Quello tra i prezzi degli orologi di lusso e biciclette top di gamma è un paragone assurdo. I primi sono saliti, così come è accaduto per le opere d’arte, i vini e spirits d’annata ed altri beni di lusso, a fronte della necessità degli investitori di individuare forme di remunerazione del denaro soddisfacenti dopo anni di tassi in territorio negativo; le biciclette non sono e non saranno mai un bene d’investimento, anzi la loro svalutazione è più veloce di quanto la relativa obsolescenza tecnica comporterebbe. Ora, i prezzi di degli orologi stanno scendendo in parallelo al rialzo dei tassi da parte delle autorità monetarie, dato che non ha più senso acquistare un Rolex con tutti i rischi e l’illiquidita’ relativa del mercato di riferimento, quando un banalissimo BTP a 10 anni rende circa il 4%. Che i prezzi delle biciclette scenderanno è altresì inevitabile, ma le ragioni sono diverse: normalizzazione delle catene di approvvigionamento, contrazione del mercato (andiamo velocemente verso un periodo di recessione), riduzione dei consumi derivante dalla fase di incertezza sociale (guerra, pandemie, instabilità occupazionale). I due fenomeni sono coevi ma completamente diversi nella matrice.