel triennio 20/21/22 ha corso in modo in modo spropositato facendo un +32% di ricavi in 3 anni. Se comunque si prende il qudriennio 19-23, nonostante la flessione 22/23, comunque c'è comunque un incremento complessivo del 25%. Poi il futuro non lo conosce nessuno. Non dobbiamo dimenticare gli incrementi di ricavi del triennio 19/22 sono di certo anche da attribuirsi all'emergente mercato dell'ebike. Il 23 è giustamente un anno di assestamento. Bisognerebbe ora capire il rapporto tra pezzi venduti e ricavi in modo da depurare il dato dai recenti fenomeni inflattivi, e dall'ancora più recente fermata dell'inflazione, e dagli effetti dei tassi sui prestiti. A mio avviso le crisi del mercato della bici sono da imputare agli esagerati e demenziali incrementi di prezzo di bici e componenti. La bici è comunque un mezzo sostenibile, il miglioramento climatico, non in senso di ecologico*, ma di percepito, di parte della fascia temperata - quella con più disponibilità economica e sensibilità ecologica -, la rendono sempre di più un mezzo idoneo anche al commuting. Non mi stupirei anzi di un ritorno alla produzione non proprio di prossimità, ma continentale sì. La situazione di crisi idrica panamense, che pesa sulla logistica di lungo raggio, potrebbe spingere a un ritorno alla localizzazione degli investimenti, ma per questo le banche centrali devono dare un bella svolta alla loro politica rialzista dei tassi.
Al netto di quanto sopra è evidente che i pochi fortunati che sono riusciti ad accaparrarsi un top gamma nuova del 21 o inizio 22 senza sconti e vendendo un paio di reni, così fortunati non sono stati.
* il mio non è un ragionamento sul clima, ma sugli effetti immediati sulla vita delle persone della sola fascia temperata. E' evidente che la situazione nella fascia tropicale è decisamente preoccupante.